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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
L'onore nella Costituzione
Nel ventennale di Tangentopoli emerge l'attualità del tema dell'“onore” nell'esercizio delle funzioni pubbliche, sancito dalla Carta Costituzionale. Se ne parla mercoledì sera in un incontro a Bassano promosso da “Libertà e Giustizia”
Pubblicato il 25-02-2012
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Se i dettami della Costituzione Italiana venissero tutti presi alla lettera e applicati nella vita pubblica, il nostro sarebbe un Paese invidiabile.
Basterebbe che le istituzioni, e con esse il popolo, ne esercitassero pienamente solo l'incipit, quello straordinario articolo 1 che ci dice che “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
Ogni parola scritta nella Carta Costituzionale ha un suo peso e una sua precisa collocazione. Semplice e comprensibile, eppure profondamente connessa ai princìpi della vita democratica.
Un singolare avviso nella vetrina di un negozio artigiano a Udine. Foto di Alessandro Tich
Con un risultato evidente: mutano i tempi e cambia la società, ma grazie al lavoro dei padri costituenti il testo fondamentale è sempre di moda.
Peccato che il più delle volte, nella comune opinione, della Costituzione si colga solo il ruolo di garante suprema delle leggi dello Stato, che per essere tali devono appunto rispondere ai requisiti di “costituzionalità”.
E' assai meno presente invece, nel sistema politico e sociale degli ultimi anni, la percezione del ruolo di “educazione alla democrazia” affermato dalla Carta, che nelle sue disposizioni segna le linee guida delle regole e dei comportamenti nell'agire pubblico.
Leggere per credere. Nel comma 2 dell'articolo 54 - inserito nel Titolo IV della parte prima, riguardante i diritti e doveri dei cittadini - è contenuta una breve frase che recita: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.
Parole che sanciscono una norma morale così semplice da apparire quasi ovvia.
Ma i cittadini sanno bene che non sempre chi opera nelle istituzioni mostra di averne piena consapevolezza, anzi: spesso i comportamenti di chi è chiamato a ricoprire incarichi pubblici sono antitetici e persino offensivi rispetto a questo elementare principio etico.
Politici di professione, privilegi di casta, parlamentari inquisiti, scandali, corruzione: è ampia e diversificata la varia umanità nel caravanserraglio del malcostume italiano.
Ed è proprio dalla costante violazione delle indicazioni di quell'articolo 54 che traggono origine i tristi fenomeni della vita politica che, da troppo tempo, minano alla base il corretto funzionamento della nostra democrazia e della nostra economia.
Qual è dunque oggi il senso dell'“onore” nella vita pubblica? E ci sono spazi per ricuperarne un'autentica funzione di guida morale nei confronti di chi occupa una poltrona nelle istituzioni?
E' il tema, di grande importanza e di indubbia attualità, del secondo appuntamento che il circolo di Vicenza e Bassano del Grappa di “Libertà e Giustizia”, coordinato da Enrica Visintainer, propone alla cittadinanza nell'ambito del ciclo di incontri dedicato al ventennale di Tangentopoli.
L'incontro, intitolato “L'onore nella Costituzione”, avrà luogo nella biblioteca del Liceo Brocchi, nella sede al “Sacro Cuore” di Viale XI Febbraio a Bassano, mercoledì 29 febbraio alle ore 20.30.
Relatore della serata sarà il prof. Marco Giampieretti, costituzionalista e docente di Diritto Costituzionale dell'Università di Padova, autore di recenti studi sull'argomento.
“La serata - ci conferma la presidente Visintainer - è inserita nel ciclo intitolato “Etica pubblica e pratica nella politica” per i vent'anni da Tangentopoli. Vogliamo illuminare uno dei vari aspetti che compromettono il funzionamento della vita democratica e che sono alla base dell'illegittimità e dei fenomeni corruttivi a vari livelli.”
“In questo caso - conclude la referente di “Libertà e Giustizia” - si tratta di una violazione a livello della Costituzione, che dovrebbe funzionare da garante e che invece è totalmente disattesa.”
Un appuntamento che intende quindi presentare una singolare chiave di lettura sui fenomeni di malapolitica che fanno ancora parte di questo Paese. Parola d'onore.
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