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La piccola isola di Curacao si qualifica ai Mondiali
Abbiamo impiegato cinque mesi ad aspettare Miguel Nicolas, roba che neanche Godot, salvo poi venire a sapere che neppure in Coppa Italia El Doctor sarebbe riaffiorato, alla stregua di un'apparizione celeste, una Madonna attesa, invocata, a tratti persino implorata. Invece niente, neanche stavolta avremo Miguel, orfani di lui addirittura in Coppa Italia, rientra a giorni, a marzo, ma per ora nisba. A Giovinazzo da venerdì senza El Merendero nel dentro o fuori col Valdagno che tutte le volte che ci incrocia gli regaliamo dei pezzi, di solito un paio per volta, forse domani uno soltanto se Ambrosio starà bene. Il successo di misura sabato al palazzo col Noia ha fermato l'emorragia inarrestabile di febbraio (3 ko su 4 uscite), aprendo uno spiraglio per garadue quando, si suppone, Nicolas e Ambrosio presenzieranno alla contesa. Il 2-2 è un'aspirina, ma sino a metà marzo capiremo se il febbrone è passato o è tramutato in polmonite. Il popolo della curva reclama una fiammata d'orgoglio e un sussulto di dignità nel braccio di ferro coi mai amati cuginastri della vallata, perchè la gagliarda notte europea non ha mondato i peccati del mese e servirebbe l'impennata di onore e passione per cancellare settimane di cocenti labbrate sui denti. Una seratona da sballo e via, chissenefrega di cosa accadrà dopo, intanto il derby da papparsi, e la coppa sarebbe vinta senza sollevarla, perchè certe gioie per la gente della curva non hanno prezzo ed esulano dal risultato sportivo, domani il quarto di finale è già una finalissima senza appello e senza ritorno, la squadra, per quanto monca e ammaccata lo sappia.
TOUR DE FORCE: Dopo il lungo - è il fervido auspicio - week-end tricolore in Puglia - poi Bassano vivrà un estenuante tour de force col Forte dei Marmi al palazzo l'8 marzo, il viaggio in Spagna per garadue d'Europa il 15, quindi il Viareggio il 18 marzo ancora sulle tavole di Cà Dolfin e l'esterna a Follonica del 22 marzo. Un mese per giocarsi futuro e credibilità, auspicando un quintetto sempre più di coristi e non di solisti. Perchè al completo il Sind può pure chiudere sesto la regular season eppoi inventarsi un playoff fibrillante e seccare tutti quanti. Ma il confine tra far rotolare la stagione sotto una pietra tombale e invece incendiarla in un fuoco di energia e suggestione è molto labile. E transita sul filo di un derby. Il derby. Ora, quando vale di più.
Il Sind Bassano si gioca una fetta d'annata in una sera (FOTO ROBERTO BOSCA)
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