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Attualità

Donazzan scatenata: “Abroghiamo il valore legale del titolo di laurea”

L'assessore regionale batte ancora il chiodo sulla Riforma universitaria e propone di azzerare le lauree. “C'è necessità di competenze”

Pubblicato il 02-12-2010
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“Buongiorno, dottore”. “No, non lo sono più”.
Non è fantascienza, ma un ipotetico scambio di saluti se tra le prossime riforme del sistema dell'istruzione universitaria passasse la richiesta che l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro Elena Donazzan ha avanzato oggi nel corso del convegno “Progettare e valutare le competenze” tenutosi alla Fiera di Vicenza: abrogare il valore legale del titolo di laurea.
Non una semplice provocazione - da parte dell'amministratrice povese che sui temi dell'università e della riforma è diventata ormai un fiume in piena - ma una vera e propria proposta politica da sottoporre all'attenzione della collega di partito Mariastella Gelmini.

Elena Donazzan: nel suo mirino il valore legale della laurea

“E’ sicuramente un ottimo risultato l’approvazione della Riforma universitaria - ha affermato la Donazzan -, ma io vado oltre e richiedo che venga abrogato il valore legale del titolo di laurea, perché quello di cui c’è bisogno oggi, sono le competenze”.
“Quello che va dimostrato - ha proseguito - è di avere competenze ed in un mondo che è profondamente cambiato, in particolare dal 2008 con la crisi, come Regione dialoghiamo con scuola, imprese ed istituzioni.”
“In tal senso - ha ancora detto - e in particolar modo con l’assessore all’Istruzione della Provincia Morena Martini, ci confrontiamo quotidianamente per far sì che formazione professionale, scuola, mondo del lavoro e università dialoghino e permettano ai nostri ragazzi di acquisire le competenze necessarie per il loro futuro”.
"Oggi - ha concluso Donazzan - dobbiamo saper rispondere alla domanda su che cosa sappiamo fare, e le riforme di scuola e universitá vanno proprio nella direzione di un raccordo vero con il mondo del lavoro e del merito come criterio, anche se nessuna riforma potrà affrontare il vero problema di oggi: la motivazione”.

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