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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Felice Arno Nuovo

Quando Bassano del Grappa viene scambiata per Firenze. A proposito del Ponte di Bassano “famoso nel mondo”

Pubblicato il 20-10-2024
Visto 13.595 volte

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Oggi, dopo un bel po’ di tempo, scrivo nuovamente del nostro amatissimo Ponte di Bassano.
State tranquilli: non è successo niente e il nostro Monumento Nazionale gode di ottima salute. Le stilate presentano un allineamento regolare, i rostri non si sono spuntati, i saettoni non si sono deformati, la maxi trave in acciaio inossidabile continua a reggere le fondamenta e la trave reticolare di impalcato è ancora lì al suo posto - senza svolgere alcuna funzione utile - sotto il piano di calpestio.
Non è il Ponte in quanto tale l’oggetto di questo editoriale, ma l’immagine che abbiamo di lui.

Foto da Facebook / Elodie Livernais

C’è infatti tanta retorica nella narrazione tradizionale di Bassano del Grappa, questa città suggestiva e narcisa, sempre impegnata a guardarsi allo specchio quasi a cercare la costante conferma di essere la più bella del reame.
E questa narrazione “bassanocentrica” raggiunge il suo apice proprio con il nostro Ponte Vecchio detto anche degli Alpini.
In tanti anni di lavoro ho letto e sentito innumerevoli volte del “Ponte di Bassano famoso nel mondo”, del “Ponte di Bassano conosciuto ovunque”, del “Ponte che il mondo ci invidia” eccetera.
Un’immagine idealizzata che è stata di recente confermata da Dove Viaggi, la rubrica di viaggi e vacanze del Corriere della Sera (viaggi.corriere.it), all’interno del canale “Itinerari e Luoghi”, con una classifica intitolata “Ponti storici italiani: 15 capolavori famosi nel mondo”.
E tra questi 15 Ponti del Bel Paese che secondo il Corriere sono conosciuti nel globo terracqueo ovvero “che il mondo ammira”, come ha scritto l’autore della graduatoria giornalistica Luca Sartori, c’è anche il “Ponte degli Alpini, Bassano del Grappa, Vicenza (Veneto)”, la cui foto è accompagnata anche da una breve scheda di presentazione.
Caspita: se a scriverlo è nientemeno che un quotidiano nazionale di tale portata, allora l’impegnativo appellativo di “famoso nel mondo” dovrebbe corrispondere alla realtà.
Peraltro, siamo talmente convinti che il nostro Ponte Vecchio sia di notorietà universale che abbiamo addirittura affidato alla Fondazione Santagata di Torino la procedura del suo inserimento nella “tentative list” italiana dei siti aspiranti alla candidatura alla lista mondiale “World Heritage” dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Una prestigiosa aspirazione che si è tuttavia persa nella nebbia, non essendoci più stati aggiornamenti dal novembre del 2022, quando la Fondazione Santagata ha pubblicato il suo dossier sul tentativo di candidatura, e senza che sia ancora emersa al riguardo almeno una traccia di qualche prospettiva concreta.

Come però spesso accade, sono le piccole cose, a volte anche piccolissime come in questo caso, a mettere in dubbio le grandi convinzioni.
E ne trovo conferma proprio dal canale di informazione che considero di meno, per ragioni che non sto qui a spiegare: i social network, che sporadicamente si rivelano tuttavia molto utili per capire alcuni dettagli interessanti della realtà che ci circonda.
L’altro giorno, come mi capita di fare nei momenti di cazzeggio, mi sono fatto una “scrollata” in verticale su Facebook, dove i contenuti pubblicati ti appaiono in ordine sparso e casuale sul telefonino.
E mi sono imbattuto in un post di Elodie Livernais, che è mia amica nella piattaforma social del signor Zuckerberg: si tratta della consigliera comunale con delega ai gemellaggi di Voiron, la città francese gemellata con Bassano.
Nei giorni scorsi Elodie Livernais è tornata nuovamente a Bassano, a capo della delegazione di Voiron, per la tradizionale partecipazione delle città gemelle alla Fiera d’Autunno nel primo fine settimana di ottobre.
E in quella occasione ha scattato una foto che ha postato nel suo profilo Facebook, aggiornandola anche come immagine di copertina: un bella inquadratura notturna del nostro Ponte di Bassano, visto tra le grate della ringhiera di via Pusterla prima di Ca’ Brando, che ho ripreso parzialmente nell’immagine pubblicata per questo articolo.
La foto è stata pubblicata senza nessun testo a corredo della stessa.
È arrivato quindi un commento di un utente francese di Fb: “Florence?”.
Per la serie: Felice Arno Nuovo.
Nossignori, non è Firenze.
E infatti la consigliera Livernais gli ha risposto nella sua madrelingua dando le corrette informazioni in merito:
“Città di Bassano del Grappa, la nostra cara città gemella, bellissima!! E il loro Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini, sulla riva del Brenta, tutelato, creato da Palladio e progettato nel 1569.”
Al che è arrivato il commento sempre in francese di un secondo cittadino di Voiron, che traduco:
“Magnifico. Ignoravo l’esistenza di quest’opera antica anche se mio figlio è rimasto in questa città durante uno scambio tra scuole, ma alla sua età deve essersi interessato ad altro.”
Oh, parbleu! Ce n’est pas possible!

Mi è bastata questa brevissima chat d'oltralpe su Facebook per avere l’ennesima convalida di ciò di cui sono convinto: e cioè che sulla roboante affermazione del “Ponte di Bassano famoso nel mondo” c’è qualcosa che non va.
Sono espressioni di “non conoscenza” che non accadrebbero mai per i ponti storici realmente famosi nel mondo, come ad esempio il Ponte Vecchio a Firenze, il Ponte di Rialto e il Ponte dei Sospiri a Venezia, il Tower Bridge a Londra oppure - per restare in tema di città gemellate con Bassano - il Ponte Vecchio (Stari Most) di Mostar, Patrimonio UNESCO.
E potrei continuare con altri e numerosi esempi di ponti universalmente noti, ma mi fermo qui.
Certamente il Ponte di Bassano, che qualcuno continua a chiamare anche degli Alpini, è un monumento molto famoso - e ci mancherebbe - ma da qui ad affermare che sia conosciuto da tutti ovvero “che il mondo ammira”, e in quanto tale persino degno del titolo di Patrimonio dell’Umanità, ce ne vuole.
Ormai molti anni fa, quando lavoravo in televisione, è giunta da Zagabria nella nostra città per uno scambio professionale con la allora Bassano TV una giovane giornalista della HRT, la televisione nazionale croata.
Era della redazione esteri, frequentava per questo le capitali europee e quindi per lavoro conosceva il mondo.
Quando l’ho portata sul Ponte Nuovo ad ammirare il classico panorama da cartolina di Bassano verso le montagne, è rimasta folgorata dalla sua bellezza e soprattutto sorpresa: il Ponte Vecchio di Bassano del Grappa non lo aveva mai sentito nominare.
Per questo, leggendo i due commenti francesi su Fb di totale ignoranza sul Monumento Nazionale sospeso sul Brenta, in realtà non mi sono sorpreso.
La colpa non è di chi lo ignora, è piuttosto un problema di “sovrastima di fama” che riguarda non solo il simbolo della città ma più in generale anche la stessa Bassano, che troppo spesso tendiamo campanilisticamente a considerare il perno attorno al quale ruota il resto dell'universo.
Quella città di Bassano che un importante avvocato tedesco che ho conosciuto a Colonia, in Germania, di madrelingua italiana, amante dell’Italia e profondo conoscitore della sua arte e cultura, nonché fedele frequentatore del nostro Paese per lavoro e per turismo, pensava si trovasse in Alto Adige.

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