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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

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Attualità

Only the Bravi

Luca Zaia inaugura con Renzo Rosso e Arianna Alessi il nuovo Day Hospital Oncoematologico Pediatrico dell’Ospedale San Bassiano, finanziato da OTB Foundation. Prima uscita pubblica del neoeletto sindaco Nicola Finco

Pubblicato il 28-06-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Amo la mia città, voglio che questo Ospedale diventi il più bello e il più figo d’Italia.”
Renzo Rosso, intervenendo alla cerimonia inaugurale, esprime il suo attaccamento all’Ospedale di Bassano del Grappa e lo dice a modo suo.
Lo ripeterà anche più tardi, dopo il taglio del nastro e con le stesse parole, conversando col governatore Luca Zaia durante la visita al nuovo Day Hospital Oncoematologico Pediatrico del San Bassiano.

Il momento del taglio del nastro

La novità è importante: l’innovativa struttura, ubicata all’interno del reparto di Pediatria al sesto piano dell’Ospedale, consentirà di fornire assistenza vicino a casa ai bambini del nostro territorio che sono affetti da tumore e che necessitano di controlli e procedure mediche, in sinergia con i reparti di Oncoematologia Pediatrica di Padova e di Verona.
Mister Diesel, come lo chiamiamo da sempre per antonomasia, ammira i locali della nuova area specializzata con evidente soddisfazione e ha buone ragioni per farlo.
Il Day Hospital Oncoematologico Pediatrico è stato infatti realizzato grazie a un investimento di oltre 170mila euro, a copertura totale del progetto, ad opera di OTB (Only the Brave) Foundation, di cui Rosso è il presidente e la moglie Arianna Alessi è la vicepresidente nonché la principale figura di riferimento operativo: anche lei non può mancare all’inaugurazione.
Un evento che è peraltro ricolmo di autorità, tra vertici dell’Ulss 7 Pedemontana, amministratori pubblici e primari ospedalieri.
E che vede ancora una volta nel ruolo di guest star, gran maestro di cerimonie e direttore del traffico (“Giornalisti state tutti da una parte, alla mia sinistra, e lasciate i sindaci davanti”) il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Tra le varie fasce tricolori presenti nell’occasione, ce n’è anche una nova de baìn: è quella di Nicola Finco, alla sua prima uscita pubblica da neoeletto sindaco di Bassano e al suo primo incontro ravvicinato del terzo tipo, come primo cittadino, col direttore generale dell’Ulss Carlo Bramezza.

Sono costretto a usare adesso due parole da linguaggio per iniziati, ma non si può farne a meno e vi chiedo scusa.
Il Day Hospital del San Bassiano è definito come una struttura “spoke”, e cioè periferica, rispetto alle due strutture “hub”, e cioè centrali, dell’Oncoematologia Pediatrica del Veneto ovvero quelle delle Aziende ospedaliere di Padova e di Verona.
Il nuovo servizio opererà a distanza e in stretto contatto con le due “case madri” con l’obiettivo di fornire ai piccoli pazienti e ai loro genitori un punto di riferimento e soprattutto di prossimità per tutti i controlli, le procedure assistenziali e le terapie che vengono tipicamente erogate in regime di Day Hospital, riducendo così la necessità di continui spostamenti fuori provincia.
Gli ambienti sono disposti su una superficie complessiva di circa 110 metri quadri.
All’interno sono state ricavate due stanze, entrambe con bagno, per un totale di 4 posti letto.
Una stanza da 3 posti letto è dedicata alle procedure in Day Hospital mentre la seconda stanza con 1 posto letto è riservata alle degenze ed è progettata per poter accogliere non solo il bambino ma anche i genitori, essendo completa di un secondo letto accessorio, un cucinino e un bagno spazioso dotato anche di doccia.
Non mancano inoltre una zona adibita alla vestizione e svestizione dei familiari e ancora un’area gioco nel piccolo atrio d’ingresso.
Particolare attenzione è stata posta anche all’estetica dei locali al fine di renderli il più possibile accoglienti per ridurre l’impatto emotivo della permanenza in Ospedale: un arredo a misura di famiglia e una pavimentazione in PVC ma con finitura ad imitazione di parquet in rovere chiaro, mentre alle pareti sono applicati inserti in carta da parati colorata, con motivi grafici che richiamano alberi e farfalle.

“Siamo partiti da un’idea - afferma nel suo intervento il DG Carlo Bramezza - che nasce da una felice intuizione del direttore di Pediatria dott. Davide Meneghesso e dalla grande generosità di OTB Foundation, che ha finanziato l’intervento ma lo ha anche realizzato in soli sei mesi assieme ai nostri uffici tecnici.”
“Siamo il primo Ospedale “spoke” in Veneto a disporre di un servizio di Day Hospital Oncoematologico Pediatrico strutturato, in sinergia con i centri di riferimento di Padova e di Verona - continua -. Lo scopo è quello di aiutare le famiglie con un servizio più vicino e questo dimostra ancora una volta da una parte la nostra attenzione ai pazienti e, dall’altra, la volontà di creare sempre più sinergie virtuose anche con le altre Aziende ospedaliere e socio-sanitarie del Veneto.”
“L’Ospedale è un’eccellenza del nostro territorio - è la prima dichiarazione istituzionale di Nicola Finco nel suo mandato da sindaco -. La sensibilità che si dimostra oggi in modo particolare è quella della collaborazione tra pubblico e privato. È l’esempio che le nostre imprese credono nel tessuto sociale e credono nel territorio.”
Il primario di Pediatria dott. Davide Meneghesso esprime poche parole, ma avrebbe tanto da dire.
Ricorda che l’intervento rientra in un progetto molto più ampio, reso possibile da una delibera del 2014 della giunta regionale: l’istituzione della Rete Oncologico Pediatrica del Veneto che prevede proprio quello che è stato realizzato a Bassano, ovvero la collaborazione tra centri “hub” e centri “spoke” per la cura e l’assistenza alle giovanissime persone affette da patologie tumorali.
“È una risposta che viene data a tutto questo territorio e alle famiglie - sottolinea il dottor Meneghesso -. Abbiamo dato avvio a un progetto importante destinato ai piccoli pazienti e pensato per accogliere nel miglior modo possibile anche i familiari che vivono un momento particolarmente complesso.”
“Credo molto nel sociale - dichiara ai presenti Renzo Rosso -. Una nostra amica di Roma ha un bambino oncologico che ci ha toccato il cuore. Abbiamo realizzato questo progetto, sotto la guida di Padova, ed è solo un primo inizio. Il sociale si può gestire molto meglio se vede uniti il privato e il pubblico.”
E a Sua Maestà Luca I e Unico spetta come sempre l’onore del discorso conclusivo.

Zaia esordisce zaianamente chiedendo innanzitutto “un superapplauso” per Renzo Rosso e Arianna Alessi e l’ambiente ospedaliero passa dalla Official Situation alla Standing Ovation.
Poi ricorda anche lui l’istituzione della Rete Oncologica del Veneto e rimarca che il Day Hospital di Bassano viene gestito “coi protocolli dell’Azienda universitaria di Padova” e che quindi “è come se fossimo a Padova”.
Non manca un pensiero per Nicola Finco, riferito ai primi passi del nuovo sindaco di Bassano che sta accanto a lui, dopo 14 anni di percorso condiviso in Regione:
“Finco ha bisogno non solo dell’applauso ma anche della vicinanza dei cittadini.”
Quindi si passa al momento che il mondo aspetta: l’esaltazione di Luca Zaia, affiancato dalla fedelissima Manuela Lanzarin, dell’eccellenza della sanità veneta, nonostante la carenza di personale.
“È una battaglia non facile e si è verificato quello che denunciavo una decina di anni fa - incalza il governatore -. Oggi in Italia mancano 50mila medici, di cui 3.500 in Veneto. Questo è figlio di una mancata programmazione da piano quinquennale, con il blocco delle iscrizioni all’Università. Noi facciamo un concorso ogni tre giorni, vanno tutti deserti.”
Che tristezza, ragazzi. Ma poi The President rivela:
“Tuttavia un anno fa, il 28 giugno 2023, i pazienti in categoria D, con 30 giorni di attesa, erano 128mila. Sono 17mila oggi.”
E rincara positivamente la dose:
“In Veneto abbiamo un aumento del +5% della produzione sanitaria. Eroghiamo 80 milioni di prestazioni all’anno, per un impegno in bilancio di 10 miliardi e 640 milioni.”
Et Bramezza in fundo:
“Questa Ulss sta facendo un bel percorso. Lo dicono i dati del controllo di gestione. Nel 2020 l’Ulss 7, come quella di Treviso, aveva 30mila persone “in galleggiamento”, in lista di attesa per prestazioni non disponibili immediatamente. Oggi sono 10mila.”

Il gran finale di Luca I e Unico è tutto per Rosso & Friends:
“Voglio ringraziare chi ha garantito un importante sostegno economico verso i piccoli pazienti oncologici. OTB vuole dire “Only the Brave”, “solo i coraggiosi”, come dimostra questa continua sensibilità verso il nostro territorio da parte di Renzo Rosso e Arianna Alessi, che ringrazio per la loro sensibilità e attenzione per la nostra comunità.”
Conclude Zaia, riferendosi sempre a OTB Foundation e strappando l’ultimo applauso degli astanti prima del taglio del nastro:
“Noi non li contattiamo, sono loro che ci contattano.”
È la consacrazione di quello che non è stato il primo e non sarà certamente l’ultimo intervento a scopo filantropico della fondazione, ma che certamente si impone alla pubblica attenzione per l’encomiabile contributo mirato alla presa in carico socio-sanitaria del delicatissimo bacino di utenza a cui il nuovo Day Hospital Oncoematologico Pediatrico si rivolge.
Come dire: Only the Bravi.

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