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Papale papale
Il ristoratore che in Vaticano è di casa: Sergio Dussin, il cuoco dei tre Papi, ospite questa mattina alla trasmissione “I Fatti Vostri” su Rai2
Pubblicato il 30-11-2023
Visto 14.835 volte
“Ho mangiato come un Papa”.
Se poi a dirlo è uno che il Papa lo fa per davvero, è il massimo della coerenza.
Lo sa bene Sergio Dussin, uno dei più noti ristoratori di casa nostra, che da più di vent’anni fa la spola tra Romano d’Ezzelino e la Città del Vaticano per cucinare i prodotti del nostro territorio e servirli a tavola nei momenti conviviali degli eventi organizzati dalla Santa Sede.

Immagine da Facebook/Sergio Dussin
Con il suo servizio di catering ha servito tre Pontefici di seguito: Santo Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Per questo è conosciuto urbi et orbi come “lo chef dei Papi”.
Ed è con questa prestigiosa etichetta che viene presentato questa mattina quale ospite in studio in diretta alla trasmissione “I Fatti Vostri” su Rai2.
Intervistato dal conduttore Tiberio Timperi, Sergio Dussin racconta la sua storia, dagli inizi che lo hanno visto avvicinarsi al Vaticano cucinando per i pellegrini diretti a Roma per il Giubileo del 2000 fino a suoi frequenti incontri ravvicinati con i Successori di Pietro.
Mentre parla scorrono le foto dei suoi momenti più significativi accanto ai Papi.
Come quella dell’ultimo incontro col Papa emerito Ratzinger, il Santo Padre con cui ha avuto il rapporto più stretto, oramai costretto sulla carrozzina.
“È stato commovente”, commenta il ristoratore di Romano d’Ezzelino.
Ma anche la foto di quella giornata di pioggia in cui Dussin accompagna Papa Francesco sotto l’ombrello e la nota immagine dello stesso Dussin che accanto a Francesco presenta la torta al “Pranzo dei poveri” in Vaticano dell’anno scorso.
Lo “chef dei Papi”, rispondendo alle domande di Timperi, riferisce vari aneddoti e curiosità sulle preferenze nel mangiare di ciascuno dei tre Pontefici che ha avuto l’onore di servire.
Ma spesso i suoi servizi in Vaticano riguardano anche eventi di incontro tra le diverse religioni, che impongono la massima attenzione al rispetto delle tradizioni alimentari delle medesime.
Il pubblico televisivo di tutta Italia apprende così, ad esempio, che agli ospiti ebrei non viene servito il vino ma solo acqua e il caffè esclusivamente in tazzine di vetro, essendo bandite per quella religione le tazzine di ceramica.
Alla fine, avvicinandosi l’ora di pranzo, il conduttore Timperi chiede all’ospite, prima di accomiatarsi da lui, quale pietanza di stagione potrebbe consigliare.
E Dussin, in diretta nazionale, fa scattare la sua storica propensione per la promozione del territorio e tira fuori la proposta di un primo piatto con un tris di prodotti di casa nostra e dintorni: “Risotto al Radicchio di Treviso e Morlacco del Grappa con Olio extravergine di Pove”.
Già mi immagino il commento della sora Lella, che guarda la trasmissione dalla sua cucina a Trastevere: “Aoò, ma che è sto Pove?”. Oppure del sor Marcello, telespettatore di Tor Pignattara: “Er Morlacco? Ma che vor dì?”.
Ma poco importa. L’invito a Sergio Dussin ad intervenire in diretta nella seguita trasmissione di Rai2 è un’ulteriore attestazione di stima per la figura di un ristoratore e imprenditore che va riconosciuto ed apprezzato per quello che ha fatto e che continua ancora a fare per Bassano e per il suo territorio.
E nonostante dalle nostre parti qualche suo collega potrà anche non essere d’accordo, lo dico sinceramente e lo dico chiaramente.
Papale papale.
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