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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Urban Students
Lettera al direttore di Bassanonet di oltre 200 studenti bassanesi, universitari e non. “Da un anno senza un’aula per lo studio serale dopo la chiusura dell’Urban Center, senza essere mai stati ascoltati dall'amministrazione”
Pubblicato il 29-06-2023
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Sono duecento. Anzi, di più. E sono giovani e forti.
Peccato che non abbiano un posto in cui studiare alla sera e anche nei giorni festivi.
Sono oltre duecento studenti bassanesi, universitari e non, che hanno scritto una lettera al direttore di Bassanonet segnalando il problema.

Fonte immagine: skuola.net
“Gentile Direttore - scrive il testo di accompagnamento dell’email -, le inoltriamo una lettera scritta da noi, gruppo di studenti del bassanese che da un anno a questa parte è rimasto in mezzo ad una strada senza aver posto in cui studiare negli orari di chiusura della biblioteca. Confidiamo in lei, considerata la sua sensibilità e anche il suo interesse passato riguardo all'utilizzo dell'Urban Center. Cordialmente, più di 200 studenti bassanesi.”
Ringrazio della fiducia riposta nei miei confronti da tutti questi ragazzi e ragazze.
È per me un onore e non lo dico per piaggeria.
Anche se non posso certamente risolvere il loro problema, ma fare in modo che il messaggio, tramite questo portale che viene quotidianamente letto anche dai rappresentanti del Palazzo, arrivi a chi di dovere.
Il riferimento all’Urban Center non è casuale. Qui infatti, al pianterreno, era stata ricavata una sala dedicata all’attività comunitaria di studio serale.
Come apprendo dalla lettera, da un anno i locali della struttura in riva al Brenta non sono più a disposizione degli Urban Students, che si sono così ritrovati privi di uno spazio appropriato per lo studio serale e festivo e continuano ad esserlo “nonostante le segnalazioni fatte all'Assessore Cabion e ai Consiglieri Comunali di minoranza e non”.
Curiosamente, l’ultima volta che sono stato all’Urban Center, lo scorso 7 giugno in occasione dell’incontro con l’autore della guida “Veneto e Veneti” Marco F. Zonta, il presidente dell’associazione Urban Center Omar Peruzzo aveva dichiarato la volontà di rilanciare la sottoutilizzata sede comunale con un rinnovato programma di attività e di pubblici incontri “anche in collaborazione con gli studenti universitari”.
Ma qualcosa, evidentemente, deve ancora superare il corto circuito creatosi nel frattempo, a fronte di più di duecento studenti che “da un anno aspettano una risposta dai membri dell’associazione che dopo innumerevoli promesse di riapertura tengono chiuso quello spazio per poterlo usare per eventi ma soprattutto scopi che nessuno sa”, come dal testo che segue:
LETTERA AL DIRETTORE DI BASSANONET ALESSANDRO TICH
Oggetto: Mancanza di Aula Studio Serale e Domenicale per gli Studenti: Un Appello alla Consapevolezza e all'Azione
Gentile Direttore,
Ci rivolgiamo a Lei in qualità di studenti impegnati e cittadini preoccupati per sollevare una questione che riguarda il benessere educativo e l'accesso alle risorse per gli studenti nella nostra comunità. Desideriamo mettere in luce la mancanza persistente di un'aula studio serale e domenicale, una carenza che continua ad affliggere gli studenti nonostante le nostre numerose segnalazioni alle autorità locali.
Siamo sicuri che Lei conosca l'importanza di fornire agli studenti uno spazio adeguato per lo studio, specialmente nelle ore serali e durante i giorni festivi. Tuttavia, vorremmo richiamare la sua attenzione sul fatto che, nonostante i nostri sforzi e le segnalazioni fatte all'Assessore Cabion e ai Consiglieri Comunali di minoranza e non, ad oggi, dopo un anno, gli studenti continuano a essere privati di uno spazio appropriato per lo studio al di fuori dell'orario di apertura della biblioteca (si ricorda ora che con l’inizio dell’estate ridurrà gli orari di apertura).
In passato, un'opportunità simile era offerta dall'Urban Center, uno spazio dedicato che forniva agli studenti un ambiente tranquillo e propizio allo studio.
Tuttavia, senza una spiegazione convincente, questa risorsa è stata chiusa e, da allora, non si è ancora trovata una soluzione alternativa. Parliamo di uno spazio che negli anni è rimasto vuoto e sconosciuto alla cittadinanza, rimasto vivo soltanto grazie a studenti volontari che con il proprio impegno e sforzo di volontariato, hanno dato la possibilità a centinaia di studenti di poter utilizzare quegli spazi e di poter studiare. Luogo che da anonimo era diventato centro di incontro per gli studenti, luogo di studio e di dialogo.
Oggi invece, più di 200 studenti rimangono senza un posto adatto dove poter studiare.
200 studenti che da un anno aspettano una risposta dai membri dell’associazione che dopo innumerevoli promesse di riapertura, tengono chiuso quello spazio per poterlo usare per eventi ma soprattutto scopi che nessuno sa. 200 studenti che dall’amministrazione attendono una risposta da mesi, ma che ai loro occhi forse non meritano attenzione.
Desideriamo sottolineare che la nostra richiesta non è una richiesta frivola, ma un appello fondato sulla necessità di garantire pari opportunità a tutti gli studenti. Chiediamo, quindi, al suo giornale di dare voce a questa problematica e di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di fornire spazi adeguati per gli studenti del bassanese.
Confidiamo nella sua volontà di considerare e promuovere questa tematica, auspicando che le nostre istanze raggiungano gli occhi e le orecchie di coloro che possono apportare un cambiamento concreto.
Gli studenti del bassanese.
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