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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Sbilancio di previsione
Scintille di fine anno: le minoranze contestano il bilancio di previsione 2023-2025 approvato ieri sera, col loro voto contrario, in consiglio comunale. Nel mirino i 22 milioni di euro di mutui in tre anni
Pubblicato il 28-12-2022
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Menù di Capodanno: cotechino con le lenticchie, baccalà, dolce, spumante e bilancio di previsione 2023-2025.
È meglio premunirsi e andare in farmacia a comprare un Maalox.
Da sempre il bilancio comunale, di previsione o consuntivo che sia, è un argomento pesante sia da scrivere che da leggere. Ma farò tutto il possibile per farvelo digerire, puntando più alle questioni di attualità collegate ai numeri che non all’aridità dei numeri stessi.

La conferenza stampa delle minoranze in municipio (foto Alessandro Tich)
La notizia, intanto, è questa: ieri sera, nell’ultimo consiglio comunale del 2022, è stato approvato per l’appunto il bilancio di previsione 2023-2025 del Comune di Bassano del Grappa.
Il corposo fascicolo economico-finanziario comprende anche il piano triennale dei Lavori Pubblici in gestazione nel medesimo triennio che oltrepassa il limite di mandato dell’amministrazione Pavan, il quale scadrà nella primavera del 2024.
Il bilancio di previsione, abbinato al Documento Unico di Programmazione (D.U.P.) 2023-2025, ha ottenuto il semaforo verde del consiglio con i voti favorevoli della maggioranza e i voti contrari delle minoranze.
E sono proprio queste ultime, nel Day After della seduta consiliare, a convocare i media in municipio per esprimere le proprie osservazioni e contestazioni sull’impostazione del documento finanziario.
Nel mirino delle opposizioni, fondamentalmente, ci sono due aspetti generali.
Il primo è quello del fronte dei mutui e cioè del rilevante indebitamento delle casse pubbliche previsto nel triennio: ben 22 milioni di euro complessivi (6.034.911,45 euro nel 2023, 4.045.236, 39 nel 2024 e 12 milioni tondi tondi nel 2025, questi ultimi collegati alla non meglio specificata voce dei Lavori Pubblici “Teatro Cittadino”) che dovranno poi essere restituiti dalle casse comunali agli enti erogatori, con tanto di interessi, in comode rate annuali. Tanti mutui, Teatro a parte, per fare cosa?
Basta scorrere l’elenco delle opere triennali: ad esempio il consolidamento statico delle Case Parolini, il primo stralcio della manutenzione straordinaria del Ponte della Vittoria, l’impermeabilizzazione delle tribune dello stadio Mercante, la sistemazione della viabilità di piazzale Cadorna, la sistemazione del park Le Piazze eccetera. Tutti interventi che le opposizioni definiscono di “normale manutenzione” dei beni di proprietà comunale, senza che emerga alcun rilevante progetto della cosiddetta “città che cambia”.
Il secondo aspetto è collegato al primo: e cioè quello di un piano triennale dei Lavori Pubblici dove non si segnala alcuna novità degna di nota.
“Noi il bilancio ieri sera lo abbiamo bocciato perché è un bilancio che non ha nulla di nuovo - conferma il consigliere Angelo Vernillo -. C’è un piano triennale delle opere pubbliche che è praticamente ordinaria manutenzione. Ci sono tanti mutui da qui al 2025, quindi la prossima amministrazione si troverà ad avere un grande carico in parte corrente di soldi che verranno tolti all’utilizzo per i servizi e per le attività del Comune.”
“In consiglio - continua Vernillo - abbiamo fatto presente che se hanno potuto riprendere il bilancio in mano senza attingere dalle tasche dei cittadini dopo gli aumenti delle bollette delle utenze è perché devono ringraziare le amministrazioni Cimatti e Poletto che non hanno fatto mutui e sono riuscite comunque a fare lo stesso molte opere pubbliche importanti.”
“I mutui non vanno demonizzati - aggiunge il capogruppo di Bassano Passione Comune - ma si fanno dei mutui per opere che possano cambiare oggettivamente il volto della città, ad esempio per un piano di reti ciclabili o per un grande piano del traffico che sistemi definitivamente alcuni grandi problemi. Oppure se si fanno dei mutui per cambiare l’intero impianto di illuminazione pubblica per risparmiare nella bolletta energetica in modo che i soldi dei mutui possano poi rientrare.” “Non si possono accendere mutui per fare dell’ordinaria manutenzione, perché su questa bisogna utilizzare o le risorse interne oppure andare a cercare dei contributi in giro - incalza Vernillo -. E i contributi che loro sono riusciti a prendere in parte capitale sono davvero molto pochi rispetto ad altri Comuni, pensiamo solo a Marostica con il Teatro Politeama. È vero che sono cose che richiedono tempo però in tre anni abbondanti, ormai, non sono riusciti a portare a casa niente.”
Chi non le manda a dire in materia di Lavori Pubblici è l’ex assessore in materia Roberto Campagnolo, che sottolinea come piano triennale non contenga alcuna grande opera che dia un segno della progettualità dell’attuale amministrazione.
“Non c’è la grande opera perché se guardiamo quanto fatto fino ad oggi questa amministrazione non ha realizzato nessuna opera sopra il milione di euro di valore - afferma -. E le opere significative attorno i 500mila euro sono tutte ereditate dalle amministrazioni precedenti.” “Non ci sono le grandi opere che loro avevano annunciato - continua -, una per tutte la passerella sul fiume Brenta che vale 3 milioni di euro e che è stata portata addirittura al 2024, quindi vuol dire che vanno fuori mandato e non si farà.” “Un altro dato di cui purtroppo prendiamo atto è che la stragrande maggioranza delle opere previste nel 2022, quindi 15 milioni di euro di opere che erano state annunciate per il 2022, sono state spostate, perché non realizzate, nel 2023 e 2024 - osserva l’ex vicesindaco -. Quindi le pianificazioni vengono fatte per fare le conferenze stampa di fine anno e poi alla fine non servono assolutamente a niente.”
Un focus particolare, nelle critiche delle opposizioni, è dedicato ai quattro “grandi dossier” cittadini ancora irrisolti: Teatro Astra, Genius Center, Caffè Italia e Tribunale.
“In campagna elettorale, al di là del Ponte che poi si è concluso, questi sono stati gli elementi di dibattito e noi eravamo “colpevoli” del fatto che queste cose erano rimaste ferme in itinere - dichiara Campagnolo -. Rispetto a questo loro hanno fatto una serie di annunci che sono stati puntualmente smentiti. Hanno cambiato idea più volte ma soprattutto dimostrano oggi di non avere ancora le idee chiare.”
“Il Teatro Astra è stato spostato addirittura al 2025, quindi vuol dire che non se ne farà niente - rimarca il consigliere del Gruppo Misto -. Se loro due anni fa, o il giorno dopo il crollo del tetto, portavano la cosa in consiglio comunale e decretavano l’interesse pubblico su quello stabile, aprivano una procedura di esproprio a fronte dell’interesse pubblico e oggi probabilmente noi staremmo acquistando il Teatro Astra a un prezzo congruo. Siamo invece ancora all’anno zero.”
“Sul Genius Center la procedura che stanno portando avanti del “leasing in costruendo”, passando da una compartecipazione pubblico-privato a un indebitamento tutto a carico del pubblico, è sbagliata e molto rischiosa - aggiunge -. Ieri sera la sindaca ha detto “lo faremo”. A gennaio, quando vedremo la prima proposta dei privati, saremo anche qui all’anno zero e inizierà una discussione all’interno degli uffici dove andranno a vedere tutti i numeri che gli diranno e verrà fuori di tutto e di più, perché dovrà comunque essere un intervento sostenibile.”
“Sul Caffè Italia hanno cambiato idea dieci volte e adesso non si sa ancora bene cosa faranno e sul nuovo Tribunale stiamo perdendo un’occasione enorme che era quella di riappropriarci di quello stabile - conclude Campagnolo -. Io l’ho sempre detto anche in tempi non sospetti, quando eravamo noi in carica, e sono stato criticato per questo: secondo me lì si doveva partire portando la maggioranza degli uffici comunali.”
Già, il nuovo Tribunale: lo scatolone di cemento, costruito dal ministero su terreno comunale, costato un pacco di milioni di euro e rivelatosi fino ad oggi un pacco.
Per il consigliere ed ex sindaco Riccardo Poletto “il Tribunale della Pedemontana ormai non si farà più” e la notizia resa nota in conferenza stampa è quella di un accordo siglato tra l’amministrazione Pavan e il Tribunale di Vicenza per allestire nel nuovo grande edificio della Cittadella della Giustizia qualche ufficio di giustizia minore distaccata e l’archivio degli atti del Tribunale berico che nella sede di Borgo Berga non hanno spazio per essere immagazzinati. “Il nuovo Tribunale di Bassano avrà così poche funzioni e molto archivio - riferisce Poletto -. A Palazzo Antonibon si insedieranno l’Inps e Veneto Lavoro e a Palazzo Cerato in via Verci l’Agenzia delle Entrate. Abbiamo così tre edifici di proprietà comunale che non sono a disposizione del Comune.”
“L’attuale amministrazione ha anche intenzione di sistemare lo stabile del Vecchio Ospedale e Palazzo Pretorio, ma quando ho chiesto alla sindaca che cosa vogliano farci ha risposto che ci sono ancora delle ipotesi da decidere - conclude Poletto -. Dopo tre anni questa è veramente una mancanza di programmazione.”
“L’unica cosa che noi possiamo sperare - interviene Angelo Vernillo riguardo all’amministrazione Pavan - è che in questo anno e mezzo scarso che manca non facciano danni ma soprattutto non prendano decisioni che possano pregiudicare il futuro della città. Perché comunque nel 2024 auspico che i cittadini, in qualsiasi maniera, decidano per cambiare questa direzione.”
Sul menù di Capodanno, egregi lettori, per il momento è tutto.
Il cotechino con le lenticchie e il baccalà, più dolce e spumante, sono stati digeriti.
Il bilancio di previsione 2023-2025, che viene presentato dalle opposizioni come un autentico sbilancio, sta invece ancora provocando dei bruciori di stomaco.
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