Pubblicità

Resistere

Pubblicità

Resistere

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il bassanese in maschera

The Bloody Beetroots, re della musica electro e dance punk, partecipa con Raphael Gualazzi al Festival di Sanremo e rischia di vincerlo. E così anche Bassano può vantarsi di avere il suo eroe mascherato

Pubblicato il 23-02-2014
Visto 11.050 volte

Pubblicità

Resistere

Ma guarda un po' le coincidenze della vita.
Mentre a Bassano del Grappa si alza il sipario sull'edizione 2014 del Carnevale, un bassanese in maschera rischia di vincere il Festival di Sanremo.
Tanto di cappello al nostro ormai illustre concittadino Sir Bob Cornelis Rifo alias ovvero aka The Bloody Beetroots - che all'anagrafe (ma non ditelo a nessuno) risponde al nome di Simone Cogo -, che ieri sera in coppia con Raphael Gualazzi è salito sul podio dei tre più votati finalisti della kermesse canora, con la canzone “Liberi o No” di cui è anche uno degli autori, superato al fotofinish solamente da Arisa.

Bob Rifo alias The Bloody Beetroots a Sanremo

Bob Rifo, classe 1977, è sinonimo di The Bloody Beetroots: il progetto internazional-bassanese (come ebbe a scrivere già nel 2009 la “penna” musicale di Bassanonet Marco Lo Giudice) grazie al quale il buon Sir Bob - a livello mondiale, e non da oggi - è diventato un “autentico fenomeno mediatico del panorama musicale alternativo”.
Per chi ancora non lo conoscesse o - all'estremo opposto - per i cultori e gli appassionati di BobRifologia, vi rimandiamo all'indice degli articoli a lui dedicati dal nostro portale (indice.bassanonet.it/b/bloodybeetroots) per capire di che pasta è fatto il ragazzo e per ripercorrere la sua sfolgorante carriera di producer, dj e performer nel circuito internazionale della musica electro, dance punk e punk rock. Un efficace mix tra le sonorità sperimentali del terzo Millennio e un look inconfondibile, ispirato agli eroi della Marvel Comics.
La versione più accreditata è che la maschera con cui il nostro artista si presenta inevitabilmente sul palco e in occasione di ogni uscita pubblica - dai set fotografici alle interviste - sia quella di Venom, nemico dell'Uomo Ragno e anti-eroe dalla doppia personalità, mezza aliena e mezza umana.
Ma è lo stesso Bob a definirla “una leggenda”, alimentando ulteriormente la mitologia sulla sua figura di scena. Fatto sta che quella maschera rappresenta il tratto distintivo della sua iconografia. E guai a toglierla. Verrebbe meno l'alone di magnetico mistero che ne accompagna le esibizioni: una specie di Daft Punk in salsa bassanese.
Ormai il nostro eroe mascherato è un uomo di comprovato successo: si è trasferito a Los Angeles (in quegli USA che ne hanno sin da subito valorizzato il talento) dopo aver aggiunto al già nutrito elenco delle collaborazioni di prestigio - come da noi scritto in un precedente pezzo, e ricordato anche dall'articolo pubblicato in questi giorni nel canale "Life & Style" dal nostro Gianpaolo Giacobbo - nientemeno che il nome di Paul McCartney che l'anno scorso ha cantato e suonato nel singolo dei Bloody Beetroots “Out of Sight” di cui l'ex Beatle è stato anche il co-autore, assieme a Youth (Martin Glover) e ovviamente a Sir Bob de Bassan.
Ma le vie del successo sono infinite. E soprattutto imprevedibili.
Ed ecco che The Bloody Beetroots, techno-eroe del “panorama musicale alternativo”, è spuntato all'improvviso in mezzo ai fiori e ai riflettori del Festival della Canzone Italiana: quanto di più tradizionale e di meno alternativo la mente umana possa concepire.
Ma niente paura: “Liberi o No”, scritta e eseguita assieme a Gualazzi, è stato un pezzo di marcato tocco BobRifiano, ritmo incalzante e un indovinato e non convenzionale miscuglio di generi (dall'electro al gospel) per una proposta che la giuria del Festival e il pubblico del televoto hanno ben gradito, portandola ad un soffio dalla vittoria finale.
Nel frattempo il circo mediatico sanremese e quindi l'Italia nazional-popolare - grazie anche a quella mascherina che tanto incuriosisce televisioni e giornalisti - si sono accorti di Sir Bob Cornelius Rifo aka The Bloody Beetroots, della sua già consolidata carriera artistica internazionale e anche e soprattutto delle sue origini bassanesi. Cosa, quest'ultima, che noi non possiamo che sottolineare con orgoglio.
Perché Bassano è Bassano.

Pubblicità

Resistere

Più visti

1

Attualità

11-06-2025

Aria di Gaza

Visto 11.379 volte

2

Attualità

09-06-2025

Tempio da perdere

Visto 9.811 volte

3

Politica

10-06-2025

Justice League

Visto 9.723 volte

4

Attualità

10-06-2025

Tant’è Viero

Visto 9.413 volte

5

Attualità

12-06-2025

Finanziamento a pioggia

Visto 7.852 volte

6

Attualità

13-06-2025

Humanum Est

Visto 7.598 volte

7

Interviste

09-06-2025

Resistere: inaugurazione giovedì della nona edizione

Visto 3.469 volte

8

Attualità

14-06-2025

Poste Germaniche

Visto 3.410 volte

9

Magazine

12-06-2025

Accesi i riflettori, su Resistere

Visto 2.967 volte

10

Attualità

14-06-2025

Gaza a Colori

Visto 2.841 volte

1

Attualità

11-06-2025

Aria di Gaza

Visto 11.379 volte

2

Attualità

20-05-2025

Imperscrutabili

Visto 11.241 volte

3

Cronaca

23-05-2025

Tetto in fiamme, paura a Solagna

Visto 10.920 volte

4

Politica

23-05-2025

Castellan & Garfunkel

Visto 10.813 volte

5

Attualità

26-05-2025

H demia

Visto 10.635 volte

6

Attualità

21-05-2025

Vacanze Romane

Visto 10.550 volte

7

Politica

04-06-2025

La Pedemontata

Visto 10.499 volte

8

Attualità

16-05-2025

Caro Sergio ti scrivo

Visto 10.443 volte

9

Attualità

27-05-2025

Io, Robot

Visto 10.277 volte

10

Attualità

23-05-2025

Voci di corridoio

Visto 10.275 volte