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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Il Festival di Sant’Anna

Sei interrogazioni e interpellanze e tre mozioni: minoranze a raffica nel prossimo consiglio comunale. E riemerge la questione della Pala di Sant’Anna. Campagnolo: “Bassano succursale di Marostica”

Pubblicato il 04-02-2022
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Benvenuti al Festival di Sant’Anna. Conduce: Angelo Amadeus Vernillo, che introduce il programma, poi presenta gli altri e cede loro a turno la parola.
Big sul palco, al Teatro Ariston davanti alla scuola Mazzini: gli altri consiglieri di minoranza.
Siamo qui riuniti in conferenza stampa perché martedì prossimo 8 febbraio è in programma il consiglio comunale, occasione per la quale le opposizioni hanno in serbo ben sei tra interrogazioni e interpellanze e tre mozioni. Davvero una selva di documenti, motivata dal fatto che nell’ultimo consiglio comunale di dicembre, come spiega Vernillo, non era possibile presentare interrogazioni poiché la seduta era dedicata all’approvazione del bilancio. Gli argomenti su cui chiedere chiarimenti al sindaco e alla sua amministrazione si sono pertanto “accumulati” e non sono neppure tutti.

La conferenza stampa dei consiglieri di minoranza (foto Alessandro Tich)

“Tante altre cose ci sarebbero da dire - afferma il capogruppo di Bassano Passione Comune -, molte cose in questa città non stanno andando per il totale e assoluto atteggiamento di chiusura dell’amministrazione nei confronti dell’ascolto della città.”
Insomma: come a Sanremo, anche a Bassano di share di ascolti si tratta.

E tutto d’un tratto, ecco che riemerge all’improvviso la questione della Pala di Sant’Anna, oggetto di una delle interrogazioni alla giunta. Non se ne sentiva più parlare, in verità, da molto tempo.
E cioè dal 25 giugno 2020, quando il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità una mozione delle minoranze che impegnava sindaco e giunta “ad attivarsi per il rientro negli spazi espositivi dei Musei Civici della Pala di S. Anna di Jacopo Da Ponte”, deliberando “una richiesta di rinnovo del deposito demaniale dell’opera” e ponendo in essere “ogni ulteriore iniziativa volta al medesimo fine”.
I nostri lettori si ricorderanno bene la vicenda. Nel maggio del 2020 la città era venuta improvvisamente a sapere che il capolavoro del Bassano, dopo 64 anni di deposito e di esposizione nella Sala Dalpontiana del Museo Civico, era stato restituito dal Comune al suo formale proprietario, le Gallerie dell’Accademia di Venezia. In realtà, con operazione tanto rapida quanto silenziosa, la Pala si era “accasata” all’Accademia già dal mese di marzo. Seguirono polemiche, raccolte firme e compagnia bella, fino alla mozione consiliare che aveva dato carta bianca al sindaco affinché si adoperasse in ogni modo per garantire il ritorno del dipinto, fosse anche periodico e temporaneo, nel nostro Museo.
“L’amministrazione ci ha detto “stiamo trattando” ma nulla si è mai saputo di queste trattative - dichiara Riccardo Poletto -. Dalle informazioni in mio possesso risulta che il direttore delle Gallerie dell’Accademia ha più volte sollecitato una bozza di convenzione con il Comune di Bassano per gli scambi tra i due Musei e che sulla firma di questa convenzione, di cui non conosciamo i contenuti, l’amministrazione è in ritardo per inerzia.”
L’interrogazione chiede pertanto all’assessore alla Cultura Cabion se tutto ciò corrisponda al vero, “quale sia lo stato dell’arte di queste travagliate relazioni tra il Comune di Bassano e le Gallerie dell’Accademia di Venezia”, “quali siano state le ragioni dei ritardi del Comune a fronte dei numerosi solleciti del Museo veneziano” e “se è oggetto di questa convenzione la possibilità di una permanenza periodica presso la sezione dalpontiana dei Musei Civici della Pala di S. Anna”.
“Gli ultimi mesi sono stati letteralmente persi - incalza Poletto - e chi ha cercato di sollecitare un accordo è quello che aveva meno interesse, e cioè il direttore delle Gallerie dell’Accademia.”
Il dipinto “traslocato” di Jacopo Bassano torna dunque di attualità e Bruno Trevisan dei 5 Stelle ne parla addirittura con toni da Top Crime: “La Pala di Sant’Anna è un furto fatto alla città di Bassano.” “Non è mai andato all’Accademia, di fatto è una proprietà del Museo di Bassano - sostiene Trevisan -. Un’opera sottratta con l’inganno, un colpo di mano. Dopo due anni nessuno ha fatto in modo che ritorni ad essere, come le spetta, patrimonio della nostra città.”
È uno dei momenti top di questo Festival delle critiche all’amministrazione comunale.
Perché Sant’Anna è Sant’Anna.

Siamo davanti alla scuola Mazzini e l’argomento è l’oggetto di un’altra interrogazione, rivolta all’assessore all’Istruzione Scotton.
“Il tetto della scuola è stato messo in sicurezza e i bagni ristrutturati, poi più niente - rivela Erica Fontana di Bassano per Tutti -. Lo spostamento degli alunni e delle alunne ha creato una situazione di assembramento alla scuola Vittorelli, creando problemi per tutte le risposte formative.”
“Il calo delle iscrizioni alla Vittorelli - aggiunge Paola Bertoncello del PD ex ed preside della scuola media - non è dovuto solo al calo della natalità ma anche al calo della qualità dell’offerta formativa, di cui sta pagando le conseguenze soprattutto il laboratorio di musica.”
L’interrogazione prende atto che la Mazzini “è stata oggetto di progettazione in un’area urbana più grande, ma tutto si è fermato alla presentazione delle proposte” e chiede pertanto all’assessore “se ad oggi si sia cercato di progettare una soluzione più agevole per insegnati, allievi e allieve della scuola Mazzini e della scuola Vittorelli” e “se il coinvolgimento della cittadinanza riguardo alle scelte di destinazione dell’edificio scolastico, citato in questi giorni nella stampa locale, sia già organizzato e come”. “Ci sono voci che l’amministrazione voglia coinvolgere la cittadinanza - spiega Fontana -. In che modo? Non se ne sa ancora niente.”
Ce n’è anche, in una terza interrogazione, per il nodo mai sciolto della Consulta dello Sport, l’organismo consultivo di raccorto tra la pubblica amministrazione e il mondo dell’associazionismo sportivo, relegata fino ad oggi al ruolo di oggetto misterioso.
“La Consulta dello Sport è stata nominata e poi convocata più di due anni e mezzo dopo l’insediamento dell’amministrazione Pavan - osserva Chiara Campana del PD -. Durante l’emergenza Covid che ha creato così tanti problemi alle società sportive serviva invece una pianificazione adeguata per questo momento storico.”
Per questo si chiede all’assessore competente, tra le altre cose, “se un insediamento più tempestivo della Consulta e una maggiore capacità di ascolto avrebbe aiutato l’amministrazione a fare scelte più lungimiranti, soprattutto in un momento storico dove le chiusure forzate e il caro bollette rischiano di mettere in ginocchio le società”.
“Il Covid - aggiunge la consigliera Dem - non può più essere una scusante per l’immobilismo di questa amministrazione.” È il rintocco più pesante della Campana.

Ha invece dell’incredibile, per la delicatezza dell’argomento, quanto segnala una quarta interrogazione che chiede lumi “sulla collocazione di salme cremate al cimitero di Angarano”.
Da informazioni ricevute da cittadini, a seguito delle esumazioni avvenute nell’autunno 2021 nel cimitero di Angarano numerose salme, su disposizione dei famigliari, sono state cremate.
Non essendoci però sufficienti loculi a disposizione, decine di salme cremate “sono state collocate e da mesi stazionano in un locale adibito apparentemente a ripostiglio, accatastate in qualche modo tra oggetti vari e sporcizia”. “Un ripostiglio in condizioni indecenti”, conferma Poletto.
Si chiede pertanto alla sindaca “quali sono le ragioni per cui la costrizione di nuovi loculi, programmata da tempo, non è ancora stata realizzata” e, nel frattempo, “quali sono i motivi per i quali l’amministrazione non è stata in grado di individuare una collocazione sufficientemente decorosa e rispettosa delle salme cremate”.
Da Angarano a Ca’ Baroncello per un’interrogazione sulla ristrutturazione del parco giochi, in cui, come segnala Anna Taras di Bassano Passione Comune, “non è previsto l’inserimento di giostrine inclusive, le cosiddette Universal Design”.
“Perché?”, chiede la consigliera e chiede il documento. “Il consiglio comunale - continua Taras - ha approvato il PEBA, Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, e non stanno facendo nemmeno questo.”
E per restare ai santi, con cui lo abbiamo iniziato, il giro si conclude con un’interpellanza su San Michele, dove sono ancora in attesa di realizzazione vari piccoli interventi di Lavori Pubblici, a seguito di richieste dei residenti e del comitato di quartiere.
“L’elenco di cose da fare raccolto dai cittadini - incalza Anna Taras - è la dimostrazione della lontananza di questa amministrazione con i quartieri e con il territorio che stanno amministrando.”
Cala il sipario sul Festival di Sant’Anna? Macché, c’è ancora carne al fuoco. Ci sono altri tre documenti consiliari che saranno presentati dalle minoranze.
E tu chiamale, se vuoi, mozioni.

La prima riguarda un altro “tema caldo” di attualità: l’annunciata intenzione dell’Ulss 7 Pedemontana di costruire la nuova Palazzina dei servizi sanitari a sud dell’Ospedale.
La mozione chiede al sindaco “di farsi promotrice presso la Conferenza dei Sindaci di un confronto serio sul progetto in questione”. “Il progetto è stato presentato in fretta e furia dall’Ulss perché deve accedere alle risorse del PNRR - afferma Erica Fontana - ma non tiene conto del fatto che è un ulteriore consumo di suolo e in tutti i bandi del PNRR non sono ammissibili progetti che prevedano danni ambientali.” “L’area del progetto è sottoposta a un vincolo regionale come area di ricarica di falda e questo farà sorgere ulteriori problematiche - aggiunge -. E non sappiamo ancora che fine farebbe il centro sanitario di via Mons. Negrin.”
Una seconda mozione invita invece sindaco e giunta “a intervenire presso il Governo e il Parlamento affinché agiscano con ogni mezzo a loro disposizione per bloccare l’aumento delle bollette di gas e luce elettrica”. Ma il tema è similare all’analoga mozione, di cui al mio articolo precedente, dei consiglieri di maggioranza Gianluca Pietrosante & C. e salvo diversi ordini di scuderia non è improbabile che i due documenti possano essere “riunificati” nell’ambito dei lavori consiliari.
Dulcis in fundo (a deciderne di parlarne in conclusione sono stato io), una nuova mozione sulla questione Ponte-Unesco, dopo quella delle minoranze notoriamente già bocciata quando l’amministrazione Pavan voleva procedere a testa bassa con la candidatura del Ponte “da solo”.
Gli sviluppi della vicenda, grazie anche ai nostri articoli, sono ben noti: il Ponte da solo non è invece candidabile, come stabilito dall’Ufficio Unesco, e le uniche speranze sono riposte su una candidatura “allargata” e condivisa con altri siti.
La nuova mozione - in estrema sintesi - se approvata impegna il sindaco a riconsiderare nuovamente l’ambito della candidatura, alla luce delle ultime novità, allargandola all’area paesaggistica e monumentale già vincolata dal Ministero della Cultura e agli elementi storici distintivi del rapporto città-fiume e del contesto fluviale territoriale che oltre al Ponte comprendono tra le altre cose il ponte-diga visconteo, le prese e i mulini sul Brenta, i porti fluviali e le zattere come sistema economico.
È lo spunto per l’attacco frontale di Roberto Campagnolo.

“Quando l’amministrazione ha respinto la nostra prima mozione, sostenendo che il Ponte andava candidato da solo, è stata una presa in giro dei consiglieri di opposizione, dei cittadini e di voi della stampa”, dichiara il consigliere del Gruppo Misto.
“Questa amministrazione è stata eletta con un consenso alto e con la congiunzione astrale della stessa composizione politica con la Lega in maggioranza in Regione e in Parlamento - aggiunge -. Una condizione ideale per Bassano e non riescono a sfruttarla. Bassano sta diventando una succursale di Marostica.” “La Lega, con il consigliere regionale di riferimento, è scollegata rispetto al sindaco - si scatena Campagnolo -. Ce lo dicano chiaramente se vogliono mollare la presa già adesso. Il caso Unesco è la rappresentazione plastica di questa situazione di politica bloccata.”
Terminata l’esibizione dei big, Angelo Amadeus Vernillo chiude le danze: “Nelle nostre interrogazioni non c’è nulla di pretestuoso, partiamo da dati di fatto per chiedere chiarimenti che questa amministrazione continua a non dare, sia alle minoranze che ai cittadini.”
“Notiamo - conclude - una regressione della città, anche in termini di visione del futuro. Mettono solo delle pezze a situazioni che gli sfuggono di mano. Tre anni in cui si sono fatti continuamente passi indietro.”
Dal Festival di Sant’Anna è tutto, passiamo la linea al Tg della notte.

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