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Canova segreto
Scoperta a Possagno: sotto la tela dell'Autoritratto di Canova, sottoposto a restauro, affiora un secondo dipinto. Intanto al Museo Gypsoteca arriverà Caravaggio. E sui rapporti con Bassano per il Bicentenario Canoviano...
Pubblicato il 13-02-2021
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Una radiografia e sotto la tela affiora un’altra opera finora sconosciuta.
È meraviglia al Museo Canova di Possagno dove, grazie al lavoro di restauro sull’Autoritratto come scultore dipinto da Antonio Canova nel 1799, si è rivelato un secondo dipinto a distanza di secoli. La scoperta viene annunciata in conferenza stampa dai vertici della Fondazione Canova Onlus. Come spiega la direttrice del Museo Gypsoteca Antonio Canova Moira Mascotto, la tela da restaurare è stata tolta dalla cornice, svelando che il lato sinistro presentava delle porzioni di pittura incompatibili con l’autoritratto. Valutata con la Soprintendenza l’opportunità di procedere con degli approfondimenti, il Museo Canova ha quindi effettuato delle radiografie che hanno rivelato la sorpresa del dipinto sottostante: due volti, che appaiono all’esame radiografico sotto l’opera originale.
In seguito alla scoperta sono inevitabilmente emersi molti interrogativi. In primis la paternità del dipinto emerso: appartiene a Canova o a qualche altro artista?
L’immagine radiografica dei due volti nascosti sotto l’Autoritratto di Antonio Canova
E quando è stato realizzato il dipinto nascosto e perché è stato coperto?
Domande che forse potranno trovare risposta grazie ad ulteriori indagini scientifiche e a nuove ricerche presso gli archivi del Museo, cercando tra inventari, libri dei conti e i molti documenti conservati che attestano l’attività canoviana.
“Grazie al ricco programma del Museo, volto alla cura dell’immenso patrimonio di cui è custode - afferma la dottoressa Mascotto -, ci è data l’opportunità di conoscere ulteriori aspetti dell’attività artistica canoviana.” “Questo ritrovamento, in particolare - prosegue la direttrice -, può rappresentare un ulteriore passo in avanti per la conoscenza di Canova pittore, già arricchita negli ultimi anni da alcuni importanti ritrovamenti. Il nostro Museo si pone come obiettivi la tutela, la valorizzazione e la conservazione, ma allo stesso tempo persegue la ricerca e la divulgazione della conoscenza dell’artista e della sua opera.”
Anche il sindaco di Possagno e vicepresidente della Fondazione Canova Onlus Valerio Favero sottolinea la rilevanza della scoperta per un’istituzione impegnata nella valorizzazione continua dell’opera del grande possagnese. “Per un paese piccolo come il nostro - dichiara - gestire un patrimonio come questo è una cosa enorme. Grazie agli operatori del Museo diamo sempre l’attenzione giusta alle nostre opere e con sole 6 persone riusciamo a tenere vivo un Museo con più di 45-50mila visitatori all’anno.”
Canova e Caravaggio
La novità dei “due volti misteriosi” celati sotto l’autoritratto del genio di Possagno accende un ulteriore riflettore sull’artista di cui, come noto, l’anno prossimo saranno celebrati i 200 anni dalla scomparsa. L’attività di “tutela e conservazione” del patrimonio custodito al Museo Gypsoteca, che ha portato alla scoperta dell’opera nascosta, va quindi di pari passo con la necessità di predisporre un degno programma di eventi in avvicinamento all’anniversario e quindi per il Bicentenario Canoviano vero e proprio.
Il primo evento è alle porte, sempre Dpcm e dintorni permettendo: dal 19 marzo sarà aperta al pubblico la mostra sul gesso della Paolina Borghese come Venere Vincitrice dopo il restauro delle dita del piede danneggiate la scorsa estate da un turista austriaco nel maldestro tentativo di scattarsi un selfie ricordo vicino alla statua.
Di quell’episodio parlarono i media nazionali e non solo, ma in realtà il danno non è stato così grave come era apparso. Come rivela infatti il presidente di Fondazione Canova Vittorio Sgarbi, quelle rimaste spezzate sotto il peso del turista non erano le dita originali del gesso canoviano, ma parti di una “protesi” applicata al gesso di Paolina Borghese, danneggiato dal bombardamento su Possagno del Natale 1917, nel restauro del 2004. “Quello dell’austriaco è stato un effetto pubblicitario - commenta Sgarbi -. Un danno inesistente ma una pubblicità somma.”
Intanto nella piccola Possagno, grazie alle entrature del presidente-critico d’arte-parlamentare-volto noto televisivo eccetera, sta per arrivare un altro gigante della storia dell’arte: Michelangelo Caravaggio. Accadrà da aprile a settembre, periodo programmato per una mostra che metterà in dialogo due opere dedicate allo stesso soggetto: il gesso della Maddalena Penitente di Canova e il dipinto della Maddalena Penitente del Caravaggio, che giungerà appositamente dalla Galleria Doria Pamphilj di Roma. Una piccola mostra-evento che sicuramente, con un nome del genere e sempre al netto delle incertezze dell’era del Covid, sbancherà il botteghino.
Sarà l’appuntamento-clou di Possagno per il 2021, prima della mostra “Canova e il contemporaneo” in programma al Museo Gypsoteca negli ultimi mesi dell’anno.
En Attendant Bassano
Eppure, a dieci mesi dall’inizio del 2022, pende ancora un importante interrogativo.
E il punto di domanda riguarda il grande evento che dovrà caratterizzare l’anno del Bicentenario Canoviano. Si pensa ad esempio ad uno scambio di gessi e marmi di Canova con qualche importante museo del mondo come l’Ermitage.
Ma lo stesso Sgarbi riconosce che per eventi di questo livello l’organizzazione dovrebbe essere già in piedi e già da tempo. Il vero problema, come rimarca il presidente, è che per vari motivi collegati al Covid il Comitato nazionale per le celebrazioni di Antonio Canova 2022 non sarà istituto prima di settembre-ottobre.
Il che significa che prima di allora non saranno stanziati i soldi dello Stato per finanziare gli eventi celebrativi. “Lo Stato - osserva il professore - potrebbe stanziare 7-800mila euro di budget, insufficienti per fare una grande mostra.”
Si aggiunge a tutto ciò un secondo e non meno rilevante interrogativo, che è quello che ci riguarda più da vicino.
“Nel prossimo incontro col Comitato di studio - prosegue infatti Sgarbi - dovremo sapere se il Bicentenario sarà in dialogo con Bassano. Bassano non ha chiarito se hanno intendimenti di iniziative autonome, che sarebbero bizzarre rispetto agli accordi fatti.”
“Dobbiamo capire - incalza il presidente - se le celebrazioni saranno fatte da Bassano e Possagno insieme oppure separate. Entro un mese stabiliremo come rapportarci con Bassano, per il 2022 dobbiamo giocare bene sul dialogo con Bassano con mostre interinali.” En Attendant Bassano del Grappa, dunque: ma bisogna fare presto perché per queste cose l’anno prossimo è già alle porte.
Nel frattempo Possagno e il suo Museo si godono l’emozione del dipinto nascosto sotto l’Autoritratto di Canova, scovato dall’indagine radiografica. “Questo momento - afferma Vittorio Sgarbi - è un segnale importante di attività e di ripresa che ci permette di parlare della vita di una grande istituzione in una stagione tristemente morta.”
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