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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Bene Rifugio
Siglato il passaggio di proprietà dal Demanio al Comune di Marostica del rifugio antiaereo del Monte Pausolino: manufatto sconosciuto ai più che sarà oggetto di un’opera di recupero e di valorizzazione turistico-culturale
Pubblicato il 15-07-2021
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Ve lo giuro sulla ciliegia Sandra: in tanti anni di professione in questo territorio mi sono occupato di tutto e di più, ma che a Marostica ci fosse un rifugio antiaereo, e peraltro a ridosso del centro storico, non lo sapevo assolutamente. Ma, a quanto pare, sono in buona compagnia. Secondo quanto afferma in conferenza stampa il sindaco Matteo Mozzo, infatti, “il 90% dei nostri concittadini nemmeno sa che esiste”.
Eppure il bunker è lì, sul Monte Pausolino, la verde altura cinta dalle mura, quella che sovrasta piazza Castello e che a sua volta è sovrastata dal Castello Superiore.
Una galleria lunga 264 metri, risalente agli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Un tratto del rifugio antiaereo di Marostica
Dispone di tre imbocchi consolidati da robusti portali in muratura e cancellata in ferro.
In particolare, il ramo di ponente del tunnel (149 metri) ha l’entrata a lato della chiesa dei Carmini mentre l’ingresso del ramo di levante (115 metri) è sotto il torresino.
Dopo un’ottantina d’anni, il rifugio interrato ritorna improvvisamente di attualità. A seguito di un precedente accordo di valorizzazione siglato a dicembre, oggi in sala consiliare il sindaco Mozzo ha siglato con Edoardo Maggini, direttore pro-tempore della Direzione regionale Veneto dell’Agenzia del Demanio, il contratto di trasferimento del rifugio antiaereo dal Demanio alla Città di Marostica. In altre parole, il manufatto passa da bene immobiliare dello Stato a bene di proprietà comunale. Bene Rifugio, è proprio il caso di dirlo.
Il bunker del Pausolino entra così a far parte, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, del generale progetto di riqualificazione dei beni monumentali del centro storico. L’immobile, nella fattispecie, sarà oggetto di un’opera di recupero architettonico, ambientale, paesaggistico e culturale al fine di promuoverne la fruibilità pubblica e la conoscenza.
Come ha riferito l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Valentino Scomazzon, l’ultima variazione di bilancio approvata dal consiglio comunale prevede un impegno di 80.000 euro per il primo intervento di pulizia e messa in sicurezza del rifugio e per lo studio di fattibilità delle idee da sviluppare per la sua valorizzazione. La somma impegnata, come ha spiegato l’assessore al Bilancio Enzo Colosso, rientra in un più ampio plafond di 150.000 euro vincolati a bilancio a tale scopo. Ma si tratta solo della fase iniziale della riqualificazione del sito in ottica turistica e culturale. La strada tracciata, come ha specificato il sindaco, è quella del suo graduale inserimento “nel percorso di realizzazione di una musealità diffusa, che abbraccia mura e castelli, collina e centro storico”.
“Il rifugio antiaereo, con la sua posizione strategica e il suo fascino storico si presta a interessantissimi progetti di valorizzazione per il pubblico - ha aggiunto Mozzo -. Sicuramente sarà in linea con le più nuove tecnologie museali. A questo proposito abbiamo ipotizzato un concorso di idee che possa sviluppare un tema che già abbiamo in mente.” “Non sarà però immediato - ha chiarito il primo cittadino -. L’acquisizione prevede una serie di adempimenti per i prossimi anni da parte del Comune.” Il sindaco, comunque, s’illumina d’immenso: “Questo è un momento storico e importante per la comunità di Marostica.”
Gli ha fatto eco l’assessore al Turismo Ylenia Bianchin: “Anche in questo caso il lavoro di tutta la giunta permette quello che è lo sviluppo turistico e della città anche dal punto di vista culturale.” “Il rifugio - ha sottolineato l’assessore - è un luogo ricco di potenzialità, soprattutto per la sua particolare struttura: una specie di galleria incastonata nella collina che si presta a destinazioni inedite e che pochissimi conoscono.” “Il primo passo - ha anticipato Ylenia Bianchin - sarà il ripristino dell’accesso, per ora non agibile. Il progetto sarà comunque inserito nel contesto generale della valorizzazione urbanistica e architettonica del centro storico, nell’ottica del rilancio turistico della città e di una promozione di spazi e luoghi prevista anche nella programmazione del Distretto del Commercio.”
Insomma: a Marostica la valorizzazione dei beni monumentali, dopo il lungo periodo dell’emergenza-pandemia, vede la luce in fondo al tunnel.
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