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Alla Cop30 la guerra dell'agenda, stallo sulle emissioni
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Guerra di civiltà
Sulla strage di Nizza interviene Nicola Finco della Lega Nord: “Musulmani tra noi prendano le distanze dal terrorismo. Guerra alla nostra civiltà. Necessario blindare confini e controlli serrati a centri culturali islamici”
Pubblicato il 15-07-2016
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“Credete che si fermeranno? Ve lo dico io: non lo faranno. E qui ancora si dorme con le patetiche idiozie buoniste.”
Cita Oriana Fallaci il capogruppo regionale della Lega Nord Nicola Finco, che prende spunto dal celebre intervento della scrittrice dopo gli attentati dell’11 settembre per commentare la strage compiuta ieri sera a Nizza dal franco-tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel, lanciatosi con un camion sulla folla assiepata sulla Promenade Des Anglais.
“Se l’Occidente avesse aperto gli occhi - commenta al riguardo Finco - forse oggi sarebbero diverse le politiche di accoglienza e integrazione. Invece ci troviamo a piangere i morti, tra cui bambini come quella la cui immagine in queste ore ci commuove e ci indigna: una piccola sotto un telo, deposta sulla strada, con accanto la sua bambola.”
Fonte immagine: tg24sky.it
“Dobbiamo svegliarci, capire che è una guerra contro la nostra civiltà e cultura, ed agire di conseguenza anche con l’intelligence, controllare i confini, i luoghi di aggregazione, i cosiddetti centri culturali che di culturale hanno ben poco - continua il politico leghista -. Altro che dialogo, altro che veglie, gessetti, lumini, preghiere che non bastano più”.
“Occorre ancora riflettere - prosegue il capogruppo del Carroccio in consiglio regionale - sul fatto che stranieri di religione islamica, magari integrati o europei di seconda generazione, compiano queste stragi? Ma non ci accorgiamo che l’integrazione con questo Islam non è possibile? Dovremo ancora sopportare a lungo presidenti della Camera, ministri o europarlamentari, che ci accusano di razzismo perché chiediamo una posizione chiara in merito al terrorismo da parte dei musulmani che vivono nelle nostre città?”
“Una presa di distanza da parte dell’Islam che vuol dirsi integrato o moderato - conclude Finco - è imprescindibile: chi non la assume, dovrà ricevere da noi un trattamento conseguente. E’ una battaglia di sopravvivenza.”
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