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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Vuoto sincronizzato

“Dalla critica alla proposta”. Le minoranze di Bassano evidenziano il nulla di fatto sul destino di alcuni immobili strategici per il centro storico e per la città e sollecitano l'amministrazione a fare scelte concrete

Pubblicato il 15-01-2021
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Amministrazione Pavan, se ci sei batti un colpo. È il messaggio che emerge dalla seduta spiritica organizzata in forma di conferenza stampa convocata dalle minoranze consiliari di Bassano del Grappa. Una conferenza stampa “in presenza” - e già questa, di questi tempi, è una notizia - che si svolge all'aperto sulla terrazza di Palazzo Sturm, presso gli scalini dello storico edificio che ospita i musei della ceramica e della stampa, di fronte a quel bestione che risponde al nome di King Kong Rhino, retaggio in acciaio inox specchiato dell'era dell'amministrazione Poletto. Il tema dell'incontro con i cronisti è comunque propositivo: “Dalla critica alla proposta - Scelte concrete per l'utilizzo di alcuni immobili strategici per il centro storico e per la città”. Sotto la lente dei consiglieri di opposizione vi sono infatti i destini, ancora indefiniti dopo oltre un anno e mezzo di amministrazione di centrolega, dei nodi centrali del patrimonio comunale inutilizzato e dei “grandi progetti” che non hanno ancora trovato una soluzione, lanciando una serie di idee da sottoporre all'attenzione della compagine governante.
“Dopo quasi due anni - esordisce il consigliere Angelo Vernillo - non è ancora chiaro quale sia la visione di questa amministrazione e quale sia la sua idea di sviluppo della città, dopo la gestione fallimentare e inadeguata dell'emergenza Covid. Il nostro compito è quello di pungolare, dopo questa conferenza stampa ne faremo altre e non appena la fase del post emergenza ce lo consentirà riprenderemo anche i contatti con la popolazione.”
“Il paradosso enorme - rimarca l'ex vicesindaco Roberto Campagnolo - è che questa è l'amministrazione di Bassano che più di tutte ha speso e sta spendendo in incarichi per la comunicazione e non comunica. E anche noi, pur essendo dentro alle dinamiche del Comune, abbiamo difficoltà a capire cosa sta facendo.”

La conferenza stampa dei consiglieri di minoranza (foto Alessandro Tich)

Oggi il focus è concentrato sui diversi “palazzi vuoti” di cui è ancora imprecisata la destinazione d'uso. A partire da quei luoghi, come sottolinea il consigliere Riccardo Poletto, che potrebbero fare del centro città una sede per eccellenza dei servizi al cittadino. Il primo è Palazzo Pretorio. Più di un anno e mezzo fa, quando Poletto era ancora sindaco, erano già ad uno stadio avanzato gli accordi con l'INPS per l'utilizzo dello storico immobile da parte dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che vi avrebbe trasferito gli uffici attualmente locati in via Cristoforo Colombo secondo la formula del comodato gratuito, a fronte di alcuni lavori di sistemazione. Da allora, dopo il cambio di amministrazione, gli accordi con l'INPS sembrano essere rimasti lettera morta.
“Temiamo che nel frattempo siano rimasti fermi - osserva Poletto -, urge accelerare e chiudere al più presto.” Poi c'è Palazzo Cerato, ex sede del Brocchi e quindi della Procura della Repubblica, rimesso a lucido nell'ambito dei lavori di realizzazione della mai inaugurata Cittadella della Giustizia. Anche in questo caso già dal 2019 erano a uno stadio avanzato gli accordi con l'Agenzia delle Entrate per il trasferimento nell'immobile di via Verci dei suoi uffici e sportelli, in regime di concessione onerosa ovvero di affitto del palazzo a prezzo equo e con l'ulteriore attivazione di un ufficio distaccato (SOT-Sezione Operativa Territoriale) dell'Agenzia delle Dogane di Vicenza. E anche di questa prospettiva, che era già stata delineata, non si è saputo più nulla.
Dulcis in fundo (si fa per dire): il Tribunale della Pedemontana. “Sul Tribunale della Pedemontana non abbiamo avuto più notizie di passi avanti - afferma Poletto -. Chiediamo alla sindaca che cosa ha fatto in questo anno e mezzo e che cosa intende fare. Noi abbiamo una visione sul tema del Tribunale, ma per ora non la palesiamo. Prima sentiamo cosa pensa di fare l'amministrazione.”
Si passa quindi al trittico di opere in sospeso appartenenti alla categoria “centro città cuore pulsante della cultura”: Vecchio Ospedale, Teatro e Polo Museale.
Le minoranze ricordano che per il Vecchio Ospedale era già pronto il progetto della Casa della Musica, rifiutato più volte dall'attuale amministrazione “che non ha prodotto nessuna alternativa né per ospitare le attività musicali né rispetto ad un altro utilizzo dell'immobile”, puntando inoltre il dito sul fatto che “al momento non si sa cosa ne vogliano fare”.
“Sul Teatro Astra o sul Teatro in generale, che per noi è sempre stato un tema prioritario - incalza Roberto Campagnolo -, questa amministrazione all'inizio del suo mandato aveva annunciato soluzioni in tempi velocissimi e invece ancora oggi tutto tace.” Da qui l'invito all'amministrazione “a farsi parte attiva e promotrice di un atto di mecenatismo da parte dei proprietari o di una compravendita ad un prezzo equo”.
“Il Polo Museale - affonda l'ex vicesindaco - è il più evidente fallimento ed esempio dell'incapacità di gestione di un problema complesso da parte di questa amministrazione. Era strategico il rapporto con Fondazione Cariverona, i cui componenti del consiglio sono di nomina politica. Attualmente la parte politica più rappresentata in Fondazione è la stessa dell'amministrazione di Bassano e non sono riusciti a fare niente, neanche ad aprire un tavolo serio per mantenere anche una parte del contributo.”
“È stato perso il finanziamento di Fondazione Cariverona per non aver prodotto una revisione progettuale in tempo - ammonoscono le opposizioni -. Ora siamo tornanti all'anno zero, si riparte con le consulenze e con la ricerca fondi.”
“Sul Polo Museale vi è la presa d'atto di una situazione che è comunque bloccata - continua Campagnolo -. Si ipotizza un'opera che comporterà una spesa dai 5 ai 10 milioni di euro e se non sono soldi pubblici dovranno essere soldi dei privati, in un contesto di economia post emergenza dove le priorità saranno ben altre.”
“Confusione”. È la parola con la quale la consigliera Paola Bertocello sintetizza lo stato delle cose in merito alla Scuola Mazzini e alla Scuola Vittorelli, che secondo i consiglieri di minoranza sono due punti di forza imprescindibili “per la vocazione residenziale del centro città”. “Per la Scuola Mazzini è stata ventilata una nuova destinazione d'uso, con due incarichi per un progetto globale di riutilizzazione dell'area che va dal Polo Santa Chiara al Giardino Parolini - aggiunge -. Ma non si può prescindere dal mantenimento della Scuola Mazzini come scuola della città, un centro storico muore senza una scuola.”
“La Mazzini - prosegue la Bertoncello, già dirigente scolastica di lungo corso - dispone di ampie aule e di ampi spazi che garantiscono il distanziamento e sono ideali per la didattica a gruppi e per i sistemi di didattica diversi. Col trend delle nascite in diminuzione serve l'accorpamento dei due ordini scolastici, Mazzini e Vittorelli. Diciamo “no” alla prospettiva di eliminare dalla storia di Bassano quella che è la scuola dei bassanesi dal 1910.”
“Terminati i lavori di ristrutturazione - propongono pertanto gli esponenti di minoranza - la Scuola Mazzini dovrà ospitare il polo scolastico del centro storico (primaria e secondaria di primo grado) in modo da rilanciare, grazie a un edificio e a un'offerta scolastica di qualità, la vocazione residenziale del centro storico.”
E l'attuale scuola media Vittorelli? “È un luogo da rivalutare - dichiara Paola Bertoncello -. La sua funzione primaria potrebbe essere quella di sede per le associazioni e dei servizi legati al Giardino Parolini. Parliamone assieme. Il dialogo è sempre costruttivo, l'imposizione di soluzioni dall'alto invece no.”
Da quanto esposto nella conferenza stampa risalta l'immagine di uno stato generale di vuoto sincronizzato che attende di essere riempito e che caratterizza in contemporanea le principali questioni aperte sugli spazi ad uso pubblico della città. Fine del pungolo, appuntito come il grande corno di King Kong Rhino.

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