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Politica

L'avallo di Adriano

Caso-Zonta: il dirigente Area Tecnica del Comune di Solagna Adriano Ferraro replica alle osservazioni nei suoi confronti delle minoranze bassanesi. “Da marzo non sono più dipendente del Comune di Bassano”

Pubblicato il 05-12-2020
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La sottile linea rossa che divide esattamente a metà il ponte sul canale Enel tra il territorio del Comune di Solagna e quello di Campese in Comune di Bassano del Grappa è come il Vallo di Adriano, al confine britannico dell'Impero Romano: invalicabile.
Lo è soprattutto per l'ingegnere e assessore comunale bassanese Andrea Zonta e il perché di tutto ciò è spiegato e contenuto negli articoli precedenti.
Ma c'è un'altra figura contemporaneamente tecnica e politica che fa parte del cast dei protagonisti di questa vicenda: si tratta dell'architetto Adriano Ferraro, che presso il Comune di Solagna svolge il doppio ruolo di assessore comunale esterno ai Lavori Pubblici e di dirigente responsabile dell'Area Tecnica comunale. Il suo nome è stato chiamato in causa dalle minoranze consiliari di Bassano nella ormai famosa conferenza stampa che ha generato il caso-Zonta, che ha provocato la bufera politica di questi giorni e che ha costretto l'assessore bassanese alla rinuncia dell'incarico professionale conferitogli dal vicino Comune della Vallata. Ferraro, in qualità di dirigente dell'Area Tecnica solagnese, è infatti il funzionario comunale che ha firmato la determinazione con la quale è stato dato il benestare all'affidamento dell'incarico a Zonta. L'avallo di Adriano. Nei suoi confronti, in quella conferenza stampa, sono state espresse delle considerazioni in particolare da parte dell'ex vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici di Bassano Roberto Campagnolo.

L'assessore e responsabile Area Tecnica del Comune di Solagna Adriano Ferraro

Campagnolo ha dichiarato che l'incarico all'assessore di Bassano è stato firmato da Ferraro e cioè “da un dipendente del Comune di Bassano, in comando al Comune di Rossano Veneto”. Ancora l'ex vicesindaco ha sottolineato che lo stesso Ferraro “ha partecipato all'ultimo concorso per il dirigente all'Urbanistica di Bassano”. Secondo l'attuale consigliere di Italia Viva “già questa era una situazione di potenziale conflitto” e il tutto ha generato una condizione tale per cui “un assessore e dirigente di un altro Comune, dipendente del Comune di Bassano, ha dato un incarico all'assessore del Comune di cui è dipendente”.
Ma le cose, in realtà, formalmente non stanno così.

“Hanno sbagliato totalmente - replica Adriano Ferraro, contattato da Bassanonet nel tardo pomeriggio di venerdì 4 dicembre -. Io non sono assolutamente un dipendente del Comune di Bassano. Dallo scorso mese di marzo sono un dipendente del Comune di Rossano Veneto.” La precisazione è confermata anche dall'atto del suo trasferimento definitivo da Bassano a Rossano, tempestivamente trasmessomi (e non su mia richiesta) dall'assessore comunale bassanese al Personale Claudio Mazzocco.
Si tratta della determinazione di “trasferimento per mobilità” con la quale Adriano Ferraro - già istruttore direttivo dell'Area 4^ Lavori Pubblici del Comune di Bassano del Grappa - viene trasferito al Comune di Rossano Veneto a tempo pieno e indeterminato, con decorrenza dal 16 marzo 2020. “Non so so poi cosa c'entri il concorso per il dirigente di Urbanistica a Bassano, non l'ho vinto e non c'entra per niente”, prosegue l'attuale dipendente del Comune di Rossano Veneto, che è anche assessore e dirigente dell'Area Tecnica del Comune a Solagna.
Riguardo poi all'affidamento che era stato conferito a Zonta, Ferraro ribadisce che “l'incarico è legittimo” e che riguarda “solo la direzione dei lavori, non essendoci nessuna scelta progettuale tra le cose previste nell'affidamento”. “Non capisco l'attacco gratuito alla sindaca di Bassano - continua l'assessore-dirigente dell'ente comunale solagnese -. Sono cose per le quali io non c'entro e non c'entra Solagna.”
Secondo il firmatario della determinazione d'incarico all'ingegnere-assessore di Bassano, “non c'erano condizioni di incompatibilità”. “Nel momento in cui abbiamo cominciato a fare il progetto - afferma -, per la direzione dei lavori abbiamo sentito alcuni tecnici, tra cui l'ingegner Zonta. La sua è stata l'offerta più bassa ma anche la migliore sotto l'aspetto tecnico.”
“Con la giunta comunale di Solagna - aggiunge - abbiamo espresso parere favorevole all'incarico per sola ed esclusiva opportunità tecnica, non certo per opportunità politica.”
Poi Ferraro vuole chiarire una cosa anche sull'oggetto del contendere e cioè sul progetto di miglioramento della pista ciclo-pedonale del ponte sul canale Enel, che ormai da queste parti sta diventando più famoso del Ponte di Brooklyn.

“Questo è un progetto che noi abbiamo ereditato dall'Unione Montana - spiega -. È un progetto che è stato gestito male. Abbiamo supplicato per mesi all'Unione Montana che ci desse la documentazione: tavole tecniche, relazioni, computi metrici, determine. Siamo riusciti ad ottenerla solo tre-quattro mesi fa, dopo varie richieste.” E per fortuna che l'Unione Montana, fulcro del progetto di trasferimento della Polizia Locale di Bassano, dovrebbe essere un ente agile, efficace ed efficiente.
Poi al termine dell'intervista telefonica, quasi casualmente, Adriano Ferraro si lascia scappare la frase “peccato che Zonta abbia rinunciato”. Ed è così, egregi lettori, che il vostro umile cronista ha appreso in anteprima la notizia poi confermata dallo stesso Zonta nella serata di ieri. È proprio vero che a volte le notizie piovono sulla testa quando meno te lo aspetti.
“Per me poteva non rinunciare - commenta il dirigente-assessore di Solagna -. Adesso dovremo fare un nuovo affidamento.”
Qui Solagna, anzi Bassano del Grappa, anzi Rossano Veneto: a voi la linea.

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