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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Vasche magre
Il 18 maggio l'auspicio di riaprire la piscina comunale Aquapolis di Bassano. Ma il gestore Pierpaolo Longo lamenta la mancanza di un protocollo condiviso per riaprire l'impianto in sicurezza: “Aspettiamo le linee-guida del governo”
Pubblicato il 08-05-2020
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C'è un'altra data fatidica di questa “fase 2” di progressivo rientro alla cosiddetta normalità.
Ed è lunedì 18 maggio. Il giorno in cui un'altra tranche di attività rimaste chiuse dal lockdown per il virus potranno riaprire i battenti, con le solite mille precauzioni del caso. Questo perlomeno è l'auspicio, viste le tante incognite operative ancora in gioco.
Di questa categoria fanno parte anche le strutture adibite alla pratica sportiva come palestre e piscine, sempre che le rispettive attività garantiscano il tanto decantato distanziamento sociale tra i praticanti. In piscina dunque si potrà tornare con il nuovo armamentario richiesto: cuffia, slip e mascherina (spero da non indossare in acqua).
La piscina dell'Aquapolis
Ma sempre restando in tema di acqua, i gestori degli impianti natatori sono ancora in alto mare. Almeno a giudicare dal comunicato stampa trasmesso oggi in redazione da Pierpaolo Longo, gestore della piscina comunale Aquapolis di Bassano del Grappa.
Longo lamenta infatti la mancanza di precise linee-guida del governo per garantire una riapertura in assoluta sicurezza, vale a dire la mancanza di un “protocollo condiviso” che detti le precise regole di utilizzo di piscina, aree di passaggio e spogliatoi. Il titolare della società che conduce l'Aquapolis sottolinea che “ogni giorno di inattività appesantisce la nostra gestione”, puntando il dito sulle difficoltà conseguenti a questo periodo di vasche magre dovuto all'emergenza in corso. Tuttavia, Longo informa che tutte le precauzioni preventive, su iniziativa della sua società di gestione, sono state messe in atto. Ma la ripartenza prevista non pone ancora Aquapolis “in una posizione di tranquillità”.
Sono cose che capitano, in questa fase di riempimento di una vasca rimasta vuota per oltre due mesi, qual è la nostra vita quotidiana, in cui dobbiamo tutti imparare nuovamente a nuotare.
COMUNICATO
Apertura della piscina comunale? «Aspettiamo le linee-guida del Governo»
«Stiamo modificando le nostre abitudini e adeguando i nostri spazi alle possibili indicazioni da parte dell'autorità, tuttavia ad oggi non abbiamo ancora ricevuto direttive sulle norme di sicurezza da applicare. C'è un protocollo sottoscritto da tutte le strutture ma è ancora in attesa di validazione».
Ormai manca poco più di una settimana dall'attesa data del 18 maggio ma ancora non è possibile sapere quali siano le prescrizioni anti contagio per le piscine e quindi a quali condizioni la piscina comunale di Bassano Aquapolis potrà aprire le porte, chiuse da oltre due mesi, a coloro che vogliono tornare in vasca. «Ci stiamo allineando alle posizioni delle piscine italiane coordinati dalla Federazione Italiana Nuoto - spiega Pierpaolo Longo, gestore dell'impianto comunale di Bassano del Grappa - condividendo un documento in cui vengono indicate norme generali contro la diffusione del Coronavirus. Ma ancora non sappiamo nulla. Per rendere agibile la struttura e accogliente abbiamo la necessità di almeno dieci giorni prima di consentire un sicuro accesso ai nostri sportivi per le operazioni tecniche come il riempimento e il riscaldamento dell'acqua».
Mascherina, distanziamento sociale, numero massimo di bagnanti, entrate calmierate con preferenza a chi ha effettua la prenotazione, gel disinfettanti e presidio degli spogliatoi: tutto è teoricamente pronto per la mini-apertura tanto attesa. Le prescrizioni prevedono percorsi predeterminati per l'ingresso e l'uscita dall'impianto, la pulizia e sanificazione di tutti i locali, una accurata ispezione dei sistemi di trattamento dell’acqua e dell’aria, la pulizia e sanificazione degli impianti di aerazione, la manutenzione e verifica del corretto funzionamento degli impianti di trattamento aria. Abbiamo inoltre aggiornato i nostri sistemi di accesso alla misurazione della temperatura corporea esterna, l'installazione di distributori di disinfettante, dispositivi elimina-code per mantenere il rispetto della distanza di sicurezza e la rimozione di panchine, divani, aree gioco per bambini e sedute in genere.
«Ogni giorno di inattività appesantisce la nostra gestione, ma neppure ripartire senza la certezza di un protocollo condiviso ci mette in una posizione di tranquillità - prosegue spiegando Pierpaolo Longo -. Siamo aperti e disponibili a ciò che il comitato tecnico-scientifico voglia indicarci, senza mettere in essere alcuna azione che possa minimamente porre a rischio i nostri utenti. Passati due mesi di inattività è nostro obiettivo tornare a permettere agli sportivi il loro allenamento, unico vero farmaco alla tutela del solo benessere e alla loro salute».
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