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Chiara come il gesso
Oggi voglio fare il mago. E intendo predire l'immediato futuro della dott.ssa Chiara Casarin in rapporto al Museo Gypsotheca Canova di Possagno

I gessi dei due pugilatori Creugante e Damosseno, di Antonio Canova, esposti al Museo Gypsotheca Canova di Possagno (foto Alessandro Tich)
Oggi - solo per questa occasione e in via del tutto eccezionale - voglio cambiare mestiere. Voglio fare il mago. E in quanto tale, intendo predire l'immediato futuro della dott.ssa Chiara Casarin, ex direttore dei Musei Civici di Bassano del Grappa e attualmente (fino a marzo 2020) consulente in appalto esterno del Comune con compiti di affiancamento al segretario generale per la direzione artistica dei Musei Civici di Bassano medesimi.
Prendo dunque la mia sfera di cristallo e pronuncio la formula magica prevista in questi casi dal Manuale del preveggente per un giorno: “Hocus Pocus, Museum Civicus, Antonius Canova”. E vedo...vedo...vedo conformarsi nella sfera di cristallo l'immagine di un bel paesaggio collinare, dominato da un tempio che ricorda il Pantheon di Roma.
Caspita, ma è...Possagno! La cosa si fa molto interessante, perché tra pochi giorni, e cioè il 31 dicembre, l'attuale e storico direttore del Museo e Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, dott. Mario Guderzo, andrà in pensione. La qual cosa, dall'1 gennaio 2020, apre dei possibili scenari fino a poco tempo fa imprevedibili. Vedo...vedo...vedo una improvvisa impennata dei contatti tra il paese natale di Antonio Canova e la città del Grappa; vedo il sindaco di Bassano Elena Pavan e la stessa dottoressa Casarin recarsi nei giorni passati a Possagno per incontrare il sindaco, nonché vicepresidente di quella Fondazione Canova presieduta da Vittorio Sgarbi, Valerio Favero...
Vedo...la città di Bassano clamorosamente priva di iniziative per il Bicentenario di Canova del 2022 e nonostante ciò vedo il sindaco Pavan che all'incontro di Natale con i giornalisti ricorda di avere stipulato un accordo con la Fondazione Canova di Possagno per il biglietto cumulativo di ingresso dei due rispettivi Musei e si augura “di poter aumentare la collaborazione e di fare qualcosa di condiviso”... E vedo...vedo...vedo soprattutto un ruolo diretto di Chiara Casarin in tutta questa vicenda, che non esclude anche un suo preciso incarico di responsabilità in terra possagnese.
Qui però, come mago, rischio di perdermi nei meandri della sfera di cristallo che non mi consentono di comprendere la logica di una simile operazione.
Devo pertanto ritornare a fare il giornalista. E come tale non posso non rammentare che l'incarico principale affidato dall'amministrazione Pavan a Chiara Casarin nel suo semestre di appalto o se preferite di consulenza esterna è quello di compiere uno “studio di fattibilità del convenzionamento con altri gestori di musei o di beni culturali in chiave di valorizzazione congiunta del patrimonio culturale”. Cosa significa tutto ciò?
Significa che negli intenti del progetto di Bassano, e coi buoni uffici della controparte possagnese, si farà in modo di arrivare a un convenzionamento col Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, ovvero con la Fondazione privata Antonio Canova che lo gestisce, per la direzione condivisa delle rispettive attività museali.
In questo senso si capisce anche l'ardita comunicazione alla stampa del Comune di Bassano, che nell'annunciare lo scorso ottobre la collaborazione col Museo Canova di Possagno per il biglietto congiunto aveva testualmente affermato che “le due sedi, che distano pochi chilometri l’una dall’altra, diventano così un unico polo museale, il più importante al mondo per sostenere e promuovere la conoscenza dell’arte canoviana nella sua totalità”. Si è trattato certamente di una fuga in avanti, ma non lontana dallo scenario che si sta profilando. Per fare questo l'amministrazione Pavan ha sospeso l'efficacia del bando, lanciato ancora dall'amministrazione Poletto, per la selezione del nuovo direttore dei Musei Civici e nella delibera di sospensione viene per la prima volta indicata la necessità di una direzione museale “di rete”. “La costituzione di una rete - scriveva la delibera - rappresenta il punto di partenza per l'elaborazione di un programma scientifico di valorizzazione congiunta del giacimento culturale individuato.”
A marzo scadrà l'incarico di consulenza esterna della Casarin e il Comune di Bassano dovrà sciogliere il nodo dell'incarico vacante del direttore dei Musei Civici.
Le opzioni sono due: riaprire il bando, con conseguente selezione e nomina di un candidato che potrebbe non essere la dottoressa Casarin, oppure annullarlo definitivamente.
La seconda opzione - per quanto clamorosa - sarebbe tuttavia fattibile nel caso in cui si sia nel frattempo trovata una “strada alternativa” per bypassare la procedura standard della nomina di un direttore a Bassano del Grappa. Riprendo dunque in mano la mia sfera di cristallo e vedo...vedo...vedo una convenzione ufficiale tra i due Musei di Bassano e di Possagno...con una direzione coordinata delle due strutture...con la dottoressa Casarin a coordinare il tutto... In quale veste però? Da direttore “di rete”? Con un piede a Bassano e l'altro a Possagno? Scusate, ma non so ancora dirvelo, per il momento. La visione dell'immediato futuro si è improvvisamente annebbiata. La situazione è infatti così anomala da andare persino oltre le capacità divinatorie della mia sfera di cristallo.
Mago Otelma, aiutami tu.
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