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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

2 in geometria

La “bomba” dell'arch. Guglielmini: nelle stilate 1 e 2 ricostruite del Ponte, il punto di innesto delle saette è più basso rispetto alle stilate 3 e 4. “Cambiata la geometria delle stilate”. Da Inco, da noi contattata, nessuna risposta

Pubblicato il 15-04-2019
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Fulmini e saette. Le saette, o “saettoni”, sono gli elementi lignei del Ponte di Bassano messi in diagonale sulla parte superiore delle stilate, che completano l'appoggio del piano di impalcato (dove noi camminiamo) sulle stilate medesime. Si tratta degli elementi obliqui che formano quei “triangoli” che si vedono sull'immagine frontale del manufatto e che partono dalla sommità dei rostri, in mezzo ai quali è collocata la fila delle colonne centrali di ciascuna stilata.
I fulmini, invece, sono quelli lanciati dall'architetto Antonio Guglielmini che ha scovato, nelle stilate 1 e 2 appena ricostruite e da poco liberate dal “castello” di sostegno, quello che potremmo definire l'errore perfetto. Lo spiega lo stesso Guglielmini in un post, pubblicato ieri su Facebook - sul gruppo pubblico Bassano Senza Censura - e corredato di foto con raffronto lineare tra le stilate, che ha avuto l'effetto di un'azione orizzontale sismica.
“Se guardate le foto di questo post, ma soprattutto se guardate da voi stessi le due stilate nuove confrontandole con le due esistenti - ha scritto l'architetto -, si nota infatti che è stato abbassato sensibilmente il punto di imposta delle saette sulle colonne di almeno 30-40 cm, mentre è rimasto praticamente invariato il punto di attacco superiore. Tra le due saette quindi non ci sarà più l’angolo di 90°, come è sempre stato fino ad ora e come le buone regole del costruire impongono.”

Immagine: arch. Antonio Guglielmini

In altre parole: il “vertice” inferiore del triangolo delle saette delle due stilate appena rifatte (il cui livello è indicato dalla linea rossa nella foto pubblicata sopra) è situato più in basso rispetto a quello delle saette delle stilate 3 e 4, ancora da ripristinare (indicato dalla linea gialla). “Questo significa - spiega ancora il post di Guglielmini - che anche la geometria delle stilate risulterà cambiata, la parte superiore dei rostri partirà da un livello più basso e anche la loro forma risulterà così cambiata!”
“Un progetto d’intervento “eccellente”, numerosi rilievi fatti con moderne tecniche laser-scanner, un’impresa appaltatrice che sa il fatto suo - commenta il professionista bassanese -. Ma alla fine anche la Inco ha clamorosamente sbagliato l’unica cosa che non doveva e non poteva toccare, la geometria della struttura.” Ci si stenta a crederlo, dal momento che il supposto errore appartiene alla categoria “ai confini della realtà”, ma è proprio così, come pure riscontrabile con una semplice osservazione ad occhio nudo: le prime due stilate sono differenti dalle altre due.
Va dato per scontato, per chi riferisce una notizia del genere, che va sentita anche la voce dell'Inco, impresa appaltatrice dei lavori di restauro ovvero di ricostruzione del manufatto. Ma il geom. Luca Conci, titolare dell'azienda trentina, da me contattato oggi telefonicamente, non ha risposto né ha più richiamato.
E allora, per il momento, non mi resta che citare una fonte indiretta: vale a dire la testimonianza di un'altra sentinella del Brenta, l'arch. Pino Massarotto (che mi ha trasmesso l'altra foto di raffronto lineare tra le stilate pubblicata in calce a questo articolo), pure postata su Fb e riferita a un suo contatto con l'ing. Gianni Michelon, progettista delle varianti migliorative per conto della Inco.
“Ho parlato con l'ing. Michelon - riferisce Massarotto -. Come avevo ipotizzato l'errore è stato nelle disposizioni date alla falegnameria che ha lavorato le colonne tenendo fissa la misura dall'innesto del saettone all'appoggio e variabile la parte superiore rotonda della colonna....quando le hanno poste in opera non potendo allungare le colonne nella parte inferiore, hanno dovuto modificare la geometria del triangolo formato dai saettoni.”
Oggi, intanto, l'arch. Antonio Guglielmini ha trasmesso una segnalazione al responsabile di zona “Vicenza città e provincia” della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo Vicenza, arch. Giovanna Battista.
Nella segnalazione, corredata delle stesse foto e con tutte le descrizioni del caso, Guglielmini chiede alla funzionaria del MiBACT “se si tratta di una precisa scelta progettuale, o resasi necessaria in fase di esecuzione, e quindi se come tale sia stata autorizzata da codesta Soprintendenza” oppure se “trattasi semplicemente, come penso, di un'errore commesso dall'impresa in fase di esecuzione”.
“Tra le due saette non ci sarà più l'angolo di 90° (...) - ribadisce il firmatario della segnalazione - ed il lato del triangolo equilatero non risulterà così conforme ai documenti tecnici del progetto approvato. Ciò significa che anche la geometria delle stilate risulterà cambiata, la parte superiore dei rostri (...) partirà da una quota più bassa e così anche la loro forma risulterà modificata, compresa l'inclinazione dello spartiacque!”.
“Si tratta certamente di un errore occorso in fase di esecuzione - conclude la comunicazione dell'architetto Guglielmini -, non c'è infatti alcun motivo strutturale che possa aver giustificato questa modifica, ma la sua accettazione comporterà di conseguenza un necessario adeguamento “in errore” anche per le stilate 3 e 4, con la compromissione così di tutta l'armonia architettonica del Ponte.”
Fulmini e saette a ciel sereno.

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