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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Accolto dalla pianta

“Giardini a Bassano” 2018: fa rumore in città il “Giardino dell'Accoglienza” allestito dal Consiglio di Quartiere ad Angarano ripulendo e sistemando l'orto-giardino della canonica di San Donato dove abitano dei richiedenti asilo

Pubblicato il 07-04-2018
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È primavera e ritorna puntuale “Giardini a Bassano”: la tradizionale manifestazione della Pro Loco che quest'anno e a partire da questo weekend presenta in esposizione per quattro settimane nel centro storico ben quindici giardini temporanei, in concorso tra loro per il premio “Cesoie d'oro” e realizzati da aziende di giardinaggio, consigli di quartiere, cooperative sociali e istituti scolastici oltre alla Sis che ha ritrasformato un angolo del Giardino Parolini. Andate a farvi un giro per il centro della città: ne vedrete davvero di ogni specie. E i commenti sulle varie aiuole creative, alcune delle quali molto “avanguardiste”, già si sprecano. Ma c'è un giardino in concorso che più di altri, in queste ore, sta facendo rumore. Ed è il giardino allestito in borgo Angarano. Solitamente, in occasione della manifestazione primaverile, in questa zona della città è stato sempre composto ed esposto un giardino temporaneo nell'area di piazzetta Angarano, davanti o attorno alla statua del bacio dell'Alpino. Quest'anno, invece, è diverso: è interessato un altro angolo del borgo e il giardino non è temporaneo ma definitivo.
Si tratta del giardino n. 15 ovvero dell'intervento “Omaggio a San Donato. Il Giardino dell'Accoglienza”, realizzato dal Consiglio di Quartiere Angarano.
“Un sottile filo verde - si legge nella presentazione dello spazio verde in concorso nella brochure della Pro Bassano - per rafforzare l'antico legame tra San Donato e gli abitanti del “Borgo Angaran” estendendolo, nella devozione, a tutta la Città e alla sua propensione all'Accoglienza.” E il perché della parola “accoglienza” è presto detto.

Una parte del Giardino dell'Accoglienza sistemato dal Consiglio di Quartiere Angarano (foto Alessandro Tich)

La realizzazione dell'opera verde in questione ha riguardato infatti la pulizia e la sistemazione dell'orto-giardino della canonica della chiesa di San Donato, in vicolo San Donato: edificio che - come ci spiega il presidente del Consiglio di Quartiere Angarano Gianni Castellan - è a disposizione della Caritas per ospitare i richiedenti asilo e nel quale dimorano attualmente un paio di aspiranti profughi. Ed è questo, inevitabilmente, l'aspetto che sta facendo rumore non solo tra i residenti e gli operatori economici del borgo ma in entrambe le sponde cittadine del Brenta.
“Abbiamo risposto all'invito della Pro Bassano e per la manifestazione dei “Giardini” abbiamo pensato di sistemare il giardino adiacente alla chiesa di San Donato - spiega ancora Castellan -. L'intervento è stato fatto a cura dei volontari del nostro quartiere assieme ad altri tre volontari, richiedenti asilo. Non si tratta dei richiedenti asilo che abitano nella casa-canonica di San Donato, ma di tre ragazzi del gruppo che risiede in quartiere San Vito e che già due volte alla settimana, il mercoledì e il venerdì mattina, sono occupati qui in quartiere Angarano in lavori socialmente utili.”
“Il “Giardino dell'Accoglienza” - continua il presidente di Quartiere Angarano - non durerà un mese come tutti gli altri, ma sarà permanente. Per la sua manutenzione saranno sempre impegnati i tre ragazzi richiedenti asilo di San Vito. Si tratta di un mezzo giardino e mezzo orto per i residenti nella casa, che potranno raccogliere l'insalata.”
L'idea in sé è anche interessante e ben si sposa con i principi della carità cristiana, nonché con quel concetto di “comunità aperta e solidale” che tanto ispira l'afflato all'inclusione sociale dell'attuale Amministrazione comunale a cui il presidente del Quartiere è notoriamente vicino. Ma coi tempi che corrono, e per un tema sensibile come la nuova immigrazione, si tratta di un intervento - per quanto mirato all'“integrazione” di persone arrivate da lontano - che non può non generare discussione.
Ci troviamo infatti davanti a un precedente di ospitalità e di benevolenza davvero inedito: caro richiedente asilo, non solo ti stiamo dando alloggio e vitto quotidiano ma ti abbiamo anche sistemato il giardino di casa e te lo manteniamo pulito e curato, accudendo pure all'orto che ti dà ulteriormente di che mangiare. Accolto dalla pianta.

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