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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Bassano in saor

Folpetti, musetto, trippe, nervetti, sarde in saor: Roberto Zanatto, esercente di via Museo, lancia nel Mercatino in piazza il “bàcaro” in versione bassanese. “E' un modo per dire che noi ci siamo”. E i turisti ringraziano

Pubblicato il 03-01-2015
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Ghe sbocio...!” La parte veneziana del mio Dna, espressione della città dove ho vissuto quasi trent'anni della mia vita, riaffiora alla vista di una delle casette del Mercatino di Natale di Bassano, che è diventato in questi giorni il Mercatino della Befana. Folpetti, ovi sodi, sarde in saor, nervetti, musetto, trippe, polpettine, crostini di baccalà mantecato. E in più l'assoluta mozzarella in carrozza, a mio modo di vedere (e di mangiare) simbolo di Venezia al pari della gondola e del Leon, obbligatoriamente ripiena - e guai se non lo fosse - di saporite acciughine.
Non siamo però nel sestiere di Cannaregio, ma appunto in piazza Garibaldi a Bassano. Dove una delle casette di legno si è trasformata in un vero e proprio bàcaro, con assaggi e cicheti ispirati alla più autentica tradizione del Veneto lagunare e del suo entroterra veneziano e padovano.
E' la sfida lanciata da Roberto “Bobo” Zanatto, noto esercente bassanese, originario di Padova e trapiantato a Pove, titolare del Life C@fè di via Museo in città. Che fino al 6 gennaio propone in piazza i suoi spuncioti, a prezzi davvero popolari, dando nuova linfa all'offerta gastronomica on the road in occasione delle festività. E mettendoci, soprattutto, la faccia.

L'uovo di Colombo. Roberto Zanatto nel suo "bàcaro" in piazza

Non si tratta infatti, per Zanatto, di una presenza commerciale messa su tanto per fare, ma dell'“inizio di un percorso” - come ci dice lui stesso - per promuovere a Bassano la tradizione dei bàcari, immortali e caratteristici antenati dei fast food, andando oltre il rito del solito e inflazionato panino onto.
“Abbiamo voluto riportare e rivedere la concezione del bàcaro - ci spiega l'esercente - per farne assaporare i cibi più tipici e portare i bocia a capire cos'è la spuncioteria. Portiamo in piazza il bàcaro che già proponiamo nel nostro bar, in una via morta e con pochi negozi aperti. E' un modo per dire che noi ci siamo.”
Con un doveroso omaggio alla tradizione, ma anche con un tocco di innovazione: e cioè “la birra al posto della solita ombra”. Per annaffiare gli assaggi di cui al menù, l'intraprendente Bobo propone infatti due diversi tipi di birre belghe: una adatta per gli spuncioti a base di carne e l'altra per quelli a base di pesce.
Il tutto - relativamente ai cibi proposti per l'occasione - fino a esaurimento scorte. Le quali, a giudicare dalla risposta dei consumatori, si esauriranno assai prima della serata dell'Epifania. Zanatto si dichiara soddisfatto della risposta della gente alla novità del bàcaro de Bassan e ringrazia la Confcommercio di Bassano, nella persona del referente del Mercatino Alberto “Tao” Borriero, per la fiducia riposta nei suoi confronti. Ma precisa di aver lavorato soprattutto con i turisti: visitatori da ogni parte d'Italia che hanno approfittato della cicheteria in piazza per concedersi uno “spuntino alla veneta” veloce ed informale.
Un esperimento riuscito al punto tale che Zanatto sta già pensando al prossimo Mercatino 2015-2016. Il suo sogno nel cassetto è quello di riproporre il bàcaro in piazza a partire dalla manifestazione “Profumi&Sapori” di metà novembre e fino all'Epifania, e di aggiungere dietro al banco nella casetta di legno gli adeguati strumenti di cucina per rinverdire anche la tradizione del fritoìn: il pesce fritto da passeggio, servito sui tipici fogli di carta da cucina arrotolati a forma di cono.
E' un esempio degno di nota di un'imprenditoria locale che nonostante i tempi ancora duri non demorde nel rimettersi in gioco e nel diversificare l'offerta dell'attrattività di Bassano, che può nascere anche e soprattutto dalle piccole cose. Perché il rilancio del centro storico ha bisogno del contributo di tutti, e può avere anche il gusto di una sarda in saor.

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