Ultimora
Manifestazioni
18-04-2025
Una gara di cucina con lo chef Cesaro, per celebrare l'asparago bianco di Bassano
19 Apr 2025 11:02
Bibione regala la prima tintarella, sdraio e ombrellone gratis
19 Apr 2025 10:29
Cgia, 'a Pasqua lavoreranno 5,1 milioni di italiani'
19 Apr 2025 10:23
Aveva piantagione di marijuana in casa, arrestato ad Agordo
19 Apr 2025 10:09
Due arresti e sequestro di 100 chili di droga a Padova
19 Apr 2025 09:46
Soccorsa barca a vela in difficoltà al largo di Venezia
18 Apr 2025 19:50
Tornata in libertà aquila trovata ferita a febbraio in Valbrenta
19 Apr 2025 12:59
Per Pasqua piogge sparse a Nord, temperature miti e sole a Sud
19 Apr 2025 13:02
Ecuador: una gang attacca la folla a un combattimento di galli, 12 morti
19 Apr 2025 11:18
Una nuova arma contro il più aggressivo tumore del cervello
19 Apr 2025 10:28
Pechino, al via la prima mezza maratona mondiale con robot umanoidi
19 Apr 2025 12:14
++ Vance-Parolin, 'temi migranti e situazione internazionale' ++
19 Apr 2025 12:19
Eurostat: Tre regioni italiane tra le peggiori 4 in Ue per occupazione
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Conclave alla bassanese
Le dimissioni di Fantinato, i tentennamenti di Beraldin, i mal di pancia di Giunta. Cosa sta succedendo nella maggioranza che governa Bassano?
Pubblicato il 15-03-2013
Visto 4.738 volte
La politica, anche a livello delle Amministrazioni comunali, è sempre fatta di dichiarazioni pubbliche e di atteggiamenti privati. Da una parte quello che si vuol far sapere ai cittadini, e dall'altra quello che realmente accade dentro le mura del Palazzo. E più di qualche volta - e anzi molto spesso - le due cose non coincidono.
Per questo ci troviamo alquanto disorientati dalla tranquilla certezza con cui il sindaco Cimatti - a cui va riconosciuta un'assoluta trasparenza negli atti, nei comportamenti e nei giudizi - dichiara agli organi di informazione che a Bassano del Grappa non c'è alcuna crisi di giunta e di maggioranza.
Se lo afferma il primo cittadino, avrà le sue buone ragioni per esserne sicuro. Del resto, se in questi quattro anni la variegata compagine politica che lo sostiene è riuscita ad andare avanti nonostante tutto, lo si deve all'autorità della sua figura. Che fino adesso è riuscita a tamponare le divergenze e i disaccordi che inevitabilmente e fisiologicamente - come accade in qualsiasi coalizione, che per sua natura è formata da tante teste - si sono presentati lungo la strada.

Foto Alessandro Tich
Ma quando il mal di testa si trasferisce al mal di pancia, le aspirine non bastano più. E quanto sta accadendo in questi giorni nel Palazzo è il sintomo di un malessere di cui non conosciamo ancora la diagnosi, ma che comincia ad affiorare da più parti.
Ed ecco che, quasi all'inizio dell'ultimo anno di mandato amministrativo, le divergenze e i “distinguo” cominciano ad esplicitarsi in atti formali che hanno un peso non indifferente. Perché un capogruppo di maggioranza che si dimette dall'incarico è un fatto, politicamente, molto significativo. E un assessore nominato all'Urbanistica che impiega più di una settimana per sciogliere la riserva sull'accettazione dell'incarico, esprimendo “dubbi” su alcune questioni che dovranno essere valutate dal suo assessorato, è un fatto altrettanto sintomatico di un'azione e di un'alleanza di governo che ormai rischiano di incepparsi al primo serio ostacolo.
Sapete bene di chi stiamo parlando. Francesco Fantinato, già assessore all'Urbanistica negli anni che furono e voce forte del Partito Democratico in consiglio comunale, si è dimesso di punto in bianco da capogruppo PD.
Mauro Beraldin, altro highlander del centrosinistra cittadino, ha accettato alla fine la nomina in giunta, dimettendosi da presidente del consiglio comunale, dopo sofferti tentennamenti.
Le dichiarazioni ufficiali sulla stampa, da parte dei diretti interessati o di terze persone, escludono un collegamento tra i due episodi.
Fantinato, cioè, non avrebbe rimesso l'incarico di capogruppo per possibili disaccordi in tema di Urbanistica - facili anche da individuare - con il nuovo assessore, ma per “vicende interne al partito”. Il che - visto che il PD esprime comunque due assessori, di cui uno vicesindaco, e sette consiglieri comunali - non è proprio un problema da sottovalutare, sotto il profilo della tenuta “interna” del tassello più importante del composito mosaico cimattiano.
Le vere ragioni di questo doppio corto circuito, scoppiato in seno alla sinistra cittadina, prima o poi verranno a galla. Ma una cosa è certa: proprio il PD, che nella campagna elettorale del 2009 aveva scelto la linea del “basso profilo”, sta diventando oggi la componente di maggioranza che fa più rumore. E non necessariamente per remare sempre e comunque nella stessa direzione.
Ma non è l'unico. Chi infatti non ha proprio digerito la nomina ad assessore di Mauro Beraldin, e non ha fatto nulla per nascondere il suo dissenso, è un altro pezzo da novanta dell'attuale maggioranza: Stefano Giunta, uomo di destra, capogruppo della lista che porta il suo nome e - non certamente da oggi - anima critica della coalizione che governa la città.
I suoi “distinguo” su vari argomenti, ZTL compresa, sono già comparsi più volte sulle cronache. Ma ora le sue critiche, come dichiarato oggi da Giunta su un quotidiano locale, sono “di metodo e di merito”: e quando si usano queste due parole, amate anche da Beraldin, significa voler addentrarsi nel campo minato delle questioni di principio.
Secondo Giunta, la nomina ad assessore dell'esponente del PD avrebbe violato il “patto tra gentiluomini”, raggiunto subito dopo l'elezione a sindaco di Cimatti, che escludeva da incarichi di giunta i quattro big delle liste vincitrici: Beraldin (appunto), Fantinato, Grazia e lo stesso Giunta. Il leader di Bassano ConGiunta non mette in discussione la libertà di scelta del sindaco, ma annuncia contemporaneamente che la cosa sarà oggetto di valutazione alla prossima riunione del suo gruppo.
“Vedremo”, “ne parleremo”, “valuteremo”. Sono tutti verbi che, coniugati al futuro, sono pericolosi. Vogliono dire che non c'è la volontà di staccare la spina alla giunta Cimatti, ma che è possibile cambiare idea in qualsiasi momento. L'impressione è che gli ultimi mesi del quinquennio amministrativo saranno vissuti soprattutto all'interno delle stanze municipali, tra riunioni di gruppo, verifiche interne, confronti informali, vertici di maggioranza.
Sarà un Conclave alla bassanese, prolungato nel tempo: e se sarà fumata bianca, approvazione del Bilancio permettendo, vorrà dire che l'attuale maggioranza avrà deciso di convivere fino alla scadenza naturale del mandato. E allora: Extra Omnes.
In caso contrario, la frase “Fuori Tutti” sarà riferita al consiglio e alla giunta comunale, per affidare le redini del Comune alla severa gestione di un commissario prefettizio.
Il 19 aprile
- 19-04-2024Van der Finco
- 19-04-2024Campagnolo per tutti
- 19-04-2023Buon App etito
- 19-04-2023Pubbliche Relazioni
- 19-04-2022Speranza Granda
- 19-04-2021La scoperta dell'AmErika
- 19-04-2021Una poltrona per due
- 19-04-2019All Inclusive
- 19-04-2019E le Stelle stanno a guardare
- 19-04-2019Io sindaco, tu rista
- 19-04-2018Toni di guerra
- 19-04-2018Ma la notte no
- 19-04-2018Pengo al nodo
- 19-04-2017Grazie a Dio è martedì
- 19-04-2017Ascolti TV: Auditel premia “Di Padre in Figlia”
- 19-04-2017Bassano per le rime
- 19-04-2017Souvenir d'Eataly
- 19-04-2017L'arma segreta
- 19-04-2017Sorelle d'Italia
- 19-04-2016Gufi, Tapiri & C.
- 19-04-2014E' morto Toni Zen
- 19-04-2014La “Rinascita” di Giangregorio
- 19-04-2013M5S, cambiano portavoce e addetto stampa
- 19-04-2013Il generale e i suoi coriandoli
- 19-04-2013Una sagra al Museo
- 19-04-2013Solo per i loro occhi
- 19-04-2012Ros@' 2012 scende in piazza
- 19-04-2012Laura Puppato: “Il progetto Karizia è un gassificatore mascherato”
- 19-04-2012Animal House
- 19-04-2011Questa volta i vandali sono i turisti
- 19-04-2011Verso un “Contratto di fiume” per il Brenta
- 19-04-2011Vade retro, internet
- 19-04-2011Rischi idraulici e idrogeologici, istruzioni per l'uso
- 19-04-2010Tinto Brass, gli “Umoristi” e poi il malore