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Invecchiamento e infiammazioni non vanno sempre a braccetto
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Rossano Veneto: il pozzo di via San Paolo “è fortemente a rischio di contaminazione”
I rilievi del dott. Droli, idrogeologo. Il Comitato No Gassificatore invia un esposto alla Regione con richiesta di riesame della pratica Ecotrasporti. Mercoledì 30 a Rossano “grande assemblea popolare” per aggiornare i cittadini sulla vicenda
Pubblicato il 26-01-2013
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“State tranquilli. L'acqua non è inquinata, non lo sarà mai”.
L'affermazione del sindaco di Rossano Veneto Gilberto Trevisan, contenuta nella nostra intervista pubblicata su Bassanonet il 27 ottobre 2012, è lo spunto della “grande assemblea popolare” promossa dal Comitato No Gassificatore di Cassola, Rossano e paesi limitrofi, che si svolgerà mercoledì 30 gennaio, alle ore 20.30, al Palabrunello di Rossano Veneto.
L'assemblea verterà attorno alla nota questione del temuto rischio di inquinamento del pozzo di distribuzione della rete idrica di via san Paolo a Rossano, al confine col territorio di Cassola, a poca distanza dal sito in cui è previsto l'insediamento di un impianto di stoccaggio di rifiuti non pericolosi e pericolosi della ditta Ecotrasporti di Cassola.

Foto: archivio Bassanonet
Interverranno alla serata - che sarà introdotta dal portavoce del Comitato prof. Egidio Bizzotto - l'avvocato Gianluigi Ceruti, esperto di problematiche ambientali, e il dott. Gian Paolo Droli, idrogeologo di chiara fama.
La presenza a Rossano Veneto dei due relatori non è casuale: il dott. Droli è infatti l'esperto al quale il Comitato ha commissionato uno studio per la verifica di eventuali pericoli di inquinamento del pozzo in questione. L'avvocato Ceruti è invece il legale che sta assistendo il Comitato, che nei giorni scorsi ha inviato un esposto al governatore Zaia e alle altre autorità preposte con la richiesta di riesaminare l'intera pratica Ecotrasporti, già autorizzata dalla Regione Veneto.
Sulla vicenda il portavoce del Comitato No Gassificatore Egidio Bizzotto ha trasmesso in redazione un dettagliato comunicato, che riportiamo di seguito:
COMUNICATO STAMPA
Il Comitato “No gassificatore...” di Cassola e Rossano Veneto, dopo aver esperito, nell'estate del
2012 inutili tentativi, sia in colloqui con l'Assessore Regionale, sia in interpellanze scritte allo
Stesso e al Dirigente dell'Ufficio urbanistico regionale, nonostante le sicure ed anche polemiche
affermazioni del Sindaco di Rossano Veneto, ha deciso di sua iniziativa di andare fino in fondo alla
poco chiara situazione riguardante la sicurezza dell'acqua potabile di Rossano Veneto e di Galliera
Veneta pompata nella rete di distribuzione dal pozzo Pz0165 di Via San Paolo.
Come noto il pozzo
in questione si trova a poca distanza da un'area produttiva del comune di Cassola in cui è previsto
l'insediamento di un “Impianto di stoccaggio rifiuti non pericolosi e pericolosi e recupero rifiuti non
pericolosi” della ditta Ecotrasporti di Cassola, autorizzato con delibera 2399/2011 della Regione
Veneto. Tali insediamenti sono vietati per legge entro le zone di rispetto dei pozzi idropotabili.
Il Comitato ha commissionato al Dott. Geol. Gian Paolo Droli (Hydrogeologist U.E.
Certified - D.E.A. Ecole nationale des Mines de Paris), certamente uno specialista tra i pochi in
Italia nello specifico settore, il compito di una verifica puntuale sull'esistenza o meno di pericoli di
inquinamento al pozzo in questione nel caso dell'insediamento autorizzato dalla Regione Veneto.
Lo studio del Dott. Droli è giunto a conclusioni perentorie:
“Il pozzo di attingimento idropotabile pubblico Pz0165, posto a 207m a valle piezometrica
rispetto all'impianto Ecotrasporti, è in posizione fortemente “a rischio” di
contaminazione/inquinamento per l'entrata nel pozzo di un eventuale “plume” inquinato in falda
proveniente dall'impianto stesso” (il plume inquinato è una sorta di vera e propria nube inquinata
che si propaga nella falda con la velocità e le direzioni dell'acqua di falda stessa).
Le principali cause di inquinamento al pozzo, ma anche alle risorgive, la cui linea si trova pochi km.
a sud dell'impianto, segnalate dall'idrogeologo possono essere originate in fase di esercizio
ordinario da rotture, degrado dei sistemi impermeabilizzanti e delle protezioni, per imprevisti
gestionali, ma anche per incidenti, incendio incontrollato al sito, sversamenti accidentali di sostanze
tossiche/inquinanti durante i trasporti, acque piovane e di lavaggio.
I vari elementi vengono
analiticamente presi in esame in modo scientifico e, purtroppo, il quadro che ne risulta non è per
nulla tranquillizzante.
Di tutto questo il progetto non mette in risalto nulla, come afferma il Dott.
Droli:
“Va subito detto che soprattutto il rischio sanitario idropotabile - seppure presente, grave e
ben noto agli addetti ai lavori - non è stato trattato e neppure menzionato nello S.I.A”.
A questo silenzio si devono aggiungere anche altri elementi di cui molti già sottolineati dal
Comitato nei documenti inviati in Regione l'estate scorsa:
l'illegittima destinazione d'uso del terreno su cui dovrebbe essere collocata l'attività
Ecotrasporti, in base ad un accordo tra Provincia e Comune di Cassola del 2004, mai attuato
e rispettato; il contrasto con l'area di rispetto al pozzo di Via San Paolo, già definita nel 2001 e inserita
dalla Provincia nel 2003 nel suo “programma Prov.le di Previsione e Prevenzione dei
Rischi” da cui è derivato nel 2007 il Piano Provinciale di Emergenza della Provincia di
Vicenza
; il contrasto con il P.T.C.P. di Vicenza, adottato nel 2010 sia per quanto concerne la
protezione della falda acquifera, come il rispetto del corridoio ecologico individuato in
quella zona; il falso progettuale che prevede lo sversamento delle vasche di decantazione della seconda
pioggia nella “fognatura pubblica acque bianche”, che non esiste e quindi verranno sversate
nuovamente nel suolo circostante.
In considerazione di tutti questi elementi il Comitato, assistito dall'Avvocato Gianluigi Ceruti di
Rovigo, esperto nelle problematiche ambientali, nei primi giorni del 2013 ha inviato un dettagliato
esposto al Presidente della Giunta regionale del Veneto dott. Zaia, al Presidente della Commissione
V.I.A. Ing. Silvano Vernizzi e, in copia, a tutti gli Enti Istituzionali interessati, per richiedere il
riesame di tutta la pratica Ecotrasporti con l'espletamento di una nuova V.I.A.
Ad oggi non ci è
pervenuta alcuna risposta, anzi, le persone con cui avevamo anche dialogato si sono rese
irreperibili.
All'assemblea organizzata per mercoledì 30 gennaio, di cui inviamo copia del volantino di
convocazione, sarà illustrato tutto il percorso, dalla viva voce dell'Avv. Ceruti e del Dott. Droli: è
giusto che la popolazione conosca sia i rischi per la salute, sia gli atteggiamenti delle Istituzioni.
Per parte nostra, come si può leggere dal volantino, prepareremo anche un testo informativo ai sensi
dell'art. 309 dlgs.152/2006, che i cittadini possono sottoscrivere e che invieremo quanto prima alle
prefetture di Padova e Vicenza per le relative competenze.
Egidio Bizzotto.
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