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Veneto, sei in linea?

Dopo l'accordo per il passaggio di gestione della linea ferroviaria Trento-Bassano a Trentino Trasporti, interviene il consigliere regionale PD Stefano Fracasso: “Rivedere subito il progetto della metropolitana veneta di superficie”

Pubblicato il 20-01-2012
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Ora che la Provincia autonoma di Trento si è ufficialmente mossa e che la linea ferroviaria Trento-Bassano, dal 1 gennaio 2014, passerà dalla gestione di Trenitalia a quella di Trentino Trasporti Esercizio SpA, sulla questione si muove anche l'attenzione dei rappresentanti politici veneti.
E' il caso del consigliere regionale del Partito Democratico Stefano Fracasso, che a fronte dell'operazione “Ferrovia Valsugana” dei “vicini” trentini - definita “epocale” dal vicepresidente e assessore ai Lavori Pubblici della Provincia autonoma Alberto Pacher - denuncia “gli stanziamenti ridicoli da parte della Regione Veneto per il servizio ferroviario regionale.”
"Quello che è successo con la ferrovia della Valsugana - commenta Fracasso - è normale logica di investimento. Il Veneto non ci crede, il Trentino evidentemente sì".

Un treno "Minuetto" lungo la linea Trento-Bassano. Fracasso: "Quello che è successo con la ferrovia della Valsugana è normale logica di investimento"

Da qui l'invito dell'esponente di centrosinistra, rivolto alla Regione, a riconsiderare i tempi e i modi del progetto SFMR (servizio ferroviario metropolitano regionale), accelerando l'attivazione delle tratte periferiche - come le linee da e per Bassano del Grappa - di collegamento col Trentino.
“Il progetto SFMR - afferma il consigliere PD - è impantanato da anni nelle ristrettezze di un bilancio regionale veneto che ha rinunciato ad avere uno sguardo lungo. La decisione di Trento è il segno che la mobilità nel terzo millennio deve funzionare integrando i diversi livelli, la gomma con le rotaie. Ha ragione l'assessore Pacher quando dice che sono decenni che si discute del potenziamento della ferrovia Valsugana. Trento si è assunta il rischio d'impresa facendo un investimento con lo sguardo proiettato verso il futuro di una mobilità diversa, integrata, attenta alle esigenze e alla vocazione dei singoli territori".
"Il progetto veneto di SFMR - prosegue Fracasso - affonda le radici oltre dieci anni fa e prendeva ispirazione dal modello tedesco di ferrovia metropolitana S-Bahn. Sono passati oltre 10 anni e ancora non risultano ultimati i lavori per la prima fase né tantomeno vi sono i servizi ferroviari attivi. I progetti che interessano il vicentino dovranno quindi attendere ancora parecchio. Il collegamento Bassano-Castelfranco rientra nella terza fase del progetto SFMR, mentre il collegamento con Primolano è rimandato addirittura ad una quarta. Sono tempi inaccettabili per le esigenze di un territorio che deve reagire alla crisi economica con strumenti nuovi.”
“L'intero progetto - conclude l'ex sindaco di Arzignano - andrebbe rivisto per attivare da subito le tratte che possono portare ad integrazioni rapide con il Trentino. Ma anche quest'anno il bilancio di previsione regionale vede una riduzione degli stanziamenti per l'SFMR del 39.5% mentre alle strade andranno quattro volte i soldi stanziati per la metropolitana regionale. In questo modo il Veneto continua ad andare in direzione opposta all'Europa.”
Più a nord, intanto, si sta già lavorando per la fase preparativa al passaggio di gestione della Trento-Bassano e al conseguente potenziamento della linea della Valsugana. Già quest'anno Trentino Trasporti comincerà le sperimentazioni su un paio di corse ferroviarie al giorno, numero che il prossimo anno salirà a 6.

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