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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Incontri

Zuchtriegel narra le meraviglie tragiche di Pompei, con uno sguardo al Canova

Il sabato della rassegna di palazzo Roberti. Gli appuntamenti odierni e il resoconto dell'incontro serale dedicato ai classici

Pubblicato il 15-06-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

*Aggiornamento dell'ultima ora, annunciato via social: l'incontro programmato in Libreria delle ore 17 si svolgerà al Castello degli Ezzelini.

Prenderà avvio nel pomeriggio nel giardino di Palazzo Roberti, la terza giornata di Resistere , rassegna letteraria e culturale ideata dalla Libreria delle sorelle Manfrotto, in questa ottava edizione realizzata in collaborazione con Chora Media–Will.

Gabriel Zuchtriegel (a dx), protagonista con Luca Nannipieri della seconda serata di Resistere 2024

Fa una tappa quindi “in casa” la rassegna, un’occasione per il pubblico di fuori città di visitare quella che è considerata una tra le librerie più belle al mondo, che in occasione del festival rimane aperta con orari straordinari (anche domenica, dalle 15.30 alle 21).
Il primo incontro, fissato oggi, sabato 15 giugno, alle ore 17, proporrà al pubblico una conversazione tra il docente e divulgatore Edoardo Lombardi Vallauri e l’attrice e autrice Veronica Pivetti, al centro del dibattito l’uso dell’Italiano. Seguirà alle 18.45, al Castello degli Ezzelini (in caso di pioggia in Sala Da Ponte) l’appuntamento con il popolare attore e conduttore televisivo Luca Bizzarri, che sarà intervistato da Mario Calabresi.

Nella giornata di ieri si sono succeduti ai microfoni Claudia Parzani, intervistata da Lina Palmerini; il senatore Mario Monti, che ha dialogato con Alberto Faustini (se ne parlerà in un nostro articolo) e in serata il palco del Teatro “Tito Gobbi” ha ospitato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei, con lui Luca Nannipieri.

Quest’ultimo incontro non ha visto solo un importante funzionario pubblico impegnato a mettere in luce il suo lavoro rivolto alla tutela e alla promozione di un sito archeologico unico al mondo, patrimonio Unesco dal 1997 — ciò non ha impedito in un passato recente in scorse gestioni momenti di incuria e l’avvento di episodi di crolli rovinosi — ma anche un esperto che ha testimoniato una passione autentica per il materiale storico che gli è stato affidato.

Una doppia cittadinanza, tedesca e italiana, Zuchtriegel si è da tempo trasferito a vivere nei luoghi in cui opera, è stato per anni direttore responsabile del Parco e del Museo archeologico nazionale di Paestum e dal 2021 si occupa di Pompei, la città sepolta dal Vesuvio nel 79 d. C. e dei luoghi-patrimonio dei dintorni — ma è anche impegnato nel rilancio del borgo abbandonato di Roscigno Vecchia (Salerno) e socio fondatore dell’associazione Terra Cilento.
All’appuntamento bassanese ha presentato con una narrazione pacata, paziente, attenta, la storia di Pompei prima della tragedia. Alla sua domanda su quanti l’avessero visitata ha risposto una vasta platea di mani alzate, eppure, non dando giustamente per scontata la possibilità di incidere ricordi memorabili, soprattutto in un’epoca in cui prima si fotografa poi (forse) si guarda, si è soffermato con intenzione su dettagli ed episodi di vita della città che emerge passo passo dal passato e delle sue persone (li descrive anche nel libro presentato: Pompei. La città incantata, Feltrinelli Editore).
Il racconto ha contribuito a ridare respiro e voce alla popolazione cittadina morta sepolta e soffocata all’improvviso quasi duemila anni fa. Il paragone che viene in mente ai nostri giorni, immagine del fungo velenoso e malefico che li sovrastò compresa, è quella dell’esplosione di un’atomica.
«È necessario, accanto a operazioni di tutela e di ricerca, dare spazio alla reazione e all’emozione di chi visita quei luoghi» ha affermato Zuchtriegel, perché i classici, è stato ribadito anche dal critico e storico Nannipieri, autore tra l’altro di Che cosa sono i classici (Skira Editore), non hanno il carattere dell’impermanenza, né di una tradizione indubitabile.
Zuchtriegel ha nominato gli storici che hanno raccontato impressionati la tragedia di Pompei; ha ricordato i momenti della morte di Plinio il vecchio nel corso dell’eruzione; ha citato Strabone, ma anche il suo illustre conterraneo Winckelmann, braccato dalla società civile settecentesca per omosessualità, che narrò il suo stupore di fronte alla bellezze anche erotiche emerse dagli scavi; tra gli altri ha citato Antonio Canova, che fu una delle figure più rilevanti nella storia della tutela dei beni culturali.
Al termine dell’incontro, accanto al rinnovato invito a vistare Pompei, si è aggiunto quello dei protagonisti della serata a visitare, appropriandosi della loro storia, la Gipsoteca e il Tempio di Possagno, senza dare per scontate le bellezze del patrimonio storico del territorio — mura del Castello degli Ezzelini comprese.




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