Ultimora
16 Nov 2025 18:43
Il delfino Mimmo dribbla controlli e torna in bacino di S. Marco
16 Nov 2025 14:43
Salvini lancia Zaia per le suppletive in Parlamento
16 Nov 2025 13:46
Salvini, decreto trimestrale per l'Ucraina? Fantasia
15 Nov 2025 17:27
Flash mob con 'bara' del Movimento 5 stelle a Verona
15 Nov 2025 16:29
Il delfino di Venezia allontanato dal bacino di San Marco
15 Nov 2025 16:05
Milano Cortina: nei tempi rifacimento di 10 stazioni ferroviarie
17 Nov 2025 08:41
Bonus elettrodomestici al via il 18 novembre: come ottenerlo
17 Nov 2025 08:34
Ucraina, raid russi nel Kharkiv: almeno 3 morti e 10 feriti a Balakliya
17 Nov 2025 08:27
Media, 100 uomini di Hamas barricati in un tunnel a Rafah, 'non usciamo'
17 Nov 2025 08:49
Verdone sindaco di Roma pe un giorno, oggi compie 75 anni
17 Nov 2025 08:20
Una frana travolge una casa, salva una persona, due i dispersi
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Il Decameron di tutti
Alla Biblioteca civica, ieri pomeriggio, partecipato e gradito il penultimo appuntamento della rassegna “Auguri, Boccaccio!”
Pubblicato il 07-12-2013
Visto 2.890 volte
Nella quinta giornata della rassegna che la Biblioteca civica di Bassano dedica quest’anno a Giovanni Boccaccio, Marco Cavalli, traduttore, critico letterario e massimo esperto dell’opera dello scrittore Aldo Busi, ha parlato della traduzione in italiano odierno del Decameron creata da Busi negli anni Novanta. Qui la nostra anticipazione dell’appuntamento cultura.bassanonet.it/scrittori/14943.html.
La conferenza aveva come tema conduttore “l’attualità del Decameron" – l’opera italiana capostipite di tanti capolavori letterari che ha raccontato le passioni umane accomodate in una struttura orizzontale e scritte in modo inedito in prosa (Boccaccio ha ribaltato due volte la struttura verticistica della Commedia in versi di Dante) – e Cavalli ha proposto, come chiave di lettura dell’operazione realizzata da Busi, un’incursione nella sceneggiatura scritta per un film, mai realizzato, tratto da una novella del Boccaccio: il libro di Busi è titolato La vergine Alatiel (che con otto uomini forse diecimila volte giaciuta era). La chiave, ha spiegato Cavalli, estratta dalla vicenda di Alatiel apre una sequenza di porte dalla foggia orientale che svela all’ultimo l’atto reiterabile del recupero della vera verginità di un testo, una verginità che per essere ritrovata deve prima essere persa.
L’incontro è stato presentato dal curatore della rassegna, Stefano Pagliantini, come “una sfida” posta all’interno del programma, ed è interessante pensare, da ascoltatori e da lettori, che genere di sfida percepita (oggi, nel XXI secolo, e poi rivolta a chi) si insinuasse anche qui tra le righe del preambolo: Busi, come tanti grandi scrittori che l’hanno preceduto, pare destinato a lanci di allori sempre anacronistici – è evidente, atterrano dove ha camminato vent’anni prima o anche più – ma viene da chiedersi chi mai, vivo o morto, potrebbe sentirsi sfidato, qui e adesso, da azioni come queste: è uno schiaffo o una carezza generosa quella che arriva da un’opera che si pone a servizio di un capolavoro della letteratura, la gemmazione di un figlio non degenere a distanza di settecento anni, e poi l’accoglienza di ogni gesto destinato a veicolarla, soprattutto se si tratta di una trattazione sapiente, lucida e per tutti come quella offerta dal relatore in Biblioteca?
Marco Cavalli in Biblioteca per la rassegna "Auguri, Boccaccio!"
La traduzione del Decameron di Aldo Busi, pubblicata tra il 1990 e il 1991, è stata immessa sul mercato editoriale quasi in sordina ma è diventata il tascabile Bur-Rizzoli più venduto degli ultimi anni; solo recentemente le è stato attribuito a Certaldo il “Premio Letterario Boccaccio”. «È un peccato che l’Italia perda sempre l’occasione di arrivare ogni tanto puntuale all’appuntamento con la storia in trasformazione, con l’attualità» ha affermato Cavalli. La traduzione in un linguaggio corrente di questo come di altri testi classici della letteratura del Trecento e del Quattrocento, passando poi per Le Vite di Giorgio Vasari (dove Cavalli offre la sua traduzione in italiano odierno di 21 vite di artisti) e arrivando anche a opere più attuali, come Le ultime lettere di Jacopo Ortis, è un’operazione editoriale che, pur se in ritardo, è stata avviata, anche perché la revisione della forma con cui sono state scritte si è resa ormai necessaria: nessun vilipendio alle opere originali – ha chiarito il relatore – che rimangono a disposizione immutate e immortali, solo il frutto di una presa d’atto che i testi della letteratura italiana delle origini non sono più accessibili ai lettori di oggi che non abbiano l’accortezza, e il tempo e gli strumenti, di accostarsi prima alla grammatica storica dell’italiano. La letteratura chiede una rielaborazione dell'immaginazione, e l'azione non può essere troppo distolta dall'impegno a decrittare. All’estero, in Europa, i grandi capolavori del passato si leggono in traduzione, sono tradotti in un linguaggio attuale, e questo facilità molto la loro fruizione.
«Il Decameron, ‘cognominato Prencipe galeotto’, non è stato scritto da Boccaccio per un pubblico di letterati ma per tutti, perché fosse un tramite per la conoscenza e un'enciclopedia di tutte le passioni umane, lo scrive egli stesso» ha concluso Cavalli citando un passo dell’incipit dell’opera. E il Decameron di tutti c’è, è sullo scaffale anche vicino all’originale: cercare alla lettera B.
Più visti
Elezioni Regionali 2025
10-11-2025
Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”
Visto 18.346 volte
Elezioni Regionali 2025
14-11-2025
Andrea Nardin: “Mi propongo non per quello che prometto ma per quello che ho fatto”
Visto 7.511 volte
Attualità
15-11-2025
PFAS Pedemontana: Vicenza Istituisce il Comitato Provinciale di Coordinamento
Visto 4.435 volte
Elezioni Regionali 2025
10-11-2025
Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”
Visto 18.346 volte






