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Redazione
Bassanonet.it
Il Torcolato: la faccia dolce del Vespaiolo
Dall'uva Vespaiola un vero capolavoro dell'enologia italiana che dobbiamo tenerci stretto
Pubblicato il 17-01-2011
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Breganze e la sua Doc sono famose per il Vespaiolo in versione secca abbinato agli asparagi. Devo confessarvi che ho sempre trovato questo abbinamento un po’ forzato che tra l’altro ha confinato il nostro vitigno autoctono al periodo tra San Giuseppe e Sant’Antonio, periodo dedicato al germoglio più famoso del nostro territorio.
Questo vino merita di più, e non saprà deludere. E’ capace di esprimere sensazioni inaspettate ancor più se viene affinato qualche anno in bottiglia, ma la versione dove esprime tutto il suo fascino è quella dolce con il Torcolato.
Il nome deriva dal fatto che le uve, dopo la vendemmia, vengono attorcigliate, “torcolate”, con una coppia di spaghi e vengono appese alle travi delle soffitte per subire una lenta e parziale disidratazione concentrando zuccheri e acidità.
Una Vespaiola e Firmino Miotti. Foto Gianpaolo GIacobbo
La spremitura è avvenuta domenica 16 gennaio in piazza a Breganze alla presenza di un folto pubblico. Il nettare ottenuto dalla spremitura impiegherà almeno diciotto mesi per arrivare a completa maturazione prima di essere imbottigliato. Il profumo porta tutto il fascino dei grandi passiti con note mielate e floreali nel contempo oltre ad un delicato aspetto agrumato.
Il vero miracolo avviene in bocca quando la suadenza dei sapori dolci di frutta passita, di fichi secchi di albicocche, datteri e nocciole rimangono in equilibrio con l’acidità e la sapidità tipiche della Vespaiola. Un vero capolavoro dell’enologia italiana che dobbiamo tenerci stretto. Un vino che vi consiglio a fine pasto con la biscotteria secca (zaeti) ma anche con un formaggio erborinato dove forza e dolcezza si incontrano in un meraviglioso abbraccio di sapori.
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