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Bassano: cancellato il tributo consortile

Storica decisione del Consorzio di Bonifica Brenta. L'assemblea dell'ente approva il nuovo “Piano di classifica”, che esclude dal pagamento del tributo le aree urbanizzate che scaricano in Brenta. La soddisfazione del presidente Cuman

Pubblicato il 27-04-2011
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Elena PavanRenzo Masolo

La decisione era nell'aria, ma da oggi è ufficiale e rappresenta a suo modo un provvedimento “storico”: i cittadini del Comune di Bassano del Grappa proprietari di immobili, le cui acque meteoriche attraverso il sistema fognario scaricano sul fiume Brenta, non devono più pagare il tributo consortile di bonifica.
La novità, che scrive la parola “fine” all'annosa e discussa questione del pagamento dell'imposta da parte dei bassanesi, è stata decisa dal Consorzio di Bonifica Brenta che ieri sera, riunito in assemblea a Cittadella, ha approvato - con 14 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astenuti - il nuovo “Piano di classifica”: lo strumento normativo che determina i parametri per la contribuenza, fondamentali per determinare gli introiti necessari allo svolgimento delle attività istituzionali del Consorzio.
Il nuovo “Piano di Classifica” ha tenuto conto delle indicazioni del prof. Vincenzo Bixio dell'Università di Padova, consulente esterno, che nel ruolo di esperto super partes ha analizzato il delicato aspetto del “perimetro di contribuenza”, ovvero di quella parte del territorio di competenza all'interno del quale i contribuenti sono tenuti a pagare il tributo secondo quanto stabilito dalla legge.

Il presidente del Consorzio di Bonifica Brenta Danilo Cuman

Il prof. Bixio, dopo “approfondite ricognizioni e valutazioni” che hanno considerato anche i tracciati delle fognature forniti dai Gestori idrici competenti, ha rilevato che “sono da escludere dal perimetro di contribuenza alcune aree del territorio bassanese, coincidenti con zone fortemente urbanizzate, che recapitano le acque meteoriche attraverso i propri sistemi fognari direttamente nel fiume Brenta, che non rientra attualmente nelle competenze consortili”.
Di fatto, viene esclusa dal pagamento del tributo gran parte del territorio del Comune di Bassano, dove le acque non hanno benefici di scolo su corsi d'acqua gestiti dal Consorzio di Bonifica ma scaricano appunto sul Brenta, la cui gestione è di competenza della Regione Veneto e del Genio Civile.
Il nuovo Piano approvato dal Consorzio, con l'esclusione degli introiti dalle aree urbanizzate, comporterà un ammanco di circa 400mila euro dal bilancio dell'ente.
Ma il presidente del Consorzio di Bonifica Brenta Danilo Cuman, favorevole alla novità introdotta, esprime soddisfazione.
“E' stata una procedura sofferta - dichiara Cuman a Bassanonet - perché i tempi imposti dalla Regione Veneto per l'approvazione del Piano erano molto stretti, con la scadenza fissata entro il 30 aprile. E abbiamo introdotto i cambiamenti in base alle stesse direttive regionali.”
Le direttive della Regione, emanate quest'anno “superando anche trascorsi contenziosi”, stabiliscono infatti che “i Consorzi devono escludere dal perimetro di contribuenza bacini od immobili che, in relazione alla componente di scolo delle acque meteoriche, non recapitano le medesime nell'ambito della rete consortile ma in fiumi od altri corsi d'acqua non di competenza del Consorzio”.” “Altri Consorzi - informa un comunicato del Consorzio Brenta - hanno già esentato varie aree di centri storici urbani (Vicenza, Treviso, Chioggia, per citarne alcuni) per cui alcune situazioni erano rimaste solo nel nostro Consorzio e non è stato più possibile mantenerle. Sia chiaro che non si è trattato di una scelta facile, ma le regole del gioco sono cambiate e non potevamo non tenerne conto”.
“Ci tengo a far presente - continua il presidente - che il Consorzio ha operato nel modo migliore possibile, cercando comunque di svolgere un lavoro proficuo a difesa dei consorziati sia agricoli che urbani; infatti la contribuenza di bonifica e di irrigazione a parità di condizioni attuali resta sostanzialmente immutata, tranne un piccolissimo aumento del parametro relativo all’irrigazione a pioggia che è stato inevitabile visto il notevole incremento dei costi energetici rispetto al precedente piano di classifica. Potranno subire delle modifiche (sia in aumento che in diminuzione) anche i contributi dei fabbricati ove la rendita catastale aggiornata sia diversa da quella precedente”.
“La tempistica che ci è stata imposta dalla Regione - conclude Cuman - è piuttosto stringente: ci sono stati dati 90 giorni, pena il commissariamento. Li abbiamo rispettati. Mi pare che abbiamo dimostrato ancora una volta che i Consorzi di bonifica, a volte criticati, riescono anche laddove altri Enti pubblici difficilmente saprebbero farlo”.

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