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Alessandro TichAlessandro Tich
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Politica

Consorzio di Politica

Consorzio di Bonifica Brenta commissariato. Cristina Guarda (Verdi): “Consorzio Brenta in ostaggio della Lega, un danno per il territorio”. Vanessa Camani (PD): “Commissariamento umiliante per l’ente, la responsabilità tutta della Lega”

Pubblicato il 02-05-2025
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Si scrive: Consorzio di Bonifica.
Si legge: Consorzio di Politica.
Non si spiegherebbe altrimenti l’estenuante braccio di ferro per la “conquista” della presidenza del Consorzio di Bonifica Brenta, rivendicata fino all’ultimo dalla lista L’Acqua è Vita per Paolo Bordignon presidente, seppure estromessa dal nuovo CdA dell’ente a seguito di regolare elezione da parte dell’assemblea.

Lavori del Consorzio. Foto da Facebook / Consorzio Bonifica Brenta - Ufficio Stampa

Adesso tutta questa storia infinita di veti incrociati, di numeri legali boicottati e di accordi mai raggiunti per eleggere il nuovo presidente e vicepresidente entro i termini imposti dalla Regione Veneto viene azzerata.
Si riparte cioè letteralmente da zero con lo scioglimento degli organi in carica del Consorzio e con la nomina del commissario straordinario Luigi De Lucchi, incaricato dalla giunta Zaia di gestire l’ordinaria amministrazione dell’ente e di traghettarlo verso nuove elezioni.
Ed ecco che, su questa vicenda che è anche politica, scende in campo la stessa politica.

“Quando l'attaccamento alla 'carega' vale più del bene comune, ecco cosa accade: un ente pubblico bloccato per mesi, senza governance, con la nuova maggioranza scelta dal voto impossibilitata a svolgere il suo lavoro. E tanto, troppo tempo sprecato per le opere necessarie alla tutela del territorio.”
Lo dichiara, con un comunicato stampa trasmesso in redazione, l’eurodeputata dei Verdi Cristina Guarda, secondo la quale il Consorzio Brenta è rimasto “in ostaggio della Lega” che ha provocato “un danno per il territorio”.
“Si poteva voltare pagina, archiviando definitivamente il progetto assurdo della diga sul Vanoi, e lavorare su soluzioni concrete come aree di infiltrazione o la manutenzione dei bacini idrici - aggiunge -. E invece, niente: si ritorna al punto di partenza.”
Poi l’europarlamentare va dritta al nodo politico della questione, prendendo di mira la lista scesa in campo a sostegno, in origine, del leghista Paolo Bordignon:
“La paralisi del Consorzio di Bonifica Brenta, che si protrae oltre quattro mesi, si spiega unicamente in un modo: il boicottaggio da parte della Lega nei confronti della nuova maggioranza, uscita dal voto del 15 dicembre scorso. Il partito di Zaia dovrà spiegare agli agricoltori e ai cittadini del territorio perché ha voluto prendere in ostaggio l'ente, rifiutando qualsiasi accordo che avrebbe permesso di avviare la nuova gestione.”
“E in tutto questo tempo - rimarca l’eurodeputata dei Verdi - il presidente Zaia è rimasto silente, limitandosi a descrivere le procedure che prevedono il commissariamento in caso di mancata elezione della presidenza del Consorzio. Zaia nel 2023 aveva indicato la diga del Vanoi come 'opera prioritaria' per la sicurezza idrica, per poi tornare sui suoi passi per 'ragioni tecniche': una questione centrale per il Consorzio Brenta.”
“Da lui - conclude Guarda - ci saremmo aspettati più chiarezza e, magari, un'indicazione al suo partito, responsabile del grave stallo che ha portato al commissariamento.”

“Il commissariamento del Consorzio di Bonifica Brenta rappresenta una dura sconfitta per il territorio e un’umiliazione di questo organismo. Un esito infausto di cui la Lega è totalmente responsabile.”
È questo invece il giudizio, alla luce della decisione del governatore Zaia di nominare Luigi De Lucchi commissario straordinario dell’ente, della capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Vanessa Camani.
“La Lega ha scelto, fin dall'inizio di questa vicenda, di portare dentro questo organo fondamentale per la tutela dell’ambiente e dell’agricoltura una logica partitica - continua la capogruppo Dem -. E, dopo la sconfitta elettorale, ha preferito impedire che fossero le associazioni di categoria e le rappresentanze del territorio a governare il consorzio, generando uno stallo rotto ora dal commissariamento che prelude a nuove elezioni.”
Conclude Camani:
“È evidente l'obiettivo leghista: occupare spazi di potere invece di assicurare una migliore gestione del territorio.”
E cosa dice o ribatte la Lega, chiamata in causa quale responsabile politico di questa improduttiva battuta di caccia alle Poltrone e Sofà?
Al momento in cui sto terminando di scrivere questo articolo - e sono ormai passate le nove di sera mentre la notizia del commissariamento è stata trasmessa alle redazioni a mezzogiorno e mezzo - risulta ancora Non Pervenuta.

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