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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Zaioween
L’ultima di Luca Zaia: la festa americana di Halloween, con le zucche intagliate e illuminate, e il “dolcetto o scherzetto” affondano le radici “nei secoli di storia del Veneto”
Pubblicato il 30-10-2024
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È vero: l’argomento di questo Tich Nervoso non riguarda propriamente la città di Bassano o il nostro territorio.
Vi chiedo umilmente scusa. Ma a volte ci sono delle notizie, o come in questo caso delle comunicazioni che vengono fatte passare per “notizie”, per le quali i miei polpastrelli sulla tastiera non riescono a resistere.
La fonte di questo mio scritto, che oggi non era in programma e che si aggiunge al carrello, è il nostro governatore Luca Zaia.
Foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet
Tramite un comunicato stampa diffuso questo pomeriggio urbi et orbi alle redazioni, Zaia pone infatti la fondamentale domanda: “Ma la zucca intagliata in stile Halloween è americana o veneta?”.
Caspita, sono quelle domande che ti fanno riflettere: “Ma perché non ci avevo mai pensato prima?”
Eh, già. “Gli americani, onore alla loro fantasia, sono maestri nel creare grandi eventi che diventano fenomeni globali - afferma il governatore più amato d’Italia -. Tuttavia, Halloween affonda le radici, a ben cercare, nei secoli di storia del Veneto.”
Accidenti: non venite a dirmi che adesso bisogna riscrivere tutta la storia della sera delle zucche e dei fantasmi d’oltreoceano della vigilia della Festa di Ognissanti, che ormai da tempo ha preso piede anche alle nostre latitudini, e che Charlie Brown invece del Grande Cocomero avrebbe dovuto attendere l’arrivo del Grande Leon.
Ma così è se vi pare.
Il presidente della Regione è riuscito infatti a scovare dei paralleli cuciti su misura per una inedita narrazione dell’Halloween “made in Veneto”.
Come dichiara Big Luca nella nota stampa, le zucche intagliate e illuminate della tradizione U.S.A. sono esistite da secoli anche da noi, “praticamente identiche a quelle americane più famose”, e si chiamavano “Lumère o Suche Baruche”.
“Domani i veneti festeggino pure in allegria e spensieratezza la ricorrenza americana, ma li invito anche, con qualche clic su internet, a scoprire una meravigliosa storia veneta dei secoli passati - continua il governatore -. Esagerato battezzare Halloween come “veneto” ma di certo il Veneto, i veneti e la loro storia hanno messo lo zampino anche in questa divertente americanata.”
Quello che in particolare ha consentito di trasformare Halloween in Zaioween è il particolare della fiammella messa all’interno delle zucche intagliate.
“Questa è la storia recente, ma la nostra si perde nella notte dei tempi e, se mi è permesso, più affascinante - parte in quarta Zaia -. Per chi non ci credesse, in Veneto già nei secoli scorsi si usava intagliare le zucche per inserirvi all’interno delle candele. Venivano esposte, quando d’autunno le giornate si accorciavano, sui davanzali o lungo i fossi e prendevano il nome di Suche Baruche o Lumère.”
Ed ecco la clamorosa rivelazione zaiana:
“Di sera, i ragazzi si divertivano a girare con queste zucche per spaventare i passanti, soprattutto nei pressi dei cimiteri; poi andavano di casa in casa a chiedere frutta secca, nocciole e castagne. Praticamente l’attuale “dolcetto o scherzetto”. Le zucche intagliate e illuminate e la battuta dei bambini a me sembrano due indizi: Halloween è un fenomeno globale che conosciamo grazie certamente agli americani, ma possiamo tranquillamente rivendicare buona parte della genesi di questa magica tradizione.”
Diavolo d’un Zaia (il diavolo ad Halloween ci sta, no?): l’hai raccontata, come sempre, in modo estremamente convincente.
Non manca infine, nella comunicazione trasmessa dall’ufficio stampa della giunta regionale, l’apoteosi identitaria definitiva.
“È comunque una storia - conclude infatti il governatore nel suo comunicato - che è bello raccontare ai giovani per trasmettere loro uno straordinario patrimonio di identità veneta, cultura e tradizione che non va perduto.”
E così, egregi lettori, secondo questa inedita narrazione, tra i numerosi primati di eccellenza del Veneto possiamo annoverare anche la primogenitura delle zucche intagliate e illuminate americane.
Suche Baruche a parte, a me sembra una forzatura bella e buona, ma certamente conquisterà una pioggia di quei “like” che il presidente della nostra Regione è maestro nel riuscire ad attirare.
E mi verrebbe da dire che questa nuova immagine del Veneto Terra di Halloween potrebbe essere utilizzata anche nei contesti della vita quotidiana.
Ad esempio ai caselli d’ingresso della Superstrada Pedemontana Veneta, per chi prendesse il ticket e ancora non conoscesse le alte tariffe dei pedaggi potrebbe comparire la scritta “Biglietto o Scherzetto”.
Ma più in generale, prendiamo il messaggio di Luca Zaia per quello che è: un simpatico e anche interessante racconto delle tradizioni venete che oltretutto mi ha fatto finalmente anche capire il significato del titolo “Suca baruca” di una canzone dei Pitura Freska.
Ma, per favore, fermiamoci qua.
Lo chiedo anche in nome di Charlie Brown e del Grande Cocomero.
Teniamo dunque ben dritte le antenne, prima che ci vengano a dire che il Carnevale è nato a Venezia, che il Ferragosto lo hanno inventato a Jesolo, che le tradizioni di Pasqua discendono dalle Uova e Asparagi alla bassanese e che il Presepio non è la rappresentazione di Betlemme ma, sempre per restare in tema di paesi che iniziano con la B, di Bibano di Godega di Sant’Urbano.
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