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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Strada della Fratellanza

Elena Pavan più realista del re: partecipa a Mestre alla convention di Fratelli d’Italia sui due anni di governo Meloni sotto l’ala protettiva di Elena Donazzan. Ma intanto la maggioranza a Bassano fibrilla e l’altro eurodeputato FdI Berlato…

Pubblicato il 29-10-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Oggi, egregi lettori, facciamo un giro sulla Strada della Fratellanza.
Non per salire ad Asiago però, ma molto probabilmente per andare l’anno prossimo in direzione di Venezia.
Ad accompagnarci idealmente in questo viaggio è colei che ha fatto della Fratellanza la sua nuova ragione di vita politica: Elena Pavan, già sindaco leghista di Bassano del Grappa, neo tesserata da una decina di giorni in Fratelli d’Italia.

La folta platea del convegno di Fratelli d’Italia sui due anni del governo Meloni a Mestre

Da un punto di vista puramente cronologico, la Pavan in FdI è letteralmente l’ultima arrivata.
Ma sta studiando con applicazione, si sta dimostrando più realista del re e ha già iniziato un percorso di fidelizzazione ai livelli superiori del partito, oltre i ristretti confini del feudo bassanese.
Sabato scorso 26 ottobre Elena Pavan è stata infatti notata in mezzo al pubblico della grande convention di Fratelli d’Italia sul governo Meloni (“2 anni di governo Meloni. L’Italia torna a correre”), svoltasi all’Hotel NH Venezia Laguna Palace di Mestre.
Un incontrone di quelli da raccontare ai nipoti davanti al caminetto, con l’intervento tra gli altri del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e del ministro della Giustizia Carlo Nordio.
C’erano anche alcune “guest star” degli altri partiti di centrodestra come il sottosegretario leghista alla Giustizia senatore Andrea Ostellari, uno dei più grandi sostenitori del progetto del Tribunale della Pedemontana Veneta a Bassano del Grappa e come il senatore vicentino Pierantonio Zanettin, membro della Commissione Giustizia e coordinatore provinciale di Forza Italia, uno dei più grandi oppositori del progetto del Tribunale della Pedemontana Veneta a Bassano del Grappa.
Ma quando si tratta di diffondere urbi et orbi il verbo dell’unità della coalizione di centrodestra, anche le opposte differenze di vedute vanno a farsi benedire ed è solamente grande ammore, con due emme.

Ma c’è pure la modalità: toh chi si rivede.
A Mestre è intervenuta anche l’onorevole Martina Semenzato di Coraggio Italia, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere: c’era anche lei a sostenere la candidatura a sindaco di Elena Pavan, al primo turno delle ultime elezioni amministrative, assieme a Fratelli d’Italia, alla famosa presentazione con le bandiere dei partiti sul Ponte di Bassano.
E non poteva mancare all’appuntamento, e ghe mancarìa altro come si dice a queste latitudini, l’onorevole e coordinatore provinciale per Vicenza di Fratelli d’Italia Silvio Giovine, nella sua veste di membro della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera.
È lui uno dei principali sponsor politici dell’ingresso di Elena Pavan tra i meloniani, che non vanno confusi coi rettiliani.
Ecco: in tutto questo confluire di personaggi influenti del centrodestra che conta, la portacolori bassanese del #Sicambia ha potuto partecipare al suo gran ballo della debuttante.
In prima fila al convegno di Mestre c’era ovviamente anche la madrina politica del passaggio della Pavan nel partito della fiamma tricolore: l’eurodeputata Elena Donazzan, che garantisce all’ex sindaca di Bassano il pesante appoggio della sua ala (destra) protettiva.
Guarda caso, assieme alla Pavan è stata notata a Mestre anche la presenza di Davide Berton, consigliere comunale a Rossano Veneto e consigliere provinciale a Vicenza, uno dei tanti bracci destri, e sicuramente uno tra i più importanti, della Dea Kali multibraccia Donazzan.
E qui si chiude il cerchio.
Perché voci insistenti parlano di una probabile candidatura in abbinata per Fratelli d’Italia della Pavan e di Berton, sotto la regia politica della Donazzan, alle elezioni regionali del Veneto del 2025.
Anche se altri rumors riferiscono di un possibile accordo in abbinata elettorale della Pavan con l'ex sindaco di Vicenza Francesco Rucco, pure passato quest'anno tra le file di FdI.
Ma in un caso o nell'altro, compare sempre lei.
Per questo ho scritto all’inizio di questo articolo che la Strada della Fratellanza non porta ad Asiago “ma molto probabilmente l’anno prossimo in direzione di Venezia”.
Naturalmente è ancora tutto da vedere.
Ma quando Elena Pavan, dopo la conferenza stampa dello scorso 19 ottobre di annuncio del suo ingresso in FdI, ha dichiarato a Bassanonet che “entrare a far parte di un partito vuol dire anche aderire a un progetto che non si limita solo a Bassano”, è in questo senso che le sue parole vanno interpretate.

Ma intanto, Houston, abbiamo il solito problema.
Se da una parte l’aspirazione di carriera politica extra-bassanese della Pavan nella sua nuova “casa” ha intrapreso una strada (della Fratellanza) che sembra andare per conto suo, dall’altra resta ancora irrisolto il nodo del suo ingresso nella maggioranza dell’amministrazione Finco nei ristretti confini del feudo di Bassano.
Nella serata di giovedì scorso 24 ottobre si è tenuta l’ultima riunione di maggioranza.
Fonti bene introdotte nella medesima riferiscono che dopo una prima parte dedicata ai temi del prossimo consiglio comunale, il prosieguo della riunione si è concentrato sulla questione Pavan, di cui si è discusso per ben due ore e mezza.
Ne è emerso un fronte fortemente allargato di dissenso riguardo alla “accettazione” della ex sindaca leghista nella squadra di governo che sostiene il sindaco attuale.
Morale della favola: sul nome di colei che si è resa protagonista di quello che il Partito Democratico di Bassano ha definito “il salto della quaglia”, l’alleanza di centrodestra è in fibrillazione.
Dal prossimo consiglio comunale Elena Pavan siederà sui banchi della maggioranza in mezzo ai suoi neo fratelli del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, il cui capogruppo Stefano Giunta è il garante nei confronti del resto della coalizione e di cui qualche componente, rispetto all’ex sindaca, può ben considerarsi un fratellastro.
Ma politicamente non potrà ancora considerarsi un membro della maggioranza a tutti gli effetti. Arrivederci ai prossimi pop corn.

Ma ecco che, quando meno te lo aspetti, arriva anche un intervento a gamba tesa, degno del miglior Stielike della leggendaria finale Italia-Germania ai Mondiali di Spagna dell’82 (chi ha la mia età sa bene a chi e a cosa mi riferisco).
È quello dell’altro europarlamentare vicentino di Fratelli d’Italia Sergio Berlato.
Dire Berlato significa dire l’opposto di Elena Donazzan e quindi, per proprietà transitiva, visti gli influssi donazzaniani di cui ho scritto più sopra, anche di Elena Pavan.
Quella stessa Elena Pavan che l’eurodeputato di Marano Vicentino aveva pure sostenuto al primo turno della campagna per le ultime amministrative, con tanto di foto di gruppo sorridente sul Ponte (e c’era anche la Donazzan) in occasione della visita elettorale pro sindaca uscente del responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia on. Giovanni Donzelli.
E la conferma arriva da un comunicato stampa trasmesso questo pomeriggio da Berlato alle redazioni.

“Pavan in maggioranza, l’On. Sergio Berlato richiama il partito: “Rispettare il sindaco e gli elettori. Le scelte vanno condivise”.”
Si intitola così il comunicato nel quale l’eurodeputato e componente della direzione nazionale di Fratelli d’Italia afferma “basta personalismi” e richiama il partito a “correggere la rotta” e alla responsabilità “dopo il passo in avanti compiuto dalla segreteria cittadina con il tesseramento di Elena Pavan e la scelta unilaterale di aprire le porte della maggioranza all’ex primo cittadino”.
Secondo Berlato “non vi è alcun dubbio che una parte di Fratelli d’Italia non ha mai voluto Nicola Finco come sindaco di Bassano del Grappa” e lo ha sostenuto “soltanto al ballottaggio, per una questione di opportunità ma con scarsa convinzione”.
“Ciò che stupisce - prosegue - è che ancora adesso quella stessa parte del partito, dopo essere riuscita a restare in maggioranza e a far parte dell’amministrazione cittadina nonostante scelte poco lungimiranti che non sono state premiate dall’elettorato, stia tentando di mettere in difficoltà il sindaco Nicola Finco per questioni di rivalsa e interessi personali.”
“Il nostro partito è sempre stato dalla parte della gente - aggiunge -. Dobbiamo mantenere al centro l’interesse della città e la volontà dei cittadini, senza inutili e dannose forzature nei confronti dell’amministrazione di centrodestra di cui il partito è parte integrante.”
“Le scelte che riguardano la maggioranza - rincara la dose l’europarlamentare - devono essere concordate con il sindaco, senza cadere nella tentazione di mettere in atto iniziative che non verrebbero capite dai bassanesi e tradirebbero la fiducia dell’elettorato di centrodestra.”
“Torniamo a privilegiare prima di tutto il bene della città e anche l’immagine della coalizione, senza assumere azioni provocatorie nei confronti del sindaco, che ha avuto l’onore e l’onere di amministrare la città di Bassano del Grappa, anche con l’appoggio dei nostri elettori - sottolinea Sergio Berlato -. Ogni scelta deve essere condivisa con il sindaco condividendo tempi e modi di attuazione per dare forza e continuità all’azione amministrativa.”

Che dire, in conclusione, su questa storia che è ancora tutto fuorché conclusa?
La Strada della Fratellanza di Elena Pavan appare già segnata, con la benedizione ufficiale dell’asse politico Elena Donazzan-Silvio Giovine.
Ma analogamente alla Strada della Fratellanza vera, quella che porta realmente fin su ad Asiago, è ricca di tornanti e non manca nemmeno di strettoie che invitano a premere prudenzialmente sul freno.

Il 09 novembre

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