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Direttore Responsabile
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Pubbliche Relazioni
Presentato il programma di Operaestate Festival 43, nuovamente incentrato sul tema delle relazioni. Opening il 5 luglio con spettacolare parata in centro a Bassano, poi consueta diffusione sul territorio dei diversi linguaggi della scena
Pubblicato il 19-04-2023
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Sarà anche Operaestate, ma si svela già in primavera.
Tutto è pronto per la 43sima edizione del Festival che dal 5 luglio al 30 settembre prossimi proporrà un cartellone di 100 spettacoli fra teatri, paesaggi, parchi, giardini e luoghi d’arte della Pedemontana veneta.
Un programma che entra in contatto con i diversi linguaggi della scena e con le molteplici creazioni di artisti e compagnie italiani e internazionali, proseguendo anche nell’impegno di un Festival sempre più accessibile e sostenibile.

Christos Papadopoulos, Larsen C (foto Patroklos Skafidas)
Anche in questa edizione la composita kermesse continuerà ad indagare il tema delle relazioni, focus “post Covid” del triennio 22/24.
“Relazioni con il patrimonio culturale materiale e immateriale, con il benessere generato dai progetti culturali e con il patrimonio ambientale”, spiega in conferenza stampa il direttore generale di Operaestate Festival Rosa Scapin, affiancata dal nuovo responsabile programmazione e progetti Danza Michele Mele e preceduta dagli interventi di saluto, ma soprattutto di grande apprezzamento nei confronti della manifestazione, del sindaco Elena Pavan e dell’assessore alla Cultura Giovannella Cabion.
Sarà la danza, linguaggio artistico di punta del Festival, ad aprire le danze: accadrà il 5 luglio con la spettacolare parata Le Bal lungo le vie del centro di Bassano della compagnia francese Remue Menage, per comunicare a tutti l’inizio della “festa”.
Per la danza si alterneranno poi grandi nomi della scena internazionale come il greco Christos Papadopoulos, la MM Contemporary Dance Company o gli artisti dell’Hamburger Kammerballet, nuova compagnia fondata dal “principal dancer” Edvin Revazov per i colleghi ucraini in fuga dal conflitto.
Oltre ad Alessandro Sciarroni alle Bolle di Nardini, ritorna in programma anche una nuova creazione l’artista italo-giapponese Masako Matsuhita, concepita questa volta per i Dance Well dancers di Castelfranco Veneto, la comunità nata attorno alla pratica di danza per persone con Parkinson. Tra le altre cose, i paesaggi dei sentieri di montagna e dei centri urbani ospiteranno le passeggiate coreografiche dell’associazione Base9 e la #sunflowerexperience di Lucrezia Gabrieli e Giacomo Calli.
Teatro a profusione anche in questa edizione, concentrato sul “nostro contemporaneo”. Terzo Reich, di Romeo Castellucci, sarà una performance sul potere delle parole e sulle parole al potere. Tra gli altri titoli in cartellone: Hybris di Flavia Mastrella e Antonio Rezza; LidOdissea di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari; Napoleone, l’uomo che sfidò Dio con Lino Guanciale.
A Villa Ca’ Erizzo Luca, con In Vino Veritas, Vinicio Marchioni alternerà racconti, poesie e storie ispirate al vino. Parole e musica in Acqua rotta, con Mario Brunello e Mariangela Gualtieri. Conclusione del programma Teatro a fine settembre con Gabriele Vacis in Risveglio di Primavera e con laboratori e incontri con studenti, operatori e docenti.
Non mancherà, come sempre, l’orizzonte allargato al territorio diffuso.
Isola Vicentina ospiterà Note sui Sillabari, con Patricia Zanco, sul testo dedicato a Goffredo Parise che Vitaliano Trevisan scrisse e interpretò nel 2006.
Ancora su Parise, ma a Campolongo sul Brenta, Giulio Casale proporrà Dobbiamo disobbedire. In Villa Drigo a Mussolente Luca Scarlini racconterà di Paola Drigo, voce originale della narrativa italiana. Al Forte di Primolano Andrea Pennacchi ambienterà la sua Piccola Odissea mentre Stivalaccio Teatro si esibirà a Solagna con una cena spettacolo di commedia dell’arte. Tre distinte tematiche saranno il filo conduttore di altrettante rappresentazioni: il rapporto tra territorio e memoria con Filippo Tognazzo a Lusiana Conco, il tema del confine con Mirko Artuso ad Enego e infine il recupero degli antichi sentieri con la Piccionaia a Colceresa.
Nel programma Musica di Operaestate si amplia lo spazio per la musica nuova.
Tre nomi: il batterista e compositore statunitense Makaya McCraven, il compositore e pianista di origine ucraina Lubomyr Melnyk e il candidato ai Grammy Awards 2023 Paolo Angeli. Protagonisti, per la classica, l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius in una nuova produzione dei Carmina Burana di Carl Orff e I Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella in un programma dedicato al barocco in Villa Dolfin Boldù a Rosà.
Torneranno anche i giovani talenti nella sezione dedicata ai musicisti emergenti, curata dal giovane violinista Giovanni Andrea Zanon.
Al Festival sarà dato nuovamente spazio anche al circo contemporaneo con lo chapiteau al Parco Ragazzi del ’99 che ospiterà tre compagnie - Circo El Grito, Teatro Necessario, Cie Zec - più due spettacoli extra di altri artisti nell’anfiteatro del tendone circense.
Dalla seconda metà di agosto, come sempre, il cartellone principale del Festival darà spazio a B.Motion, la rassegna dedicata ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti, declinata nelle tre sezioni Danza, Teatro e Musica e alla quale parteciperà la consueta messe di artisti e compagnie nazionali ed internazionali.
Tutto questo, ma non solo questo, sarà Operaestate Festival Veneto 43.
Il programma completo del Festival, per chi volesse approfondire, annotarsi le date e scoprire anche altri titoli che qui non ho avuto modo di citare, è online su www.operaestate.it
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