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Bassanonet.it
Fondi di Caffè
Pesante critica di Italia Nostra sul progetto di ampliamento del Caffè Italia: “Una anomalia culturale ed estetica, il Balcone George Sand non si vedrà più”
Pubblicato il 18-01-2021
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Quale avvenire per il Caffè Italia? Leggendo i fondi di Caffè, la sezione di Bassano del Grappa dell'associazione Italia Nostra intravede un futuro alquanto incerto per lo storico locale che, in attesa di un coraggioso imprenditore che ne prenda in mano la gestione, sarà adesso sottoposto a un intervento di ampliamento comprendente l'installazione della famosa veranda fissa (ma rimovibile) di vetro che occuperà l'attuale area esterna panoramica a nord dell'immobile. Con un comunicato stampa trasmesso oggi in redazione, che pubblichiamo di seguito, Italia Nostra esprime una pesante e motivata critica nei confronti di questa soluzione progettuale. Ma non è tutto: la benemerita associazione che opera per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale allarga anche il tiro sulle effettive prospettive di gestibilità dell'esercizio commerciale indipendentemente dalle criticate modifiche progettuali che nelle intenzioni dell'amministrazione comunale dovrebbero favorirne la redditività.
COMUNICATO

Il rendering del progetto di ampliamento del Caffè Italia, con la struttura fissa di vetro sul lato nord
CAFFE’ ITALIA “Balcone George Sand” non si vedrà più!
Italia Nostra già nei mesi scorsi è intervenuta nella controversa questione attinente i lavori previsti per l’edificio comunale del Caffè Italia ricordando che quando si tratta di beni vincolati come la torre di Porta delle Grazie, Restituzione è la parola chiave di una consapevolezza per il Restauro ed il Recupero di un monumento storico. Significa solo ed esclusivamente cercare di mantenerne nel tempo la forma e la funzionalità culturale da tramandare ai posteri. Modificare con usi impropri questi luoghi di riconosciuta bellezza non è la strada giusta per tutelarli e ridare loro un senso che già hanno!
Altresì non pare plausibile che cambiati i funzionari della Soprintendenza, a distanza solo di qualche anno, si scelga di “ri-funzionalizzare” questo complesso monumentale sino a snaturarne persino gli elementi fondanti di costruzione!
Pare di essere tornati ai tempi del famoso Ing. Arch. Gustavo Giovannoni (1873 -1947) che con una “visione modernistica” immetteva nei criteri di restauro il completamento e l’innovazione rendendo lecita anche l’aggiunta di parti di nuova concezione ed il rinnovamento di quelle esistenti !!
Come riferisce Salvatore Settis (archeologo, storico dell’arte, già direttore della Scuola Superiore Normale di Pisa e presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali), nei centri storici quando si cerca di inserire “cose nuove” nel tessuto antico, che bisogna comunque tutelare al massimo, si instaura una contrapposizione perché molto spesso non si riesce a comprendere la “grammatica” della città in cui si interviene.
La città attuale non è solo la stratificazione dei periodi storici, ma deve naturalmente anche essere vissuta con elementi nuovi ma che bene si inseriscono nel tessuto urbano senza snaturarne la storia dei luoghi.
È il caso del dehor di vetro progettato per un possibile aumento di clienti del Caffè Italia e quindi degli introiti economici. Una “superfetazione” del tutto estranea nel tentativo di giustificare questa evidente anomalia culturale (ed estetica!) come una “struttura definitiva, ma agevolmente rimovibile”(?).
Nella Relazione Tecnica allegata al progetto depositato in Soprintendenza si legge: “Il progetto di ampliamento prevede la realizzazione di un piccolo volume posizionato a nord del CAFFE’ ITALIA……avente dimensioni indicative di 9,60x5,00 m ovvero circa 48 mq”.
Tanto piccolo non è (anzi è grande uguale!) visto che la superficie di calpestio interna al caffè (compresa dei bagni che saranno demoliti) oggi è di 54,30 mq (5,57x9,75)!!!
Come accaduto qualche anno fa mentre si costruiva la rotonda davanti alla statua del Gen. Giardino veniva annientato in pochi giorni un paesaggio unico in Italia, ricordato nelle foto di migliaia di turisti ammirati, immortalato in milioni di cartoline che hanno fatto il giro di mezzo mondo, accompagnate dalle parole della poetessa George Sand, cui la sezione di Italia Nostra ha dedicato il Belvedere che si affaccia proprio a Nord dove si vuole fare l’ampliamento in vetro.
La realizzazione definitiva dello spartitraffico circolare ha relegato il verde preesistente a spazi marginali e a verde effimero per abbellire come soprammobile aree strategiche che avrebbero bisogno di un progetto unitario per l’intera città.
Allora qualche domanda sorge spontanea dopo aver letto a fondo la documentazione del progetto:
a) siamo certi che gli insuccessi nel trovare un gestore per il Caffè Italia siano legati solo alla redditività dell’esercizio commerciale che dipenderebbe dalle dimensioni della superficie coperta?
b) è solo economico il valore di un così importante bene storico e punto paesaggistico?
c) come mai i precedenti gestori di un tempo sono ugualmente sopravvissuti con lo spazio attuale? non basterebbe ridurre il canone di locazione o instaurare un accordo di interesse reciproco (gestore-amministrazione) sui lavori da eseguire finalizzato all’apertura?
d) non sarebbe più opportuno in un questo delicato momento storico pensare a vere priorità sociali conseguenti alla perdurante emergenza sanitaria?
Italia Nostra
Sezione di Bassano del Grappa
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