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Sotto coi lavori
Sopralluogo questa mattina del sindaco e di tre assessori sul cantiere del Ponte sotto il manufatto. Messa in asciutto la seconda stilata. Dopo l'ispezione delle fondamenta e della spalla e la bonifica bellica come da progetto, si parte col restauro

Foto Alessandro Tich
Le sorprese non escono dall'uovo solamente a Pasqua.
Se ne rende conto il vostro umile cronista mentre, nella mattinata di oggi, sta transitando sul Ponte degli Alpini. Accorgendosi - per una di quelle fortunate casualità che ogni tanto capitano nel nostro mestiere - che proprio in quel momento, sulla sottostante strada della tura realizzata nei giorni scorsi tra l'isolotto Pusterla e il Ponte, stanno camminando in direzione dell'isolotto alcune persone.
Non si tratta di persone qualsiasi: riconosco subito, infatti, il sindaco Riccardo Poletto, il vicesindaco Roberto Campagnolo e il titolare dell'impresa appaltatrice del restauro Nico Vardanega Costruzioni Srl Giannantonio Vardanega. Il “Municipio” e il “mago delle costruzioni” - protagonisti del nostro cliccatissimo articolo “Miracolo sul fiume”, con “la leggenda della strada che apparve sull'acqua” - impegnati in un sopralluogo congiunto sul cantiere. Un incontro di natura tecnica che tuttavia, visti i precedenti delle ultime settimane, rappresenta un segnale di ripresa del dialogo diretto, o se preferite dei rapporti diplomatici, tra le due controparti finite più di una volta ai ferri corti per le intricate vicissitudini dell'appalto. Dal Ponte e dall'inferriata di via Pusterla che guarda sul Brenta scatto le prime due foto dell'ampia galleria fotografica che trovate in calce a questo articolo. E decido, obbligatoriamente, di andare all'attacco.
Mi fiondo sull'isolotto Pusterla dove nel frattempo i partecipanti al terminato sopralluogo si sono raggruppati. Oltre a sindaco e vicesindaco, per la giunta comunale ci sono anche i due assessori comunali Linda Munari e Cristina Busnelli. Tra i partecipanti all'incontro anche l'amministratore di Sis Srl Denis Bordignon e il direttore tecnico della Vardanega, e già sindaco di Crespano del Grappa, Nico Cunial.
Alla vista dell'inatteso cronista, il gruppo di amministratori e di rappresentanti della ditta appaltatrice resta un attimo spiazzato. Poi i responsabili della Vardanega acconsentono alla mia entrata in quella che è area di cantiere. Predispongo il bloc notes che ho sempre in tasca per raccogliere informazioni su quello che è successo, ma prima chiedo se sia possibile raggiungere il Ponte, per la “via di terra” in mezzo all'acqua, per scattare alcune fotografie. Sono occasioni che non si presentano tutti i giorni.
Anche in questo caso i responsabili della ditta acconsentono, ma con le opportune e ovvie misure di sicurezza: mi reco fino a sotto le stilate accompagnato da un referente dell'impresa e scateno il mio telefonino. E osservando da vicino le lavorazioni preliminari al restauro, si capiscono molti aspetti su quanto magari già scritto in passato, ma senza che fosse totalmente compreso dal punto di vista tecnico.
Non è vero, intanto, come condiviso dal “pensiero comune”, che con le ture sarà prosciugata una parte del fiume per consentire di lavorare sulle stilate in asciutto.
Quella che rimarrà in asciutto sarà soltanto la parte immediatamente circostante alla stilata da ripristinare, che diventerà una specie di “isolotto” in mezzo all'acqua.
La “pozza fluviale” sulla parte est del Brenta, delimitata dall'isolotto e dalla strada della tura, continuerà a far scorrere acqua, che entra e quindi esce da un tubo di scarico.
Attorno alla seconda stilata da est - che sarà la prima sulla quale si interverrà essendo anche la struttura portante che ha maggiormente ceduto - il livello dell'acqua si è già considerevolmente abbassato e sono affiorati gli elementi di soglia delle fondazioni già monitorati con le ispezioni subacquee, ma adesso pronti per l'ispezione diretta preliminare come previsto dal progetto esecutivo.
Si tratta dalla famosa “trave del Casarotti” e delle altre strutture di supporto, successivamente innestate, risalenti ai due interventi di restauro del 1980 e del 1990.
“Il sopralluogo di oggi era finalizzato alla valutazione sulle spalle del Ponte, ma anche ad alcune riflessioni sulle parti delle fondamenta affiorate all'asciutto per restare coerenti a quanto previsto dal progetto esecutivo”. A dichiararmelo è il vicesindaco Campagnolo, che assieme all'assessore Munari ritorna sotto il Ponte per una seconda volta con i responsabili e con i tecnici del cantiere.
“L'incontro di oggi è stato organizzato per verificare i passaggi lavorativi per fermare l'acqua e predisporre gli interventi sulla seconda stilata - conferma Giannantonio Vardanega -. Bisogna inoltre andare a fare le indagini sulla spalla, come previsto dal progetto quando si è in asciutto.”
“La prossima settimana dobbiamo eseguire l'indagine bellica, per la ricerca di eventuali ordigni, sempre come previsto dal progetto per la fase di asciutto - conclude Vardanega -. Dopodiché si comincia. Il cantiere è appropriato e predisposto, possiamo concentraci sui due-tre mesi della finestra lavorativa. Si comincia dalla seconda stilata. Sostenere il Ponte e lavorare sulle stilate: sono le due operazioni che dovremo fare.”
Sotto coi lavori, dunque. È il messaggio che emerge finalmente, netto e chiaro, sotto il Ponte degli Alpini. Mentre scatto le fotografie, approfittando dell'occasione, per cogliere le immagini del nostro storico manufatto come prima non le avevamo mai viste, dal parapetto sull'angolo del Ponte sbuca l'ex sindaco di Bassano, e attuale attivissimo direttore della sezione ANA Montegrappa, Lucio Gambaretto.
Il quale, guardando la strada costruita in mezzo all'acqua, mi grida da sopra: “Tich, xe a nova pista ciclabie?” Qualsiasi sia l'argomento o la questione di attualità, i bassanesi hanno sempre una battuta pronta: e questa è una delle cose belle di questa città.
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