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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il signor antifurto

A Vicenza il Comune di Bassano, primo in provincia, sigla il protocollo d'intesa “Controllo di Vicinato”. In tre quartieri cittadini, residenti volontari potranno segnalare alle forze dell'ordine situazioni anomale e movimenti sospetti

Pubblicato il 29-05-2017
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Se per caso in un prossimo futuro vi recate nella frazione di San Michele oppure nei quartieri di San Vito o di San Marco a Bassano del Grappa, venite da fuori, non conoscete la zona e non siete conosciuti, fermate la macchina e cominciare ad andare in giro a chiedere informazioni, state all'occhio. Perché qualcuno potrebbe segnalarvi a Polizia, Carabinieri o Polizia locale come “presenza sospetta”.
E lo farebbe a pieno titolo, perché previsto dal documento siglato questa mattina in Prefettura a Vicenza dal sindaco Riccardo Poletto e dal prefetto Umberto Guidato, alla presenza dei comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, del questore di Vicenza e del comandante della Polizia locale di Bassano.
Si tratta del protocollo d'intesa “Il Controllo di Vicinato”, con il quale si intende realizzare una nuova forma di partecipazione voluta dall’Amministrazione comunale e sostenuta dalla Prefettura e dalle forze dell’ordine, che prevede la stretta collaborazione tra cittadini e forze di polizia per monitorare situazioni di potenziale disagio o problematiche nei vari quartieri. Bassano del Grappa è la prima città in provincia a partire con questo particolare controllo di vicinato e lo farà, in via sperimentale, appunto nei quartieri di San Michele, San Vito e San Marco.

La riunione in Prefettura per la firma del protocollo

Funziona così: un gruppo di bassanesi, nelle scorse settimane, si sono resi volontariamente disponibili al servizio e avranno la possibilità di essere formati allo scopo dalle forze dell'ordine. In ciascun quartiere saranno collegati a un “coordinatore” e potranno controllare il rione in cui risiedono “continuando a vivere la propria vita con normalità - informa un comunicato del Comune di Bassano -, senza ronde, passeggiate o altro.” Potranno quindi “riferire al coordinatore del gruppo situazioni sospette o potenzialmente pericolose per la sicurezza del quartiere”.
Il coordinatore, a sua volta, “potrà quindi segnalare alle forze dell’ordine notizie “di qualità” e rendere così attivo un sistema di vicinato attivo che aiuta a prevenire situazioni potenzialmente dannose per la sicurezza”.
“È un importante risultato, che mette insieme molti soggetti che vivono e operano in città, a vantaggio della qualità della vita di tutti - commenta il sindaco Riccardo Poletto -. Il tema della sicurezza è molto delicato ed importante, perché riguarda direttamente il modo di vivere e di relazionarsi con la città, mi fa quindi molto piacere che i cittadini si sentano e siano partecipi e coinvolti in questo progetto, che sono certo contribuirà a migliorare anche il sistema di monitoraggio cittadino delle forze dell’ordine.”
“Da quando ci siamo insediati - spiega l’assessore alla Sicurezza Angelo Vernillo - abbiamo puntato sulla sicurezza partecipata. Bassano ha una grande tradizione di comunità e di vicinato e i comitati di quartiere sono un esempio positivo di volontariato e collaborazione tra cittadini.”
“Chiaramente nel momento in cui accadono fatti criminosi tutti i cittadini non solo possono ma hanno il dovere di segnalare subito alle forze dell’ordine - sottolinea ancora Vernillo -. L’intesa parte dal concetto che solo chi vive la propria zona, il proprio quartiere possa notare con maggiore facilità situazioni anomale o movimenti sospetti. Con questo progetto vogliamo anche favorire la conoscenza tra vicini, promuovere una socialità positiva ed attiva tra abitanti dello stesso quartiere. Il miglior antifurto è il mio vicino.”
Il Protocollo, che avrà la durata di tre anni, potrà essere esteso anche ad altri Comuni della provincia. In conclusione una domanda: ben vengano le segnalazioni di vicinato, ma cosa si intende per notizie “di qualità”?

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