Connessioni contemporanee
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 23-12-2016
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Impugno per Bassano.
Non è una nuova lista in formazione per le prossime amministrative, ma l'imperativo categorico che muove l'Amministrazione Poletto contro il progetto della centralina idroelettrica di iniziativa privata in via Pusterla, sul canale di derivazione Arcon parallelo al Brenta, a ridosso del Ponte Vecchio.
Breve riassunto delle puntate precedenti.
Un rendering del progetto della centralina idroelettrica sul canale Arcon in via Pusterla a Bassano
A seguito della conclusione positiva della Conferenza dei Servizi decisoria convocata lo scorso 26 ottobre presso la Regione Veneto, la ditta proponente l'impianto idroelettrico (la società Belfiore '90 di Antonio Bortoli & C., con sede a Nove) è stata autorizzata alla costruzione e all'esercizio della centralina in questione. Contestualmente è stato approvato il progetto definitivo dell'impianto ed è stata dichiarata la pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell'opera.
Nello stesso tempo la società e-distribuzione S.p.A. (già Enel Distribuzione) con sede a Roma è stata autorizzata alla costruzione e all'esercizio delle opere di connessione con la rete dell'energia elettrica.
Il relativo decreto della Direzione Difesa del Suolo della Regione Veneto impone anche delle precise tempistiche: i lavori dell'impianto idroelettrico devono cominciare entro un anno dal rilascio dell'autorizzazione, pena la decadenza della stessa, e avere una durata massima di cinque anni.
Ma per l'Amministrazione di Bassano del Grappa, che alla Conferenza dei Servizi aveva espresso parere contrario al progetto, questa centralina non s'ha da fare. E così, su mandato anche del consiglio comunale, la giunta Poletto ha approvato martedì scorso all'unanimità una delibera con la quale è stata decisa l'impugnazione del decreto di autorizzazione che dà il via libera all'opera idroelettrica privata.
Secondo il governo comunale, “l'iter procedurale seguito non ha garantito i tempi tecnici necessari a qualsiasi tipo di istruttoria” dal momento che la Conferenza dei Servizi decisoria era stata convocata solamente due giorni prima. La delibera di via Matteotti punta anche il dito sulla “assenza nella Conferenza dei Servizi decisoria della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, che pure aveva chiesto un rinvio della stessa Conferenza vista l'esiguità del termine concesso e che già aveva espresso un suo parere negativo nella Conferenza dei Servizi istruttoria del 27 aprile 2015”.
Tra le altre cose, la delibera comunale contesta il fatto che “le richieste, le osservazioni ed i pareri espressi dal Comune di Bassano del Grappa (...) sono stati completamente disattesi dalla Conferenza dei Servizi decisoria” e dal conseguente decreto di autorizzazione. Richieste e osservazioni che, in particolare, “mirano a tutelare un'area di rilevante interesse ambientale e storico-culturale, il tutto a ridosso del Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini, le cui esigenze di restauro necessitano di accessibilità ai mezzi pesanti per il cantiere”.
Infine ce n'è anche per la dichiarazione di “pubblica utilità, indifferibilità e urgenza” dell'opera “in relazione alla presunta necessità di acquisire aree private” e in particolare per il proponente privato dell'impianto.
E questo perché, secondo Poletto & C., “tali aree coincidono in tutto o in parte con quelle concesse in comodato al Comune di Bassano del Grappa per la realizzazione del cantiere necessario al ripristino e al consolidamento del Ponte degli Alpini”. “La pubblica utilità a vantaggio di un privato, la ditta Belfiore '90 di Antonio Bortoli & C. s.n.c. che vuole la realizzazione di una centralina idroelettrica sul fiume Brenta - afferma testualmente la delibera - si contrappone pertanto alla pubblica utilità a vantaggio dell'intera collettività per la realizzazione dei lavori di ripristino e consolidamento del Ponte degli Alpini, i cui lavori godono tra l'altro di importanti finanziamenti dello Stato e della Regione del Veneto.”
Ergo: la giunta comunale ha dato incarico all'avvocato Pierfrancesco Zen, dello Studio Legale e Tributario Zen & Parolin di San Martino di Lupari (Pd), di rappresentare l'Amministrazione di Bassano nell'iter di impugnazione, tramite ricorso, del decreto regionale di autorizzazione della centralina.
Per il disturbo il professionista legale emetterà al Comune una parcella complessiva di 12.509,79 euro, per la quale la giunta ha prenotato il relativo impegno di spesa. Ma l'importo in questione, specifica la delibera, è “presunto ed approssimativo”. E questo “per la fisiologica aleatorietà insita in ogni vertenza” che non consente “di prevedere con certezza né gli ulteriori sviluppi, né tanto meno l'esito” della vertenza stessa. Onde per cui si prevede sin d'ora “la possibilità di un'integrazione di impegno” nell'eventualità in cui l'importo di spesa assunto per l'avvocato “non sia sufficiente”.
Impugno per Bassano: il dado è tratto. Dal Brenta affiorano acque agitate e un nuovo fronte giudiziario-legale, questa volta contro la Regione, si apre per il Comune di Bassano del Grappa.
A proposito. Il governatore del Veneto Luca Zaia, nel tradizionale incontro augurale di fine anno con i rappresentanti dei media tenutosi oggi a Venezia e di cui ci occupiamo in un altro articolo, ha enunciato pubblicamente la seguente battuta: “Ma a Bassano ce l'avete ancora con la centralina? Basta...!”