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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Non c’è due senza tre
Spunta il progetto di un terzo centro commerciale di 7300 mq al confine tra Cassola e Bassano, in Comune di Cassola, di fronte al “Grifone”. È un’eredità delle passate Amministrazioni di Cassola. La contrarietà del Comune di Bassano
Pubblicato il 13-09-2016
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Non c’è due senza tre. Dopo “Il Grifone” e dopo l’“Emisfero”, si prospetta a Bassano l’arrivo di un terzo centro commerciale. Il progetto, in realtà, riguarda il Comune di Cassola: ma al confine con Bassano, in via Capitelvecchio, sulla rotatoria stradale del dirimpettaio centro commerciale “Il Grifone”.
Il progetto della nuova grande struttura di vendita è stato presentato ieri a Cassola, nell'ambito del procedimento di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale che fa capo alla Provincia di Vicenza.
Il nuovo centro commerciale, che prevede la costruzione di circa 7.300 mq di superficie coperta, è figlio di previsioni che risalgono a più di dieci anni fa e di una serie di autorizzazioni rilasciate negli anni scorsi, che il Comune di Cassola ha ereditato da decisioni delle passate Amministrazioni.

Via Capitelvecchio, divisa tra Bassano e Cassola, nei pressi della rotatoria del "Grifone" (foto Dario Vanin - archivio Bassanonet)
A decidere ora sul centro commerciale saranno la Provincia, che ne valuterà l’impatto ambientale, e la Regione, cui i proponenti chiederanno l’autorizzazione commerciale.
Durante l’incontro i progettisti hanno illustrato la relazione preliminare ambientale e hanno risposto alle domande dei presenti, tra i quali figurava il Comune di Bassano, in qualità di ente contermine direttamente interessato dagli impatti della nuova struttura.
“La struttura si trova sulla principale via di accesso da sud alla Città di Bassano - spiega l’assessore Linda Munari -, quindi pur essendo formalmente in territorio di Cassola, si può dire che sarà Bassano a subirne gli effetti. La Regione ci ha chiesto di localizzare le grandi strutture di vendita nelle aree degradate, con l’obiettivo di avere una leva economica che ne promuova la riqualificazione e la rigenerazione.”
“Non solo: esiste un progetto di legge della Regione sulla rigenerazione urbana - prosegue l’assessore bassanese - ed è attualmente in discussione alle Camere la proposta di legge contro il consumo di suolo. Qui ci si muove non solo contro il senso comune, ma anche contro i percorsi che stanno seguendo gli altri organi dello Stato.”
“In questo caso, quando, prima o dopo, le attività economiche che hanno intenzione di insediarsi qui dovessero chiudere o trasferirsi - aggiunge l’esponente della giunta bassanese -, la conseguenza sarebbe di ritrovarci con una nuova grande zona degradata da riqualificare - parliamo, lo ricordo, di più di 7000 mq di fabbricato su terreno vergine - che andrebbe ad aggiungersi a quelle già esistenti proprio su via Capitelvecchio, la porta di accesso di Bassano.”
“Altro fondamentale nodo critico - prosegue l’assessore comunale - è l’impatto viabilistico: ci troviamo direttamente sulla già caricata direttrice Bassano-Rosà, oltre che sulla stessa rotatoria che già serve un altro centro commerciale. Abbiamo inoltre il tema della localizzazione dei parcheggi tutti esterni e a raso - l’interrato ovviamente è più costoso - , il tema dell’insufficienza delle misure di mitigazione, quello della qualità del fabbricato, quello del potenziale pericolo per i pedoni che parcheggeranno qui per raggiungere il vicino centro commerciale esistente, e viceversa.”
“Alla luce di tutto questo - conclude Linda Munari -, esprimiamo la nostra forte perplessità su un intervento di questo tipo, figlio di previsioni assolutamente non più attuali. Auspichiamo che queste considerazioni siano le stesse che si porrà la Provincia in sede di valutazione dell’impatto ambientale, e la Regione in sede di rilascio dell’autorizzazione commerciale.”
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