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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

La grande occasione

“Il Magnifico Guerriero”: dal 19 gennaio esposto in Museo uno splendido ritratto di Jacopo Bassano. Un'opportunità di rilancio per l'offerta turistico-culturale della città: uscita di scena la direttrice Ericani, il Comune non ha più alibi

Pubblicato il 05-12-2015
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Breaking News: a Bassano del Grappa è in arrivo un appuntamento artistico e culturale di quelli col botto. Dal momento che - trattandosi di un evento che porta la firma del sommo Jacopo Bassano - altrimenti non potrebbe essere. Accadrà il prossimo 19 gennaio, in occasione della festa di San Bassiano, patrono della città. In quella occasione sarà infatti inaugurata la mostra “Il Magnifico Guerriero”, che sarà allestita nella Sala Dapontiana del Museo Civico fino al 31 gennaio 2017.
Protagonista assoluto dell'esposizione sarà un unico, ma incredibile dipinto, che farà così il suo “ingresso trionfale” nella sala che già allinea 27 capolavori del Da Ponte e della sua famiglia: il “Ritratto di uomo in armi”, dipinto da Jacopo, che i Civici Musei hanno ottenuto in comodato gratuito grazie alla generosità del proprietario privato dell'opera.
“Per il pubblico, ma anche per gli esperti - informa il comunicato stampa di presentazione dell'evento espositivo -, sarà una straordinaria sorpresa.”

Jacopo Bassano: "Ritratto di uomo in armi" (particolare)

Un'attesa motivata dal fatto che i ritratti di Jacopo Bassano sono rari, e tutti di straordinaria fattura. Ne posseggono uno il J.Paul Getty Museum di Los Angeles, il Museo di Belle Arti di Budapest e solo pochissimi altri musei. Bassano conservava solo un prezioso minuscolo ritratto su rame del doge Sebastiano Venier, uno dei protagonisti della battaglia di Lepanto.
Ora la lacuna di un grande ritratto sarà colmata con l'arrivo di questa tela (cm 109x82) che raffigura un fiero nobiluomo dalla fulva e curatissima barba, che indossa una preziosa corazza alla moda dell'epoca “che lo costringe, ma che non riesce ad ingabbiare la sua grazia e la sua flessibilità”.
Il dipinto è apparso quasi una cinquantina di anni fa sul mercato antiquario londinese con l'attribuzione a Jacopo Bassano e Bernard Aikema, dell'Università di Verona, vi ha riconosciuto lo stesso personaggio con la barba ritratto dal pittore nella tela al Getty Museum (www.getty.edu/art/collection/objects/540/jacopo-bassano-portrait-of-a-bearded-man-italian-about-1550/). Vittoria Romani dell'Università di Padova ha svolto alcuni studi sull'opera, confermandone la paternità e l'importanza.
In precedenza attribuito a Veronese e al Pordenone, “Il Magnifico Guerriero” era finito all'estero. Del dipinto si aveva notizia nel '700 a Melbury House nel Dorset, in Inghilterra. Dopo due secoli, nel 1968, è stato messo sul mercato da Christie's a Londra. Tolte alcune ridipinture ed eseguite tutte le indagini, il Ritratto è ricomparso all'asta newyorkese di Sotheby's all'inizio del 2013, proposto a poco meno di un milione di euro. Adesso, rientrato in Italia, torna a Bassano, accanto agli altri capolavori di Jacopo e della sua famiglia.
Il rientro della tela nella città del suo autore sarà festeggiato con una serie di iniziative di prestigio: l’uscita di tre volumi degli Atti del Convegno sui Bassano del 2011, la pubblicazione del catalogo completo delle opere dei Bassano patrimonio dei Civici Musei della Città e l’esposizione, a Palazzo Sturm, di una selezionata parte del poderoso corpus di incisioni tratte da Jacopo.
Il ritratto che dal 19 gennaio sarà esposto a Bassano, come sottolinea ancora il comunicato di presentazione, “è un autentico capolavoro, databile al 1548, ovvero al momento più altamente manierista del maestro”. “Che si tratti di un'opera altissima di Jacopo - aggiunge la nota stampa - lo afferma anche Giuliana Ericani, già direttore dei Civici Musei di Bassano, che ha voluto la concessione del Ritratto per la Sala dei Bassano.”
Onore al merito alla già direttrice del Museo, dunque, per il risultato di indubbio prestigio. Che assieme alle altre voci del suo curriculum non le ha permesso, tuttavia, di ottenere l'incarico di direttore del Museo Accademia Carrara di Bergamo - a cui aspirava dopo essersi congedata da Bassano e al cui bando ha partecipato -, superata ieri nel concorso da Emanuela Daffra, già direttore dei Servizi Educativi della Pinacoteca di Brera (www.ecodibergamo.it/stories/cultura-e-spettacoli/la-carrara-ha-il-suo-direttoreda-milano-arriva-emanuela-daffra_1154929_11/).
Ma proprio adesso che dallo scorso novembre la dottoressa Ericani è andata in pensione - e in attesa soprattutto di sapere quale sarà il nuovo assetto della dirigenza del Museo Civico - per il Comune e per la città di Bassano si presenta la grande occasione: quella di approfittare dell'esposizione del capolavoro dapontiano per trasformarla da avvenimento culturale in evento mediatico, capace di attirare quel grande pubblico che da troppo tempo, per le mostre allestite al Museo, risulta latitante.
Chi frequenta Bassanonet sa quante volte, in questi ultimi anni, chi vi scrive ha evidenziato - e, credetemi, sinceramente a malincuore - l'incapacità della ormai ex dirigenza museale di promuovere il patrimonio artistico che il Museo Civico conserva, di valorizzare gli eventi temporanei organizzati dallo stesso Museo e, in definitiva, di “comunicare” al mondo esterno.
Ne fa fede, solo per fare un esempio, il magro bilancio delle tre mostre organizzate per i 500 anni di Jacopo Bassano, che impallidisce rispetto ai risultati della grande e storica mostra antologica, che fu un evento di tutta la città, del 1992. Ma anche la clamorosa sottovalutazione - in termini di comunicazione e di promozione turistico culturale - riservata alla mostra “Michelangelo - Capolavori Grafici”, allestita l'anno scorso a corredo della riapertura del Museo dopo i lavori di restauro e passata di fatto quasi inosservata nonostante fossero esposti a Bassano i disegni originali di uno dei più grandi geni dell'umanità.
Ma è inutile piangere sul latte versato. Arriva ora uno splendido dipinto di Jacopo e l'esposizione, che durerà un anno, potrebbe offrire un'opportunità finalmente di rilancio dell'attrattività di Bassano sul piano dell'offerta culturale.
Il che vorrebbe dire un aumento dei biglietti staccati e una diminuzione, per quanto parziale, del grave deficit di bilancio del Musei Civici cittadini.
E con l'uscita di scena della direttrice Ericani - alla cui riconosciuta attenzione nella gestione del Museo, sotto il profilo conservativo e scientifico, non ha corrisposto una analoga propensione a promuoverne a divulgarne efficacemente l'attività, coi risultati che abbiamo visto - il Comune non ha più alibi. Per fare del “Magnifico Guerriero” un polo di attrazione per i turisti della cultura a Bassano non basteranno tuttavia il sito internet del Museo e la pagina Facebook istituzionale del Comune: bisogna rovesciare i termini della questione, facendo della comunicazione e della promozione non il mezzo, bensì il fine della politica culturale cittadina. Basta volerlo, e definire una volta per tutte che la parola “marketing” - quando è riferita al Museo e, più in generale, alla Cultura - non è una bestemmia.
Ha scritto lo scorso 2 novembre su Facebook l'assessore comunale Giovanni Cunico, nel motivare l'opposizione dell'Amministrazione comunale al progetto del Polo Museale Santa Chiara, che “un museo da rilanciare e far crescere la città ce l'ha già, si chiama Museo Civico di Bassano del Grappa”.
E' giunto il momento di dimostrarlo con i fatti.

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