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Calcio-scommesse, bufera su Bassano-Monza
Operazione “Dirty Soccer” della Procura Antimafia di Catanzaro: il match al Mercante del 21 dicembre incluso nell'elenco delle partite truccate o oggetto di tentativo di combine in Lega Pro. Ma ad essere indagati sono i dirigenti brianzoli
Pubblicato il 19-05-2015
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70 indagati, una cinquantina di fermi. Un nuovo terremoto scuote il calcio italiano con l’operazione “Dirty Soccer” sullo scandalo calcio-scommesse, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguita della Squadra Mobile della questura della città calabra, che ha scoperchiato un’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva - composta da calciatori, dirigenti di club e intermediari e collegata anche alla criminalità organizzata - che secondo le ordinanze della Procura avrebbe architettato le “combine” di una trentina di partite di calcio nei campionati in corso di Lega Pro e di serie D.
La maxi-inchiesta riguarda direttamente anche il calcio bassanese.
Tra gli incontri finiti nel mirino degli investigatori c’è infatti anche la partita del campionato di Lega Pro Bassano-Monza, giocata il 21 dicembre 2014 allo Stadio Mercante di Bassano.
Un "frame" da youtube della partita Bassano-Monza del 21 dicembre scorso
Il match - che figura nell'elenco delle presunte partite manipolate comunicato dalla Polizia di Stato - si concluse con la vittoria del Bassano per 2 a 1, con reti di Iocolano e Pietribiasi per i padroni di casa e di Vita per gli ospiti.
La notizia scoppia a bomba proprio mentre il Bassano Virtus è impegnato nei playoff per la promozione in serie B, con la doppia semifinale con la Reggiana, prima in trasferta e poi in casa, in programma nelle prossime due domeniche.
E’ però il Monza - società che nel corso dell'attuale stagione è stata a rischio fallimento - e non il Bassano, a figurare tra le società calcistiche i cui dirigenti o intermediari sono finiti nel registro degli indagati.
Tra questi l'amministratore unico della società brianzola Dennis Patrick Binghman, il direttore sportivo dell'A.C. Monza Brianza 1912 Gianni Califano, il padre Bruno Califano e Mauro Ulizio, ex direttore generale del Monza ed ex socio occulto della Pro Patria, altra società di Lega Pro finita nella bufera giudiziaria.
L'ipotesi plausibile su Bassano-Monza è che l'incontro sia stato preceduto da un tentativo di combine con gli scommettitori da parte brianzola andato a vuoto, e smentito comunque dalla regolarità del risultato sul campo. Non per vincere l'incontro, ma per fare in modo di perderlo: in una fase della stagione di grande sconvolgimento per la squadra lombarda, in crisi societaria e con gli stipendi non pagati ai giocatori, in un clima di “fuggi fuggi” generale (www.mbnews.it/2014/12/bassano-virtus-monza-2-1-stipendi-non-pagati-14-giocatori-si-svincolano/).
C'è anche una seconda partita del Monza finita nel mirino dell'operazione, sempre con riferimento allo stesso periodo di campionato: e cioè l'incontro casalingo di recupero della squadra lombarda Monza-Torres del 17 dicembre 2014, terminata con la vittoria del Monza per 3 a 0.
Sul fronte Bassano Virtus “nessuno della società è autorizzato a fare dichiarazioni”, come ha specificato oggi l’ufficio stampa della società giallorossa.
Al momento, risulta che la società di via Piave sia del tutto estranea alla vicenda e che la vittoria casalinga sul Monza sia stata frutto di un regolare impegno sportivo e non di un illecito disimpegno degli avversari.
Lo stesso sito internet del Bassano Virtus pubblica nella sezione “breaking news” le notizie sulla maxi-operazione di Catanzaro, con l’elenco di tutti gli indagati.
Bocche cucite, temporaneamente, in riva al Brenta. Ora come non mai, nel momento più delicato della stagione, il silenzio è d’oro.
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