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Correzione con beffa

Licenziato il decreto correttivo del ministro della Giustizia Cancellieri sulla riforma della geografia giudiziaria: del Tribunale di Bassano non si fa menzione. Filippin (Pd): “Decreto del tutto insufficiente, continueremo con il pressing”

Pubblicato il 27-01-2014
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Era atteso da mesi come la panacea di tutti i mali, a seguito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni Parlamentari Giustizia di Senato e Camera dei Deputati e dal Consiglio Superiore della Magistratura. E in ultima analisi, il decreto legislativo correttivo del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in merito alla legge di riforma della geografia giudiziaria - quella che ha portato alla soppressione dei Tribunali non capoluogo di Provincia, tra cui Bassano del Grappa - è finalmente arrivato, approvato in esame definitivo e licenziato dal Consiglio dei Ministri.
Ma per i sostenitori della causa bassanese - resa problematica a livelli “kafkiani” dall'infelice accorpamento col Tribunale di Vicenza - è giunta la doccia gelata: nel decreto correttivo del Tribunale di Bassano non si fa menzione.
E questo nonostante il fatto, riportato tempo fa dagli avvocati di Bassano al rientro da una loro ennesima trasferta nella capitale, che “al Ministero si sono resi conto che quella di Bassano e dell'accorpamento con Vicenza è una delle due o tre situazioni critiche in tutta Italia”. Per il Ministero, forse, ma non per il ministro che pure ben conosce la realtà di Vicenza dove ha svolto in passato un'importante tappa della sua carriera da prefetto, prima di approdare a più alte cariche istituzionali.

La sede del presunto nuovo Tribunale di Bassano nella Cittadella della Giustizia (foto: archivio Bassanonet)

E così - riguardo al presente e al futuro della sede di giustizia bassanese, che può persino disporre di un “palazzaccio” nuovo di zecca, costato fior di milioni e in attesa di conoscere il proprio destino - niente di nuovo sotto il sole. Quello di Bassano resta un Tribunale condannato a morte: sentenza che sarà definitiva una volta smaltito l'arretrato delle cause civili.
A beneficiare dei correttivi del Guardasigilli saranno solo le sezioni distaccate “insulari” di Ischia, Lipari ed Elba (Portoferraio) che a seguito del provvedimento “migliorativo” vengono ripristinate. Riattribuite inoltre al circondario giudiziario di Milano le ex sezioni distaccate di Rho e Cassano d'Adda. Niente di meno, e soprattutto niente di più: tutto il resto dell'impianto complessivo della riforma è stato confermato. La stessa legge di riforma della geografia giudiziaria prevede un periodo di due anni per monitorare gli effetti e valutare eventuali ulteriori aggiustamenti: ma se il buongiorno si vede dal mattino, è alquanto improbabile che i teorici aggiustamenti - quand'anche ci fossero - riprendano in esame il caso di Bassano.
Non è tuttavia di questo avviso la senatrice bassanese del Partito Democratico Rosanna Filippin, membro della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, che definisce il decreto “del tutto insufficiente” e annuncia la prosecuzione dell'“azione di pressing” sul governo affinché le correzioni di rotta del provvedimento legislativo comprendano anche Bassano.
“Dopo l’azione mia e di altri colleghi senatori - afferma Filippin - con interrogazioni, pareri e proposte alternative, ci aspettavamo una risposta chiara dal ministro Cancellieri. Ricordo che la Commissione Giustizia, della quale faccio parte, si è espressa con voto unanime per una revisione della legge sulla geografia giudiziaria.” “Nulla di ciò è arrivato - prosegue la senatrice democratica -. Anzi, è stato emanato questo decreto correttivo che riguarda solamente le sedi giudiziarie delle isole minori (Ischia, Lipari, Portoferraio) senza neppure una menzione agli altri casi problematici, tra i quali quello di Bassano.”
“Faccio mie - conclude Filippin - le preoccupazioni manifestate dalla Corte d’Appello di Venezia in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Bisogna assolutamente prendere altri provvedimenti per correggere certe scelte catastrofiche: noi continueremo a fare pressing sul governo affinché prenda una posizione chiara sulla vicenda, e affinché proponga nuovi decreti correttivi che pensino anche al caso di Bassano.”

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