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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

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Attualità

Aperto per sciopero

Sciopero nazionale dei benzinai: ieri anche a Bassano l'assalto ai distributori per l'annunciata chiusura di due giorni delle pompe. Ma oggi e domani gli impianti delle piccole compagnie private, e non solo, sono aperti

Pubblicato il 12-12-2012
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Sorpresa: oggi si poteva normalmente fare benzina. Eppure ieri sera alle 19 è iniziato il grande sciopero nazionale dei benzinai, indetto dalle associazioni dei gestori Faib, Fegica e Figisc che hanno deciso la serrata di due giorni degli impianti di carburante a sostegno delle proprie rivendicazioni economiche e contrattuali nei confronti delle compagnie petrolifere.
Uno sciopero annunciato che ieri, in tutta Italia, ha inevitabilmente scatenato la “psicosi dell'auto a secco” con un autentico assalto alle pompe e lunghe code ai distributori.
Quello che però i lanci di agenzia e i telegiornali nazionali non hanno detto, è che lo sciopero non riguarda i gestori degli impianti delle piccole compagnie private.

Michele Biasion, gestore del distributore "Costantin" di via Ca' Dolfin, regolarmente all'opera questa mattina (foto Alessandro Tich)

Tra questi, i distributori “Costantin”, “Beyfin” e “Bertin” di Bassano del Grappa che oggi e anche domani sono regolarmente aperti. Tutti reduci dal tour de force di ieri che ha costretto i benzinai delle tre società a un super-lavoro per rifornire le colonne di auto formatesi per tutta la giornata. “Abbiamo fatto il lavoro di tre giorni - ci dice un addetto -, oggi però si vedono le conseguenze.”
Già: perché se ieri sono andati tutti arrembaggio di benzina e gasolio oggi invece la situazione è opposta e se non è il deserto dei Tartari, poco ci manca. E sono in tanti gli automobilisti che rinunciano a fare rifornimento perché non sanno che l'agitazione non riguarda tutti i distributori.
“Noi siamo aperti perché siamo gestori di una compagnia privata a distribuzione locale - ci spiega Michele Biasion, gestore del distributore “Costantin” di via Ca' Dolfin -. Lo sciopero riguarda i gestori degli impianti delle grandi compagnie petrolifere, che hanno un contratto di gestione nazionale. Noi abbiamo invece un contratto diretto con la compagnia privata e l'agitazione quindi non ci riguarda. Non è come due anni fa, quando lo sciopero è stato dei trasporti e non del petrolio. In quella occasione sono mancati i rifornimenti e il problema ha riguardato tutti.”
Una distinzione di fondo tra compagnie petrolifere e società private indipendenti che ci viene confermata da Andrea Bertin, amministratore della “Giovanni Bertin Prodotti Petroliferi Spa”, con sede e distributore in via Croceron a Cassola, lungo la Statale Valsugana.
“I gestori delle petrolifere hanno un margine pro litro, mentre i nostri sono dipendenti che percepiscono uno stipendio - puntualizza Bertin -. Lo sciopero, per noi, non ha rilevanza.”
“La Beyfin non aderisce allo sciopero. Domani aperto” è invece il cartello che troviamo nella corsia di ingresso del distributore Beyfin di via Cristoforo Colombo a Bassano.
E le motivazioni della non adesione, rispetto ai distributori dei giganti petroliferi, ci vengono ulteriormente chiarite da Enzo Ponzin, responsabile delle rete carburanti Beyfin nazionale, che incontriamo nella sede bassanese dell'azienda in via Rambolina.
“C'è un malumore particolare da parte dei gestori degli impianti delle grandi compagnie petrolifere che lamentano tante cose - afferma Ponzin -. E' fuor di dubbio che vi è uno sbilanciamento del numero degli impianti in Italia rispetto ai consumi erogati. Nel nostro Paese abbiamo circa 24mila distributori e un erogato medio di circa un milione e mezzo di litri di carburante all'anno. Con un erogato medio così basso, ci sono quindi impianti con erogati importanti e altri invece sotto la soglia della sopravvivenza. Ne consegue che questo malumore per scarsa marginalità di guadagno porta a delle richieste nei confronti delle compagnie petrolifere, tra cui la richiesta di forme contrattuali diverse e quella di non contribuire agli sconti promozionali imposti dalla compagnia. Con le grandi compagnie il rapporto è tra gestore e società petrolifera, mentre le società private come la nostra hanno un rapporto più stretto con il proprio gestore, che bilancia meglio il rapporto anche sotto il profilo economico e del “problem solving”. I nostri gestori sono dei dipendenti e i nostri impianti non hanno questo tipo di problematiche.”
Oggi abbiamo imparato dunque una cosa, che terremo bene a mente in occasione del prossimo sciopero di categoria: la serrata delle pompe riguarda esclusivamente i gestori degli impianti delle cosiddette “Sette Sorelle” e delle altri grandi compagnie petrolifere multinazionali e nazionali.
Ma anche qui troviamo una smentita, o se preferite un'altra sorpresa: in via Valsugana, sempre a Bassano, il distributore della Shell è regolarmente aperto.
E anche qui si ripete la situazione vista negli altri tre impianti da noi visitati: quasi nessuna macchina che va a fare benzina dopo “l'assalto alla diligenza” per tutta la giornata di ieri. Chiediamo al gestore perché l'impianto è aperto. Risposta: “L'Aico Shell non fa sciopero.” I gestori Aico della compagnia della conchiglia, che gestiscono l'impianto secondo la formula contrattuale della “associazione in compartecipazione” (in qualità di soci della Aico Srl, società controllata dal gruppo petrolifero) non hanno aderito all'agitazione.
Bastava dirlo prima, no?

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