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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Cinema: nel 2014 arriva in Italia la rivoluzione digitale. Tutte le sale di proiezione dovranno investire nella riconversione degli impianti. A rischio le sale cinematografiche parrocchiali, comprese quelle del Centro Giovanile di Bassano
Pubblicato il 04-09-2012
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Lo “switch off” avverrà nel 2014: anno in cui è previsto l'avvento in Italia del cinema digitale, che metterà in soffitta i tradizionali proiettori e trasformerà in pezzi da museo le care e vecchie pizze con le pellicole dei film.
L'epocale novità - che implica importanti investimenti per la riconversione degli impianti - mette tuttavia a rischio la sopravvivenza delle piccole sale di proiezione. A cominciare dalle sale cinematografiche parrocchiali, 800 in Italia, che per carenza di risorse potrebbero essere le prime a chiudere i battenti nel nome del progresso tecnologico.
Non fa eccezione il Centro Giovanile di Bassano del Grappa, storica realtà socio-educativa della parrocchia di Santa Maria in Colle, che gestisce gli ultimi due cinema rimasti in centro città: la sala Jacopo da Ponte, adibita alle proiezioni di prime visioni e film da box office e la Sala Martinovich, specializzata invece nel cinema d'essai.
Da sinistra: il diacono Bruno Angelo Fontana e don Matteo Zilio. La direzione del Centro Giovanile di Bassano davanti al manifesto del film in programmazione in Sala Martinovich (foto Alessandro Tich)
Il rischio di estinzione per le piccole sale di proiezione è molto concreto e la Regione Veneto ha stanziato per questo 900mila euro in tre anni, da destinare ai cinema minori - le sole sale parrocchiali, nel Veneto, sono 71 - come finanziamento parziale per affrontare i costi della nuova tecnologia. Un aiuto importante, ma non sufficiente: il bando regionale prevede infatti un tetto massimo di finanziamento di 30mila euro per ogni singola struttura, pari alla metà del costo medio di un impianto di digitalizzazione.
“Col 2014 - ci dice il diacono Bruno Angelo Fontana, direttore del Centro Giovanile di Bassano - la macchina in pellicola sarà obsoleta. Il film si riceverà da un dischetto oppure, tramite un codice, via etere. In Sala Martinovich abbiamo già introdotto, a livello sperimentale, il cinema digitale. Purtroppo l'impianto che abbiamo in dotazione non è quello che sarà richiesto a livello nazionale. Con il nuovo sistema ci dovrebbero essere dei vantaggi: non ci dovrebbe più essere il problema dell'acquisizione dei film, che oggi avviene tramite i distributori. In realtà non si sanno ancora molte cose, se sia più semplice l'acquisizione da Cd o via etere, e la novità potrebbe portare anche alla chiusura di tutti i distributori.”
“Il vero problema - continua il direttore - è l'acquisizione degli impianti. La circolare regionale prevede una lista per accedere ai contributi che probabilmente ci saranno. Ma quanto sarà finanziato e in che percentuale, ancora non si sa. Per il momento stiamo acquisendo dei preventivi: un impianto per il digitale costa dai 40mila ai 70mila euro, e noi abbiamo due sale. Che cosa faremo, in realtà ancora non lo so.”
“Siamo in difficoltà - conclude don Fontana -. Da quest'anno ci verranno a mancare i 70mila euro di affitto annuo che il Comune ci dava per l'asilo nido, che era ospitato nella palazzina sud del Centro Giovanile e che ora è stato dismesso dall'Amministrazione. Il contratto di affitto ne prevedeva l'uso per altri tre anni, ora queste risorse ci vengono a mancare. Quindi per il cinema digitale chiediamo i preventivi, stiamo aspettando i contributi e gli incassi delle due sale non sono più quelli di una volta. Dopo prederemo una decisione, che non so quale sarà. Il cinema digitale sarà sicuramente un problema per tutti.”
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