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Sfiducia in pectore per Severino
Dopo il decreto taglia-tribunali, la Lega prepara una mozione di sfiducia nei confronti del guardasigilli col benestare del Pdl, che intanto annuncia un'iniziativa parlamentare per il ripristino di dieci tribunali, tra cui Bassano del Grappa
Pubblicato il 14-08-2012
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Non sappiamo se i palazzi romani abbiano veramente a cuore le sorti dei tribunali e delle procure tagliati dalla mannaia del governo.
Tuttavia, il decreto legislativo che ha rivoluzionato la geografia giudiziaria - gettando alle ortiche 31 tribunali (più due sedi nuove di zecca, a Bassano del Grappa e Chiavari) e salvandone solo 6, tutti ubicati nel centro-sud - ha avuto l'effetto di riavvicinare nel giro di un mattino l'ex maggioranza di governo Pdl-Lega, nel nome della causa comune contro il ministro della Giustizia Paola Severino.
Non è ancora un'alleanza formale, ma i segnali ci sono tutti. Il primo passo è stato compiuto dal capogruppo leghista alla Commissione Giustizia della Camera Nicola Molteni, che intervistato oggi in prima pagina dal quotidiano “La Padania” annuncia che alla ripresa dei lavori parlamentari il Carroccio presenterà “una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Severino che si è dimostrata inadeguata a guidare un dicastero delicato come quello della Giustizia”.

Il ministro della Giustizia Paola Severino
“La nuova geografia giudiziaria decisa da Severino - afferma l'on. Molteni - ha pesantemente penalizzato il Nord: con la scusa della criminalità organizzata, come se essa fosse presente solo al sud, il ministro della Giustizia se n'è infischiata delle indicazioni del Parlamento riguardo i tribunali e ha salvato solo quelli del sud, rispondendo evidentemente a logiche lobbiste che nulla hanno a che vedere con una reale ed efficace amministrazione della giustizia.”
L'iniziativa leghista ha ottenuto l'immediata benedizione del sen. Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, che oltre a definire l'annunciata mozione “meritoria di attenzione” consiglia ai colleghi leghisti di valutare bene “in che ramo del Parlamento agire”. Presentando la sfiducia al Senato, infatti, il Carroccio e i vecchi alleati del Popolo della Libertà avrebbero i numeri necessari per approvarla.
I segnali di fumo lanciati da Gasparri sono in realtà solo l'ultima puntata della crociata contro la Severino e il governo Monti da parte degli ex An eletti col Pdl.
Lo stesso Gasparri aveva già attaccato nei giorni scorsi il guardasigilli, accusandola di non aver gestito adeguatamente la vicenda delle visite degli europarlamentari Sonia Alfano e Giuseppe Lumia ai boss in carcere e dichiarando che la permanenza di Severino al governo “indebolisce l'azione dello Stato contro la mafia”.
La possibile ricompattazione della vecchia maggioranza al Senato contro il ministro per i tagli ai tribunali potrebbe essere a questo punto bloccata solo da divisioni interne al gruppo del Pdl. Ma ci sono dei precedenti: Pdl e Lega a Palazzo Madama si sono già coalizzati di recente facendo approvare il disegno di legge per le riforme costituzionali con gli emendamenti che prevedono, fra le altre cose, il semipresidenzialismo e il Senato federale.
Una mozione di sfiducia votata congiuntamente da Lega e Pdl tirerebbe inoltre acqua al mulino del segretario Pdl Angelino Alfano che sta tentando - ancora senza esito - di richiamare la Lega nella vecchia alleanza in vista delle prossime e ormai vicine elezioni politiche.
Ma non è tutto: il Pdl annuncia infatti di voler far ripristinare con una iniziativa del Parlamento le sedi di dieci tribunali - Lucera, Vigevano, Bassano del Grappa, Pinerolo, Chiavari, Crema, Sanremo, Urbino, Sala Consilina e Lagonegro - tagliati dall'inflessibile cesoia ministeriale.
Arrivederci, a questo punto, alla prossima puntata.
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