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“Diktat della Provincia, ogni scuola decida in autonomia”

Caos scuola-trasporti di mercoledì 22. Dura replica del presidente Ctss Bassano-Asiago Gianni Zen: “La modifica del calendario scolastico già comunicata alla Provincia il 10 giugno 2011” "Le scuole non sono una dependance degli enti locali"

Pubblicato il 15-02-2012
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Il mercoledì delle Ceneri, ovvero il mercoledì della polemiche, ha sollevato un evidente problema: il corto circuito di comunicazione tra il mondo della scuola e la Provincia di Vicenza, ovvero l'ente locale che oltre a detenere la proprietà delle sedi degli istituti superiori è anche anche delegato a gestire i servizi di trasporto scolastico.
Nella giornata di ieri - come già riferito in un altro articolo - l'assessore provinciale ai Trasporti Cristiano Sandonà ha accusato la rete delle scuole di Bassano e Asiago di aver deciso di sospendere la giornata di vacanza del mercoledì delle Ceneri, 22 febbraio, “derubricandola” a normale giorno di scuola senza preventivamente avvisare la Provincia e le aziende di trasporto pubblico scolastico, che in quella data non saranno in servizio.
Declinando ogni responsabilità al riguardo e sottolineando i conseguenti disagi che ricadranno sugli studenti e sulle famiglie, private per quel giorno del servizio, Sandonà - nella nota diffusa alle redazioni - ha chiesto alle scuole di “ritornare sui propri passi”, ripristinando la giornata di vacanza, per evitare di “far pagare ai cittadini scelte prese da soli, al di fuori del quadro di riferimento generale”.

Il presidente della rete delle scuole Bassano-Asiago Gianni Zen: "Sono le aziende di trasporto, emanazione degli enti locali, a doversi mettere a servizio delle scuole e delle famiglie, e non viceversa"

Ma l'assessore provinciale, nel suo attacco alla presunta irresponsabilità delle scuole, avrebbe preso un clamoroso granchio.
E' quanto emerge dalla pronta replica trasmessa oggi agli organi di stampa dal preside del Liceo Brocchi Gianni Zen, nella sua veste di presidente del Ctss (Centro Territoriale Servizi Scolastici) del comprensorio Bassano-Asiago, il quale informa che la modifica del calendario scolastico non solo è stata regolarmente comunicata alla Provincia, con tanto di numero di protocollo, ma addirittura che la comunicazione è stata trasmessa all'ente provinciale lo scorso 10 giugno 2011.
Zen invita le scuole del territorio a decidere in autonomia su quello che definisce “il diktat della Provincia”, sottolineando come “debbano essere le aziende di trasporto, emanazione degli enti locali, a doversi mettere al servizio delle scuole e delle famiglie, e non viceversa”.
Qui sotto riportiamo integralmente il comunicato di risposta del presidente Zen:

COMUNICATO STAMPA

Dispiace che l'assessore Sandonà e le Ftv scarichino sulle scuole del bassanese i limiti di bilancio e la mancata programmazione di una scelta condivisa all'unanimità da parte delle 33 scuole statali del comprensorio Bassano-Asiago.
Noi avevamo comunicato alla Provincia questa decisione di modificare il calendario scolastico già lo scorso 10 giugno 2011, con lettera protocollo n. 6375/4.1.
Avevamo solo chiesto di spostare un giorno di vacanza, per favorire gli studenti e le famiglie: giorno di scuola il 22 febbraio e giorno di vacanza il 10 aprile, cioè il giorno dopo il lunedì di Pasquetta.
Noi siamo interessati a coltivare comunque la stretta collaborazione tra scuole ed istituzioni (Provincia, enti locali e scuole), sempre convinti, come è nella logica delle cose, che debbano essere le aziende di trasporto, emanazione degli enti locali, a doversi mettere al servizio delle scuole e delle famiglie, e non viceversa.
Questo abbiamo ribadito tutti assieme, nella assemblea straordinaria del CTSS svoltasi presso l’Istituto Einaudi ieri 14 febbraio.
Ci preme ribadire questo per un solo motivo: per venire incontro alle famiglie, avevamo pensato ad una scelta condivisa, in modo che, ad esempio, le vacanze coincidano: pensiamo al caso di un figlio alle elementari ed uno alle superiori! Ed era la prima volta per le scuole del bassanese.
Ricordo che le scuole statali, dal 2001, hanno tutte personalità giuridica, e quindi sono Stato a tutti gli effetti, non una semplice dependance degli enti locali e, men che meno, delle aziende di trasporto.
Comprendiamo bene altresì le difficoltà del momento, con i noti tagli, che ci sono stati per tutti, non solo per gli enti locali e per le aziende di trasporto.
Per questo siamo rimasti dispiaciuti del fatto che la Provincia di Vicenza, responsabile della Ftv, non abbia per tempo accolto la nostra richiesta di cambio del calendario regionale: se si avevano dei dubbi, bastava discuterne, il tempo non mancava dal 10 giugno scorso, cioè dalla nostra comunicazione.
A questo punto, ogni scuola autonoma dovrà verificare col proprio consiglio di istituto se accogliere o meno il diktat della Provincia.
Resta il rischio del disagio per studenti e famiglie: sono appunto gli studenti e le famiglie che ci stanno a cuore, e per questo avevamo pensato al cambio dei due giorni, comunicato a suo tempo ma cassato dalla Provincia.
Resta un auspicio: che nel prossimo futuro si ritorni ad una sana collaborazione tra enti locali e scuole, ma con l'occhio sempre attento al bene degli studenti e delle famiglie. E gli enti locali, al di là della ventilata soppressione delle Province, dovranno interrogarsi se sono, con le strutture ed i servizi (come le aziende di trasporto), davvero al servizio delle scuole, cioè degli studenti e delle loro famiglie, o se invece possono/vogliono continuare a pretendere che siano le scuole essere al servizio delle aziende di trasporto.

Gianni Zen
Presidente Ctss Bassano-Asiago


P.S. - Nel primo promeriggio il preside Gianni Zen ha inviato in redazione un'integrazione al suo comunicato, che recita quanto segue:

"Dopo avere scambiato ieri e stamani alcune battute cordiali con l'assessore Sandonà, un dubbio amletico continua a rodermi dentro, all'origine forse di questo pasticcio: che la lettera spedita non sia mai arrivata in Provincia.
Non e' giusto che dubiti della buona fede di nessuno, per cui questo dubbio amletico quasi non mi da' pace.
Non vorrei che l'equivoco fosse tutto qui....

Gianni Zen"


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