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Luigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it
In arrivo i primi aumenti contrattuali per i metalmeccanici del settore artigianato
Con la busta paga di gennaio i lavoratori avranno anche il recupero del mese di dicembre
Pubblicato il 14-01-2024
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Stanno arrivando i primi ritocchi sui contratti dei lavoratori, sottoposti alla pressione incalzante di quasi un biennio di alta inflazione. Nella busta paga di gennaio, gli oltre 70.000 metalmeccanici veneti del settore artigianato troveranno una prima tranche di aumento dei minimi retributivi. Un importo definito a livello nazionale lo scorso 21 dicembre da Fim Fiom Uilm e dalle rappresentanze datoriali Confartigianato, CNA, Casartigiani e Claai.
Si tratta di un anticipo degli aumenti dei minimi retributivi che si andrà poi ad implementare nel proseguo della trattativa per la vigenza contrattuale 2023-2026 del contratto collettivo nazionale dei lavoratori, in questo caso specifico quello degli artigiani dell’area meccanica. Il settore comprende i lavoratori della meccanica-installazione impianti, gli odontotecnici, gli orafi-argentieri e il comparto del restauro artistico beni culturali. La base di calcolo per determinare le percentuali di adeguamento salariale sono collegate ai numeri dell’indice Ipca del 2023. L’Ipca è l’indice dei prezzi al consumo armonizzati, strumento statistico che dal 2009 serve per la determinazione dei contratti collettivi.
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Quanto arriverà in busta paga già a gennaio? L’aumento, tecnicamente definito come acconto su futuri aumenti contrattuali, sarà di 96 euro al 4° livello, pari ad un percentuale media del 6.6% per tutti i livelli salariali. Sarà riconosciuto a più di 500.000 lavoratori impiegati nel Paese nel settore dell’artigianato dell’area meccanica. La prima tranche sarà di 50 euro, calcolata a partire da dicembre 2023 e recuperata nella busta paga di gennaio 2024, la seconda di 46 euro dal mese di aprile.
«Questo accordo dimostra che le buone relazioni sindacali, attraverso la contrattazione, possono portare risposte veloci e adeguate anche rispetto alle retribuzioni, soprattutto in una fase inflattiva particolarmente penalizzante per il potere d’acquisto dei lavoratori. La FIM-CISL ritiene quest’accordo un primo importante passo per il complessivo rinnovo del CCNL Artigiani area meccanica», spiega Nicola Panarella Segretario Generale FIM CISL Veneto.
La trattativa per il rinnovo dell’intero contrattato nazionale proseguirà il 26 gennaio dove si affronteranno i temi legati alla conciliazione vita lavoro-orario lavoro, alla formazione professionale, alla salute e sicurezza e soprattutto proporremo di affrontare la discussione per la definizione delle condizioni per la costituzione di un fondo di previdenza complementare di categoria.
Per sostenere i consumi interni dopo due anni di alta inflazione, e sulla scorta di salari e stipendi da oltre vent’anni mediamente tra i più bassi delle economie avanzate dell’area euro, le parti sociali dovrebbero strategicamente mettere nel cassetto, almeno temporaneamente, il totem del vecchio principio della moderazione salariale.
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