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Il comunicato arrivato in redazione ha riportato indietro le lancette della storia agli anni Novanta.
E’ risorta dalle ceneri la famosissima rivista commerciale Postalmarket, esperimento di marketing americano che nel secolo scorso nel suo “piccolo” rivoluzionò il modo di fare acquisti delle italiane e degli italiani. La nuova sede operativa è nel trevigiano, precisamente a Villorba, e nelle scorse settimane hanno fatto uscire il primo numero del nuovo corso. Per ritornare in auge lo storico marchio ha completato l’assunzione di 10 esperti dedicati alla gestione del catalogo online, tutti under 30 e per il 90 per cento donne. Il direttore generale Alessio Badia punta ad arrivare a 50 addetti entro la fine del 2022.
Il portale viaggia attorno ai 20 mila accessi al giorno e l’idea è quella di fare “un po’” di concorrenza ai giganti americani ed asiatici del commercio online.

La buona partenza del sito e la diffusione della prima edizione del catalogo cartaceo, avvenuta a fine ottobre, è arrivata in concomitanza con la frenesia di shopping in rete collegata al black friday di fine novembre.
Il “vecchio” Postalmarket, datato 1959, ha rappresentato una delle idee più azzeccate di Anna Bonomi Bolchini, ricchissima imprenditrice milanese che grazie ad importanti capitali di famiglia comprò partecipazioni in aziende e industrie, fino a diventare uno dei nomi più solidi del potere economico lombardo. Arrivato a fatturare una cifra vicina ai 500 miliardi di lire negli anni Novanta, Postalmarket ha collezionato una moltitudine di collaborazioni dei grandi della moda e dello spettacolo italiano. Krizia e Coveri firmavano i cataloghi e come testimonial venivano ingaggiati personaggi del calibro di Giorgio Gaber. La prima copertina della nuova edizione cartacea ha visto la presenza della conduttrice Diletta Leotta.
In primavera è prevista l’uscita della seconda edizione del magazine cartaceo.
«Daremo spazio Italy – aggiunge Alessio Badia – ai migliori brand del made in Italy. Il taglio sarà quello di un magazine che racconta le eccellenze in ciascuna categoria, non solo il mondo fashion, ma anche negli altri settori, ad esempio quello del food&beverage. Molta attenzione sarà data ai brand emergenti e al tema della sostenibilità».
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