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Sono in arrivo in questi giorni i primi rimborsi del Fir, il Fondo indennizzo risparmiatori creato per ristorare anche i risparmiatori delle due banche popolari venete poste in liquidazione coatta amministrativa. Il territorio bassanese è stato uno più colpiti dall’azzeramento del valore delle azioni della Banca popolare di Vicenza e di Veneto Banca. I bonifici sui conti correnti dei risparmiatori ed azionisti sono dunque in dirittura d’arrivo e avranno in prima battuta solo un importo parziale di rimborso, nell’ordine del 40% del totale complessivo della cifra di ristoro. Il senatore vicentino Pierantonio Zanettin (Forza Italia), membro della Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, è in prima linea per cercare di sollecitare una velocizzazione dell’intricato meccanismo di rimborso.
«Sono effettivamente partiti i primi bonifici, ed è senz’altro una buona notizia per tanti cittadini veneti che attendono da troppo tempo un ristoro per la perdita dei loro risparmi. Si tratta di importi piuttosto modesti, corrispondenti al 40% del 30% dovuto. Una frazione minimale, per cui eviterei, per il momento toni trionfalistici».

Il senatore vicentino Pierantonio Zanettin
Orientativamente la Commissione tecnica del ministero dell’Economia vi ha indicato quale sarà il periodo per disporre la maggior parte delle liquidazioni?
«Questo non sono in grado di dirlo. Il ministro D’Incà al Senato il mese scorso aveva parlato di “divergenze” all’interno della Commissione tecnica, che ne rallentavano i lavori. Ho presentato una interrogazione al ministro dell’Economia Gualtieri per sapere se tali “divergenze” erano state appianate ma il Governo non ha ancora risposto».
Avete sollecitato le strutture della Consap (ndr. l’organismo che si occupa dei rimborsi) per analizzare gli intoppi burocratici e interpretativi?
«Diversi operatori del settore lamentano in effetti qualche difficoltà per lacune normative e carenza di istruzioni. In altre occasioni ho detto che si dovrebbe aprire un tavolo, con le associazioni dei risparmiatori e anche con l’opposizione, per varare le modifiche legislative necessarie ad agevolare il lavoro della Commissione tecnica».
Le pratiche che necessitano anche del vaglio dell'Agenzia delle Entrate che tempistiche avranno?
«Come ho detto prima, ad oggi nessuno lo può ipotizzare. Alcuni esponenti del Governo promettono la completa liquidazione delle pratiche entro i primi mesi del 2021, ma considerati i ritardi precedenti non sarei così ottimista».
Sono ipotizzabili, stando anche alle discussioni che avete in Commissione parlamentare, altre formule aggiuntive di ristoro?
«Sostengo da tempo che se il fondo del FIR, che oggi ammonta ad un miliardo e mezzo di euro, si dimostrasse capiente si potranno ipotizzare dei riparti successivi. Ma questo si potrà verificare solo quando saranno state esaminate tutte le domande in indennizzo».
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