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Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Life & Style

Jeans a “effetti speciali”

Non una questione di sfumature, ma di diritti umani. La nuova campagna promossa contro la sabbiatura dei jeans coinvolge anche le aziende del territorio

Pubblicato il 15-02-2011
Visto 4.753 volte

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E’ partita in tutto il mondo la campagna internazionale per l’abolizione dei jeans sabbiati promossa da CCC (Clean Clothes Campaign) e Fair Trade Center e sostenuta in Italia da www.abitipuliti.org/ e da www.faircoop.it/. “Non è una questione di gusti” - dicono i promotori - "ma di diritti umani: il sandblasting, la tecnica usata per la sabbiatura del denim, può provocare in fase di produzione la silicosi". La sabbiatura applicata a un tessuto denim allo scopo di conferirgli un aspetto vissuto è un processo relativamente nuovo per l’industria dell’abbigliamento, ma la tecnica come tale è conosciuta e importata dall’industria mineraria e delle costruzioni. Il sandblasting consiste nello sparo ad aria di sabbia ad alta pressione, l’operaio può manovrare il getto in maniera molto precisa e calibrata e creare effetti diversi che possono essere ottenuti allungando o abbreviando il tempo di esposizione del tessuto al getto, effetti graditi all’occhio e al mercato, meno graditi ai suoi polmoni se l’ambiente di lavoro non è posto sicurezza e “certificato”. Nei laboratori di sabbiatura della produzione collocata in Paesi come Cina, Bangladesh, Egitto, Brasile, Messico, i controlli sono scarsissimi e le precauzioni inadeguate: gli operai lavorano a mani nude, senza tute o mascherine, il rischio di contrarre la silicosi, spesso in forma acuta, è alto, e mortale. La Turchia ha proibito il sandblasting dal marzo 2009, dopo le denunce di sindacati e associazioni per i casi di morte imputabili all’operazione. Levi-Strauss e H&M hanno annunciato che smetteranno di vendere jeans sabbiati, Gucci ha preparato una strategia per abolire il sandblasting dalle sue fabbriche. Sembra, a detta della stampa nazionale e dei promotori della campagna, che ci sia ancora silenzio da parte di Armani, Cavalli, Dolce&Gabbana, Diesel, Replay. Sono attese anche sul territorio proposte/rassicurazioni/risposte da parte delle aziende di casa nostra.

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