Ultimora
2 Jul 2025 16:16
Donna uccisa e gettata nel Piave, assolto ex Banda Maniero
2 Jul 2025 16:12
Il Bucintoro del Canaletto venduto a 37 milioni, è record
2 Jul 2025 14:06
Il 5 luglio al supermercato la spesa solidale per gli animali
2 Jul 2025 14:02
Rubata una bobina in rame dal cantiere della pista da bob a Cortina
2 Jul 2025 13:37
Detenuti del carcere di Venezia lavoreranno in Basilica S. Marco
2 Jul 2025 16:24
'Microsoft taglia 9.000 posti di lavoro'
2 Jul 2025 16:03
Il caldo fa 40, allerta in 20 città. Due morti in Sardegna
2 Jul 2025 15:35
++ Malore per il caldo in spiaggia, due morti in Sardegna ++
2 Jul 2025 14:12
Question time alla Camera con Giuli e Schillaci - DIRETTA
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Jeans a “effetti speciali”
Non una questione di sfumature, ma di diritti umani. La nuova campagna promossa contro la sabbiatura dei jeans coinvolge anche le aziende del territorio
Pubblicato il 15-02-2011
Visto 5.241 volte
E’ partita in tutto il mondo la campagna internazionale per l’abolizione dei jeans sabbiati promossa da CCC (Clean Clothes Campaign) e Fair Trade Center e sostenuta in Italia da www.abitipuliti.org/ e da www.faircoop.it/. “Non è una questione di gusti” - dicono i promotori - "ma di diritti umani: il sandblasting, la tecnica usata per la sabbiatura del denim, può provocare in fase di produzione la silicosi". La sabbiatura applicata a un tessuto denim allo scopo di conferirgli un aspetto vissuto è un processo relativamente nuovo per l’industria dell’abbigliamento, ma la tecnica come tale è conosciuta e importata dall’industria mineraria e delle costruzioni. Il sandblasting consiste nello sparo ad aria di sabbia ad alta pressione, l’operaio può manovrare il getto in maniera molto precisa e calibrata e creare effetti diversi che possono essere ottenuti allungando o abbreviando il tempo di esposizione del tessuto al getto, effetti graditi all’occhio e al mercato, meno graditi ai suoi polmoni se l’ambiente di lavoro non è posto sicurezza e “certificato”. Nei laboratori di sabbiatura della produzione collocata in Paesi come Cina, Bangladesh, Egitto, Brasile, Messico, i controlli sono scarsissimi e le precauzioni inadeguate: gli operai lavorano a mani nude, senza tute o mascherine, il rischio di contrarre la silicosi, spesso in forma acuta, è alto, e mortale. La Turchia ha proibito il sandblasting dal marzo 2009, dopo le denunce di sindacati e associazioni per i casi di morte imputabili all’operazione. Levi-Strauss e H&M hanno annunciato che smetteranno di vendere jeans sabbiati, Gucci ha preparato una strategia per abolire il sandblasting dalle sue fabbriche. Sembra, a detta della stampa nazionale e dei promotori della campagna, che ci sia ancora silenzio da parte di Armani, Cavalli, Dolce&Gabbana, Diesel, Replay. Sono attese anche sul territorio proposte/rassicurazioni/risposte da parte delle aziende di casa nostra.

Il 02 luglio
- 02-07-2023Il nodo di Nordio
- 02-07-2022Tempesta nel Deserto
- 02-07-2019Eyes Wide Open
- 02-07-2018L'album dei ricorsi
- 02-07-2015E Magnasco va all’Expo
- 02-07-2015Rapina con violenza la sorellastra, arrestato
- 02-07-2014Metalba, incontro “interlocutorio” al ministero
- 02-07-2014“Gocce di Brenta”, la benedizione di Zaia
- 02-07-2014Il colore dei saldi
- 02-07-2014Il parcheggio in sospeso
- 02-07-2013La prima notte di quiete
- 02-07-2012Emilia, Rosà abbraccia i bambini terremotati
- 02-07-2011Proroga del Piano Casa: le reazioni bassanesi
- 02-07-2010Spegni la tv
- 02-07-2010Bassano, ecco la piscina comunale
- 02-07-2010Cimatti: “Finco si occupi delle sagre padane”
- 02-07-2009Sanità bassanese, la parola ai cittadini
- 02-07-2009Mercatino Usato & Sicuro a "La Bassanese".
- 02-07-2009A Rosà il Premio Internazionale di Architettura Orizzontale