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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Sull'Arca con Ottodix
Sabato 20 aprile, il Cre-ta di Cassola ha ospitato un concerto dell'eclettico artista trevisano Alessandro Zannier
Pubblicato il 23-04-2024
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Il palco del “Cre-ta” di San Giuseppe di Cassola sabato 20 aprile ha accolto Ottodix in concerto, progetto dell’artista trevisano Alessandro Zannier.
Inserito nel cartellone della rassegna itinerante “Le Notti di Il Bandito” e organizzato in collaborazione con Dischi Soviet Studio di Cittadella, l’appuntamento ha visto Zannier, che quest’anno festeggia il ventennale di attività, presentare al pubblico alcuni brani tratti dal suo Arca, ottavo concept album realizzato nel 2023 e prodotto da Flavio Ferri— “utopia sci-fi ispirata a Miyazaki”, è stata definita nelle riviste del settore.
In apertura della serata sono intervenuti i bravi musicisti della band padovana Lacosa, che hanno fornito un assaggio del loro primo album, in copertina il loro stesso nome. La band è nata nel 2018 dall'incontro di alcuni ex Soviet Ladies con il cantante Walter Zanon, già voce dei Disfunzione e MiSaCheNevica, amore condiviso tra loro quello per la musica ma anche quello per il cinema di fantascienza.

Ottodix (Alessandro Zannier) al Cre-ta
Nel prosieguo, accompagnato da tre musicisti del suo Ensamble e con alle spalle uno schermo tondo, un oblò, dove sono state proiettate delle immagini molto suggestive, Ottodix ha raccontato in parole e musica un sentire visionario: il viaggio su un’arca targata 2030 dagli antenati biblici, che in realtà è una modernissima astronave generazionale “dal futuro nomade”, allestita per accogliere gli umani in fuga dal pianeta prima della catastrofe ambientale, ovviamente portatrice nel capo del backup dell’intero scibile terreno, la finalità descritta coscienziosamente in Memorandom — materiale da fan di “Urania”.
All’interno dei pezzi musicali ci sono alcune “sonificazioni” create assieme al programmatore Alex Piacentini, ottenute utilizzando delle sequenze numeriche estrapolate da DNA animale.
La forma dell’intera “nave” destinata a navigare il mare nero dello spazio è quella di una tartaruga, una Chelonia Mydas nello specifico (specie minacciata di estinzione) immaginata suddivisa in sette quadranti in una mappa complessamente articolata, presente anche un distretto della tecnologia di matrice berlinese— poi naturalmente “ci serviranno macchine, e uomini”, canta Ottodix, perché “indietro non si torna”. Sulla astro-nave si riallineeranno in automatico livelli di matrice economica, sociale, ideologica, in una prospettiva paritaria, solo la scienza, le scienze, a indicare la via, una via nuova più ecologica.
Zannier è un artista a cui è interessante avvicinarsi introdotti, anche per capire che è stato un onore ospitarlo nel Bassanese. Procedendo random nel suo curriculum artistico: come artista visivo ha esposto in personali, collettive e biennali di contesto internazionale, anche accanto a figure come Maurizio Cattelan e Michelangelo Pistoletto; nel 2017 ha pubblicato un’imponente piattaforma enciclopedica visionaria considerata un’opera in continua espansione (all’indirizzo www.micromegaproject.com) estensione del concept album Micromega, una sorta di cervello che aggiunge ogni giorno sinapsi; è creatore di originali chimere — "Chimera 7", opera presentata nel 70º anniversario del bombardamento di Hiroshima, è stata segnalata tra le tre più importanti a livello mondiale e in quell’occasione l’artista ha suonato in collegamento con le isole Faroe e gli eco-attivisti di Sea Shepherd in un evento di denuncia dal respiro mediatico internazionale; ha in atto una collaborazione di prestigio con il DVRI (Distretto Veneziano Ricerca e Innovazione) che dà i suoi frutti in importanti sedi istituzionali, ed è stato suo artista in residenza; musicalmente è anche compositore e si è esibito o ha collaborato con vari nomi celebri: Garbo, DeltaV, Baustelle, Boosta (Subsonica), Madaski (Africa Unite), Motel Connection, Daddy G (Massive Attack), Malika Ayane, Max Gazzè, Luca Urbani (Soerba), SigueSigue Sputnik.
In aggiunta: i testi in italiano, grazie all’apporto dei visuals, sono da ascoltare e da vedere prestando molta attenzione alle reciproche contaminazioni, anche di derivazione teatrale; diversi pezzi hanno il respiro lungo di allunaggi e le musiche che li accompagnano arrivano da pianeti musicali molto diversi; last but not least Ottodix ha chiuso il concerto al Cre-ta con un’interpretazione appassionata di Little Wonder di Bowie, il Duca bianco affacciato all’oblò, con il suo inno alla meraviglia cantato con voce giovane da Zannier — e tanto da solo basterebbe per accordargli la nostra perenne, universale amicizia.
Gianfranco Gandolfi, “Il Bandito gentiluomo”, a fine serata ha comunicato quali saranno le prossime “Notti” in programma, entrambe saranno ospitate a Villa Albrizzi Marini, a San Zenone degli Ezzelini: domenica 28 aprile, alle ore 18, ci sarà “Petrina in Trio”, con Debora Petrina, Andrea Davì e Marco Valerio; sabato 4 maggio, dalle ore 21, l’appuntamento è con la musica elettronica di Cristiano Santini e Federico Bologna, protagonisti del progetto X.N.X, in apertura si esibirà la band veneziana 30 DENARI.
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