Ultimora
6 Jul 2025 20:24
Dorme in auto con due macete e un coltello, denunciato 17enne
6 Jul 2025 19:03
Allerta maltempo, a Vicenza annullata la notte bianca
6 Jul 2025 18:38
Piogge fra Belluno e Vicenza, attesi peggioramenti in serata
6 Jul 2025 16:18
In Veneto l'allerta maltempo passa da gialla ad arancione
6 Jul 2025 15:55
Cade da un sentiero, grave turista nel Bellunese
6 Jul 2025 11:36
Dorme in auto due macete e un coltello, denunciato 17enne
7 Jul 2025 01:35
Senza accordo il primo round di colloqui indiretti Israele-Hamas
6 Jul 2025 23:40
L'America Party, Musk punta alla fronda in Congresso. Trump: ridicolo un terzo partito
6 Jul 2025 23:44
Avanzata russa in Donetsk e Kharkiv, raid e vittime. Trump: 'Sto aiutando Kiev, deluso da Putin'
6 Jul 2025 23:38
Si tratta a Doha, ma l'inizio della tregua a Gaza traballa. Israele colpisce in Yemen
6 Jul 2025 21:03
++ Treno Italo colpito da fulmine,fermo sulla Milano-Bologna ++
6 Jul 2025 21:11
Treno Italo colpito da un fulmine, fermo sulla Milano-Bologna
Si chiude con una delle produzioni più attese “La bella stagione” al Teatro Politeama di Marostica. Venerdì 12 e sabato 13 alle ore 21.00 e domenica 14 maggio alle ore 17.00 va in scena Dogville, opera liberamente tratta dal film di Lars Von Trier, con la regia di Maurizio Panici e gli interpreti della Compagnia Teatris.
Testo attualissimo per la sua crudeltà e durezza del vivere DOGVILLE, nato dalla penna e dal genio di Lars Von Trier, racconta l’arrivo in una tranquilla cittadina di provincia di una donna misteriosa, ricercata per ragioni oscure dalla polizia. Il suo arrivo sconvolge i superficiali fragili equilibri di una comunità chiusa, arroccata in un ordine apparentemente felice. Il diverso mette in moto dinamiche violente di assoggettamento e sfruttamento di chi, più fragile, si espone al più turpe ricatto pur di essere accettato. Grace diviene così il capro espiatorio di una intera comunità (dai bambini, agli anziani, alle donne.) che protegge se stessa, ed esorcizza le proprie paure, gli egoismi e le facili “buone azioni” scaricando addosso a lei le tensioni esistenti tra i vari componenti del gruppo e le loro voglie più nascoste. Esemplare la scena degli stupri da parte dei maschi della comunità con la complicità omertosa delle loro mogli, che a loro volta schiavizzano letteralmente la “donna straniera” costringendola ai lavori più umili e umilianti. Una scrittura impietosa e dura che ci mostra in profondità la rapacità e il predatore che è in ognuno di noi . Un testo esemplare che, all’interno di una cupezza che non ci lascia respirare, sa trovare momenti di grande lirismo e muove alla “pietas” come solo la grande tradizione dei tragici greci ci ha insegnato. Ed è proprio una grande tragedia contemporanea che Dogville ci racconta, la tragedia di una umanità che per paura e vigliaccheria ci mostra il suo lato peggiore, difendendosi dagli stranieri e dai diversi, da qualsiasi latitudine essi giungano.

Maurizio Panici
“Von Trier scava nell’animo umano, indaga in profondità, riflette sulle mille sfaccettature della nostra morale – spiega Maurizio Panici - Lo fa con crudeltà chirurgica, immergendo i suoi protagonisti in situazioni estreme, al fine di definire cosa è “bene” o “male” per noi uomini. Lo spettacolo ha bisogno di gruppo di attori in grado di riconsegnarci quelle emozioni che solo su un palcoscenico e attraverso il corpo vivo degli interpreti tornano a fiorire. Lo spazio scenico è una grande zattera isolata dal resto del mondo, dove la piccola comunità di Dogville galleggia e si lascia vivere fino all’arrivo di Grace. Gli spazi dell’azione vengono definiti di volta in volta costruendo e delimitando all’interno di questo grande vuoto gli ambienti necessari alla rappresentazione. Un nulla che diventa chiesa, casa, strada, giardino, al fine di guidare per mano lo spettatore attraverso la grande parabola di Grace. Le musiche disegnano il paesaggio sonoro creando forti suggestioni, scandiscono i tempi dell’azione e aprono a grandi squarci di struggente lirismo. Il racconto si fa incalzante e serrato fino ad un finale duro e violento che lascia pochi margini alla compassione. Un testo che ci permette di riflettere in profondità sul nostro essere uomini di questo tempo”.
La rassegna teatrale “La bella stagione” è promossa da ATS Teatro di Comunità (Associazione Teatris, Argot Produzioni, La Piccionaia Centro di Produzione) in collaborazione con la Città di Marostica e il supporto di Fondazione Banca Popolare di Marostica – Volksbank.
Il 07 luglio
- 07-07-2023Coffee Break
- 07-07-2023Vi racconto una Fiab
- 07-07-2023Ponte Nuovo per tutti
- 07-07-2022Se si rompe il GPS
- 07-07-2022D’Annunzino
- 07-07-2022Fratel Giangregorio
- 07-07-2022Radical choc
- 07-07-2020Au revoir Bassano?
- 07-07-2020Influencer per caso
- 07-07-2014“Comprendere come si sia potuto verificare l'errore umano”
- 07-07-2013Ognuno ha la sua croce
- 07-07-2012Il Tribunale è morto, viva il Tribunale
- 07-07-2011La febbre del mercoledì sera
- 07-07-2010"Il referendum contro la privatizzazione dell'acqua? Un successo pazzesco"
- 07-07-2010Buon compleanno, Tich