Ultimora
28 May 2023 23:18
Rugby: 16-9 al Petrarca Padova, Rovigo è campione d'Italia
28 May 2023 19:23
Ballottaggio Vicenza, affluenza alle 19:00 in calo al 32,58%
28 May 2023 15:42
Calcio: Empoli fa 1-1 al 96', per Verona salvezza è thrilling
28 May 2023 15:29
Duemila imbarcazioni a remi a Venezia per la 47/a Vogalonga
28 May 2023 14:03
Ballottaggi: a Vicenza (14,21%) aumenta l'affluenza
28 May 2023 13:33
Al Salone Nautico di Venezia tante attività ludico-sportive
29 May 2023 09:36
Ucraina: Kiev, 16.226 i bimbi deportati in Russia, solo 300 tornati
29 May 2023 08:58
Ha usato ChatGpt per ricerche legali, avvocato in tribunale a NY
29 May 2023 08:59
Droni e satelliti per la conservazione del Colosseo
29 May 2023 08:59
La Cina invia il primo astronauta civile nello spazio
29 May 2023 08:36
Ucraina: Raid nella notte a Odessa, danni al porto cruciale per il grano
29 May 2023 08:36
Sindaca vuole registrare il futuro bimbo di due mamme, polemica
Si chiude con una delle produzioni più attese “La bella stagione” al Teatro Politeama di Marostica. Venerdì 12 e sabato 13 alle ore 21.00 e domenica 14 maggio alle ore 17.00 va in scena Dogville, opera liberamente tratta dal film di Lars Von Trier, con la regia di Maurizio Panici e gli interpreti della Compagnia Teatris.
Testo attualissimo per la sua crudeltà e durezza del vivere DOGVILLE, nato dalla penna e dal genio di Lars Von Trier, racconta l’arrivo in una tranquilla cittadina di provincia di una donna misteriosa, ricercata per ragioni oscure dalla polizia. Il suo arrivo sconvolge i superficiali fragili equilibri di una comunità chiusa, arroccata in un ordine apparentemente felice. Il diverso mette in moto dinamiche violente di assoggettamento e sfruttamento di chi, più fragile, si espone al più turpe ricatto pur di essere accettato. Grace diviene così il capro espiatorio di una intera comunità (dai bambini, agli anziani, alle donne.) che protegge se stessa, ed esorcizza le proprie paure, gli egoismi e le facili “buone azioni” scaricando addosso a lei le tensioni esistenti tra i vari componenti del gruppo e le loro voglie più nascoste. Esemplare la scena degli stupri da parte dei maschi della comunità con la complicità omertosa delle loro mogli, che a loro volta schiavizzano letteralmente la “donna straniera” costringendola ai lavori più umili e umilianti. Una scrittura impietosa e dura che ci mostra in profondità la rapacità e il predatore che è in ognuno di noi . Un testo esemplare che, all’interno di una cupezza che non ci lascia respirare, sa trovare momenti di grande lirismo e muove alla “pietas” come solo la grande tradizione dei tragici greci ci ha insegnato. Ed è proprio una grande tragedia contemporanea che Dogville ci racconta, la tragedia di una umanità che per paura e vigliaccheria ci mostra il suo lato peggiore, difendendosi dagli stranieri e dai diversi, da qualsiasi latitudine essi giungano.

Maurizio Panici
“Von Trier scava nell’animo umano, indaga in profondità, riflette sulle mille sfaccettature della nostra morale – spiega Maurizio Panici - Lo fa con crudeltà chirurgica, immergendo i suoi protagonisti in situazioni estreme, al fine di definire cosa è “bene” o “male” per noi uomini. Lo spettacolo ha bisogno di gruppo di attori in grado di riconsegnarci quelle emozioni che solo su un palcoscenico e attraverso il corpo vivo degli interpreti tornano a fiorire. Lo spazio scenico è una grande zattera isolata dal resto del mondo, dove la piccola comunità di Dogville galleggia e si lascia vivere fino all’arrivo di Grace. Gli spazi dell’azione vengono definiti di volta in volta costruendo e delimitando all’interno di questo grande vuoto gli ambienti necessari alla rappresentazione. Un nulla che diventa chiesa, casa, strada, giardino, al fine di guidare per mano lo spettatore attraverso la grande parabola di Grace. Le musiche disegnano il paesaggio sonoro creando forti suggestioni, scandiscono i tempi dell’azione e aprono a grandi squarci di struggente lirismo. Il racconto si fa incalzante e serrato fino ad un finale duro e violento che lascia pochi margini alla compassione. Un testo che ci permette di riflettere in profondità sul nostro essere uomini di questo tempo”.
La rassegna teatrale “La bella stagione” è promossa da ATS Teatro di Comunità (Associazione Teatris, Argot Produzioni, La Piccionaia Centro di Produzione) in collaborazione con la Città di Marostica e il supporto di Fondazione Banca Popolare di Marostica – Volksbank.
Il 29 maggio
- 29-05-2022Red Queen Redemption
- 29-05-2021Chiuditi Sesamo
- 29-05-2021Toy Story
- 29-05-2020Santa (poco) Chiara
- 29-05-2020Albania Connection
- 29-05-2019Gli occhiali rotti
- 29-05-2019Signora Sindaco
- 29-05-2018Muri privati, pubbliche virtù
- 29-05-2018Asta la vista
- 29-05-2017Tutte le strade portano a Rosà
- 29-05-2017Il signor antifurto
- 29-05-2017Il Ponte di carte
- 29-05-2016Verde Bianco e Rosso
- 29-05-2014Federica Finco: “Niente apparentamenti”
- 29-05-2013Nasce l'Esercito di Silvio. Ed è già boom di “arruolati”
- 29-05-2012Terremoto: sopralluoghi negli istituti superiori vicentini
- 29-05-2012Nuova forte scossa di terremoto tra Emilia e Veneto
- 29-05-2011Nel nome di Eluana
- 29-05-2011Habemus deficit
- 29-05-2010Ripensare il cibo quotidiano
- 29-05-2009Grandine: annullata a Marostica la "Mostra delle Ciliegie"
- 29-05-2009Serata nucleare...Senza Censura