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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Tra le Arti sorelle
Al Museo civico, prosegue il ciclo di incontri dedicato all'approfondimento che esplora i legami di Canova con il panorama artistico del suo tempo
Pubblicato il 20-11-2022
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Proseguono al Museo civico le conferenze inserite nel ciclo Arti sorelle. Canova tra arte, musica e letteratura, titolo ispirato a una pubblicazione di Carlo Sisi, storico dell'Arte e membro del comitato scientifico dei Musei cittadini che è stato relatore al terzo appuntamento, dove è stato illustrato il filo rosso che legava l’artista con la letteratura del suo tempo.
Dopo l’apertura della rassegna, lo scorso 27 ottobre, dove Mario Guderzo, che è stato anche tra i curatori della mostra Io, Canova. Genio europeo (aperta e visitabile fino al 26 febbraio) ha illustrato nel dettaglio i contenuti dell’esposizione allestita nel Museo civico, seguendo la carriera artistica e umana di Canova, la scena si è affacciata sui salotti parigini e londinesi, nella conferenza a cura di Maria Grazia Messina.
Riguardo a “sorella Arte”, in particolare, sono tre le opere in esposizione a disposizione degli sguardi del pubblico nelle sale museali che testimoniano oltre all’amore per l’antico il forte legame tra l’artista di Possagno e le arti letterarie, opere che furono stimolate o d’impulso alla produzione letteraria coeva, come ha ricordato la direttrice del museo Barbara Guidi: la testa di Clio, dichiarativa del legame con Alfieri, la Venere italica, ammirata tra gli altri da Ugo Foscolo e il monumento a Maria Cristina d’Austria, anticipazione della poetica dei sepolcri.

opere in mostra al Museo civico (foto Alessandro Tich)
Giovedì 17 novembre, Sala Chilesotti ha ospitato Giovanni Bietti, compositore, pianista e musicologo, conduttore del programma “Lezioni di Musica”, su Rai Radio 3, che ha guidato nel percorso intitolato: La musica al tempo di Canova.
Grande lettore, come ricordato dalla mostra presente alla Biblioteca civica, Canova lettore. La biblioteca di un grande artista, l’artista di Possagno era anche appassionato di teatro, di musica e di danza. L’intervento di Bietti ha preso in esame il contesto musicale nell'epoca di Antonio Canova e tracciato con incursioni tecniche e proposte d’ascolto molto interessanti (arie scelte da Vivaldi, Gluck, Beethoven…) possibili collegamenti e intersezioni tra la musica dell’epoca e le arti visive, legami che spesso seguono più che criteri filologici le strade delle idee. Nel Settecento si ascoltava la musica barocca, si seguiva l’opera, entrambe caratterizzate da stili molto ornati. L’opera inizialmente nei temi guardava al teatro classico; nella seconda metà del Settecento tornò anche formalmente ai miti antichi. Nel primo Illuminismo il virtuosismo era guardato con sospetto e si privilegiavano soprattutto in campo europeo la qualità poetica del testo e la sua intelligibilità: la sintesi piena di genio venne realizzata da Mozart. L’arte di Canova si rilette oltre che nella temperie musicale dell’epoca nelle suggestioni della musica di Haydn, di Beethoven, in un rimando fertile, fecondo di creatività.
Il ciclo di incontri dedicato ad Antonio Canova si concluderà giovedì 24 novembre, relatore sarà Fernando Rigon Forte, già direttore dei Musei bassanesi, accademico, tra le altre cose fondatore dell’Istituto di Ricerca per gli studi su Canova e il Neoclassicismo, che parlerà dei rapporti tra l’artista e l’eredità classica.
L’appuntamento avrà inizio alle ore 17.30. L’ingresso è libero.
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